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Moderatore: Moderatori

da Koroshiya
#1235352
Quelle artistiche le faccio o a casa o negli esterni, in chiesa, durante il rito, non puoi fare l'artista o il presunto tale.


Non c'è nulla di artistico in una cerimonia, è semplicemente la registrazione di un evento, tanto quanto può esserlo una partita di calcio o il puntare l'obiettivo verso le nuvole, a caso. In tal senso, se non può essere considerata arte quella all'interno dell'edificio, non è che improvvisamente lo diventi all'esterno, eh?
Non è nemmeno questa la sede per discutere il concetto di 'arte', comunque, ma intanto iniziamo a definire cosa non lo sia, oggettivamente.
Un cerimonialista non fa MAI arte, questo dovrebbe ormai essere chiaro; che poi svolga un onesto lavoro di gregariato, questo non lo si può disconoscere, purché non si parli di arte.


Meno male, pensavo di essere il solo a pensarla così. Se senti come hanno cominciato a parlare certi matrimonialisti al giorno d'oggi (ah scusa adesso son videografi, che la "grafia" sottintende una specie di alto artigianato), manco Storaro parlava così. A me fan ridere, se non sono troppo offensivo.
da biga
#1235386
Sono solo un povero amatore ma secondo me il "carattere" di una lente (che è poi quello che, nei termini della discussione, dovrebbe orientare la ripresa in direzione "più artistica" non la fa tanto la definizione (che personalmente preferisco avere piuttosto che non avere) quanto in che modo la lente reagisce alla luce nelle sue diverse declinazioni.
Parlo di sfocato, di flare, di bokeh, di come si comporta nel controluce ad esempio perdendo contrasto.
In queste situazioni sono del parere che la perfezione tecnica (ad esempio la resistenza spinta al flare) spesso mi soddisfa meno di un "difetto di qualità".
Sul fatto poi che tutto si possa fare in post produzione, mi permetto di dissentire.
E non solo perchè la post è attività molto dispendiosa in termini di tempo e di mezzi ma anche perchè la resa finale quasi mai si rivela qualitativamente pari a quella restituita dall'effetto nativo della lente.

Sinceramente che eccellere nella tecnica sia alla portata di tutti mi trova in completo disaccordo... e in fondo credo anche che anche la componente artistica sia in larga misura assimilabile (a chi ovviamente abbia un minimo di predisposizione e sensibilità).
Che poi la tecnica sia complemento necessario per l'espressione artistica non c'è nemmeno bisogno di ricordarlo.
da LordYupa
#1235389
Non ho mai usato la prima persona.

Giusto per capire: fai parte delle persone che lavorano nel cinema e nella televisione con budget alti e contenuti interessanti e che hanno gusto, o sei tra le persone che lavorano nel wedding cioè, il fondo più basso del mercato audiovisivo,e anche se professioniste sanno solo parlare di tecnica perchè non sanno cosa sia il gusto?
la percepisci la nota offensiva?
e per giunta sto difendendo una categoria che non mi appartiene ma mi sembra un po altezzoso rivolgersi in questo modo!!

Guardacaso le Arri sono apprezzate perchè di norma, producono immagini molto più morbide delle Red ad esempio, soprattutto sull'incarnato.

Ah ho capito: usano le ARRI perchè si vedono peggio!! strano perchè da qualche conferenza che ho visto e anche dal sito https://www.arri.com/camera/alexa/techn ... e_quality/ dicono che è la camera con il massimo della qualità mai vista "Best Overall Image Quality"
ma si sa, le pubblicità ingannano.

Sul fatto che la fotografia sia un reparto tecnico, non sono d'accordo.

Potrai anche non essere d'accordo ma il reparto fotografico è principalmente un reparto tecnico! non dico che il direttore della fotografia non sia anche un artista ma la tecnica è la sua base essenziale.
da Eliogabalus
#1235589
e viceversa..i tanti bambini che si credono regggisti.. che sfoderano corti e corticini...e tuuuuuuuuuuutttto il giorno a rimpirsi la boccuccia (sporca ancora di nutella)...di marche di lenti, cam, acessori, nomi dei regggggisti come loro, ....


