Caro colin82, mio padre, oltre che fotografo professionista, era anche un noto autore e regista teatrale, televisivo e radiofonico. Ma ha recitato anche in diversi film (ed io ero sempre lì incollato a seguire tutto lo svolgimento del lavoro sul set). Era però anche uno stimatissimo critico cinematografico, così ho avuto modo di frequentare tutto l'ambiente degli addetti ai lavori, anche registi. Nonché di studiarmi la storia del cinema, fare corsi di sceneggiatura, diventare un appassionato cinefilo. Personalmente sono stato autore e produttore televisivo e seguivo da regista le decine di cameramen con cui ho avuto modo di lavorare, spesso incollato anche alla telecamera.
Mi rendo conto che, forse, ho preteso un po' troppo: pensavo di dire cose facili ma evidentemente per capire occorre una immensa e approfonditissima cultura cinematografica.
Di scene,
semplici solo in apparenza, come quella che ho postato l'altro ieri, sono pieni i film. Probabilmente soprattutto i film d'autore. Ma, per rendersene conto, vista l'apparente casualità, capisco che occorra quella cultura cinematografica fuori dall'ordinario di cui sopra. Altrimenti anche la scena di Fellini in cui la Magnani si limita ad arrivare ad un portone e ad aprirlo può sembrare buttata lì a caso, un "punta e gira", così come quella in cui si limita alla famosa inquadratura fissa con lei sul letto che fa una telefonata drammatica o quella di "Mamma Roma" in cui, seduta su un muretto, parla col figlio o, subito dopo, cammina per pochi metri mentre parla. Da queste e da mille altre conoscenze deriva quel mini piano sequenza del mio filmato, anche se è, in quel caso, un po' più una sequenza televisiva che cinematografica, visto il mezzo.
Comunque ci provo ancora: nella foto sotto, che è ovviamente una capture tratta da una ripresa, mi sembra che salti agli occhi che il processore abbia operato la scelta migliore: "leggendo" un soggetto importante, in primo piano sulla sinistra, ha deciso di stringere l'iride al massimo per aumentare il più possibile la profondità di campo (è tutto abbastanza a fuoco ma lo è senz'altro il braccio in primo piano); addirittura il bianco automatico ha cercato di privilegiare il soggetto in primo piano (che ha un color pelle quasi perfetto, mentre lo sfondo risulta tendente al violetto). Insomma il soggetto in primo piano è stato riconosciuto come soggetto importante, ma, essendo al margine del campo visivo, il processore ha calcolato, correttamente, che anche lo sfondo, seppur meno privilegiato, era importante (occupa quasi tutto il campo ed è in luce, anche se un filo meno del soggetto sulla sinistra). Insomma, ripeto, si tratta di un processore assai evoluto - come per altro sostiene la stessa Canon -. Certamente NON sono le scelte che farebbe una macchinetta amatoriale - come sbagliando completamente ritieni tu - e certamente questa raffinatezza di progettazione
non mi ostacola affatto, anzi, mi consente di portare a casa il risultato migliore che io stesso, manualmente, avrei cercato.
Ciò nonostante, rimane del tutto ovvia la circostanza che avrei potuto fare una scelta completamente diversa, come ad esempio quella di un effetto bokeh. Ma questo, nonostante i raffinatissimi automatismi, la macchina non ti impedisce certamente di farlo, manualmente.
Oppure avrei potuto avvalermi dell'ottimo effetto bokeh automatico, cosa che, ancora una volta, non mi ostacola affatto nel mio lavoro, anzi, mi favorisce.
Ovvio che non pretendo affatto di averti convinto...
P.S.: Bravo matt62, grazie per l'aiuto!