A me invece sembra che ci sia confusione.
Il regista non è il direttore della fotografia, per cui certe questioni tecniche semplicemente non interessano. Certo, come dice koro una infarinatura serve, ma nulla di più.
Un regista non è nemmeno uno sceneggiatore. O meglio, uno può essere pure regista E sceneggiatore ma sono due cose diverse.
Per cui farei la domanda: ma cosa vuoi essere? Cosa intendi per "idee da una vita"?
Sulle cose che dici, su quei ruoli fondamentali del cinema, credo di non avere confusione, magari scrivendo ho dato questa impressione ed è vero che certe cose ad un regista non interessano, infatti a me non interesserebbe diventare un direttore della fotografia. Già lo sceneggiatore è un' altra cosa che mi potrebbe interessare, ma la sceneggiatura fine a se stessa non so quanto mi possa realizzare, mentre se fossi solo soggettista sarebbe mia solo l'idea iniziale, a meno che anche non mi trovi uno sceneggiatore col quale discutere e sviluppare insieme la sceneggiatura, oppur enon so potrei farlo io lo sceneggiatore, ma la sceneggiatura non è più un racconto... Insomma la confusione sta nel fatto che non conosco come realmente le cose si sviluppano, come lavorano gli addetti al mestiere.
Quindi provando a chiarire:
A me piace scrivere storie che spesso mi piacerebbe vedere e non solo rileggere e vorrei che fossero esattamente come me le immagino scrivendo, anche se magari non c'è scritta la scena dettagliata nei minimi particolari, credo che ogni scrittore abbia in mente la scena in un certo modo e ogni lettore bene o male se le immagina a suo modo. Non vorrei che questa storia sia interpretata da un lettore e quindi vorrei lavorarci io a rendere reale questa storia, dunque cosa fare per farla diventare una realtà visiva questa storia? Devo dirigerla io o quantomeno produrla io, devo supervisionarla io, a meno che non troverò una persona o delle persone che la pensino come me, che mi capiscano al volo. Se dovessi trovare una persona che ricopre meglio il ruolo che io non sarei capace a ricoprire, per carattere, per mancanza di talento o qualunque cosa sia, ma quella persona crede in me, vuol dire che dobbiamo lavorare insieme finchè potremo e quindi io mi occuperò di ciò che alla fine mi riesce meglio, dando tutto me stesso e creando alla fine un prodotto che non ha lacune per questioni di megalomania.
Per fare un esempio di ciò che non voglio essere: Natural Born Killers di Stone(lasciamo stare gli scazzi che si sono creati): Se io fossi Tarantino sarei anche contento di vedere un film come quello, è fatto bene, ma non è il mio stile, l'avrei fatto diverso e non voglio continuare ad avere una carriera così, io voglio fare quello che avevo in mente in fase di stesura oppure se proprio come regista mi accorgessi di fare schifo, cercherei una persona affidabile che mi sappia accontentare, con la quale lavorerei a stretto contatto. Tarantino poi come vedete è riuscito a diventare regista e sceneggiatore per tutti i suoi film e comunque ha una cerchia di fidati.
Certo Tarantino è Tarantino, ma credo che ci siano altri soggettisti o al massimo sceneggiatori che non potrebbero fare i registi, anche se vorrebbero vedere il film come se lo immaginano loro, si metteranno l'anima in pace e faranno fare a chi è veramente determinato e capace di servire il giusto cocktail.
Adesso come adesso, io posso avere un'idea per un film, ma come parlerei con una persona che sa fare un minimo il suo lavoro? Una discussione che durerebbe 5 minuti potrebbe durare mezz'ora
Non siamo telepatici noi umani purtroppo.
Per idee da una vita intendo che ho sempre buttato giù storie e storielle, pensieri, alcune le ho sviluppate per decine e decine di pagine, altre solo la trama. Avevo scritto anche testi per canzoni, idee per concept album, videogiochi con trama, sottotrama e altre trame secondarie. Da piccolo tra i 10-15anni scrivevo cazzate, disegnavo parecchio, ma erano tutte cose basate su film, fumetti e videogiochi esistenti, solo che scrivevo praticamente quello che avrei voluto vedere io e che non c'era nell'originale. Insomma a volte ho quasi vergogna a considerarmi un'artista perchè non ho mai fatto niente di concreto, ma se mi guardo al passato, se analizzo i miei pensieri e il mio modo di ragionare, non posso fare altro che incazzarmi e deprimermi per non aver mai creduto in me stesso e il bello che quelle poche volte che ho provato chiedere parere agli altri ho ricevuto solo pareri positivi. Sarò strano e non mi voglio bene.
Adesso sono arrivato a un punto che vorrei fare un cambio di rotta e dedicarmi esclusivamente a ciò che mi da voglia di vivere e che mi riesce meglio, senza cercare di diventare per forza l'uomo qualunque per paura di distinguermi. Ho buttato via già troppo tempo.