Beh, chiaro: essere 'protesi' all'arte, cioè farla a chiacchiere, non vuol dire poi farla davvero, su questo siamo d'accordo, ma questo indipendentemente dall'età, perché se ci areniamo sui dati anagrafici cadiamo in un altro tranello, in altro cliché non meno abusato.
Non è sempre necessario fare arte per campare o per dare un senso alla propria esistenza, questo è pacifico, come non è obbligatorio entrare nel circuito dei matrimonialisti, se si ha invece intenzione di fare altro. Ma qui non va frainteso: non sto dicendo che un cerimonialista si dia 'alla macchia', sto solo dicendo che ha scelto un percorso diverso, così come ha scelto un percorso diverso chi fa (o tenta) di fare arte.
Noto ormai una sorta di accanimento rabbioso nei confronti del termine 'arte': forse perché ormai è tutto ammantato di confusione (e lo capisco) o forse perché, a dispetto del finto sdegno che si prova di fronte a questa parola, poi chiunque nel privato tenta di farla, e i motivi si intuiscono benissimo: fare arte non fa schifo, tutt'altro. Che invece poi riesca a pochi, almeno ad alti livelli, è altrettanto vero, ma possiamo farci poco.
Lo so che potrebbero partire i 'pistolotti' infiniti su cos'è arte e cosa no, ma si può anche semplificare: se fotografi un albero, un tramonto, una modella in sala di posa, un gruppo di persone per strada, non stai facendo arte; se sei Witkin, verosimilmente stai facendo arte e la fotocamera è solo un mezzo. Allora ecco che la risposta c'è, e non è per niente lunga e complessa: arte è tutto ciò che trasforma il concetto di realtà per come possono vederla direttamente i nostri occhi o il mezzo di ripresa che stiamo usando.
da willyfan
#1235604
Ho evitato questo topic perché mi sembra che si parli del nulla, ovvero parole al vento per dimostrare la propria cultura "artistica", e poi perché sto navigando ed ho altre cose a cui pensare. Ma stamane, fermo al porto do Otranto sotto la pioggia, ho un poco di tempo e farò qualche considerazione.
Innanzitutto, si è passati dalla morbidezza delle camere a quella delle lenti, in modo molto artistico, ma faccio notare che sono due cose molto ma molto diverse come effetto.
Inoltre, vorrei capire come mai ieri (e anche oggi alcuni) gli "artisti" ambivano a mezzi come il 70mm o addirittura IMAX per i loro film, e si sa che il 70mm e l'imax sono molto più incisi del, normale 35mm, e oggi invece dovrebbero preferire una risoluzione inferiore "perché gli incarnati vengono meglio".
A me tutto il discorso, ammantato da valutazioni artistiche che vengono fatte cadere dall'alto, alla fine sembra solo la dimostrazione di un conservatorismo diffuso. Diffuso specialmente tra coloro che si ritengono artisti ma non hanno la voglia e spesso nemmeno l'intelligenza di capire un minimo di tecnica.
Ma di sicuro sono io che sbaglio.
da karoo
#1235615
Ciao,

Non ho letto tutto il topic, ma ero incappato nell'articolo citato per caso da solo e mi ero trovato tuttosommato concorde.
Secondo me, molti non l'hanno afferrato per quello che è (o forse sono io che ci ho messo del mio, per carità!).
Il concetto espresso è che tutta la definizione del mondo non correggerà la mancanza di creatività e arte dei videomaker/fotografi etc. e che ANZI, la rincorsa sfrenata all'attrezzatura ultimo grido, spesso osannata da taluni per giustificare mancanze di tipo differente, forvia le menti piú giovani a ricercare il tecnicismo al posto della tecnica.
Lo stesso discorso l'ho letto piú e piú volte in altri ambiti dove la tecnologia la fa da padrone, come nel motociclismo (ah, se avessi una M1 farei 1.30 al mugello!) o nell'informatica (perché pulire il s.o. Quando posso passare a una cpu con 0.2ghz in piú?) e chi piú ne ha piú ne metta.
Insomma, tutti i campi in cui l'uomo si deve interfacciare con una tecnologia avanzata (ma anche una tecnologia semplice. Sapeste quanti cuochi sostengono che farebbero piatti migliori con quella o l'altra padella!).
Il fatto è che il sistema commerciale è impostato per far credere che il limite sia la macchina e non l'operatore, così che questi, piuttosto che studiare e migliorarsi, corra a comprare cose che non sapra usare.
La critica all'ultra definizione, quindi, non è posta alla definizione in sé, ma al suo utilizzo commerciale.

Questo è il senso che ho tratto dall'articolo, conscio che potrei largamente sbagliare. L'ho letto solo una volta, quando lo trovai.
da willyfan
#1235645
Onestamente, se il senso fosse quello sarei pure d'accordo, ma la mia lettura mi ha dato una diversa sensazione, ovvero che la definizione non solo non serve ma è perfino deleteria. Poi koro ci mette del suo dicendo che deve sfocare gli incarnati e qui non capisco davvero. Si vede che la pellicola 70mm è meno definita di un 4k?
da Koroshiya
#1235687
Ciao,

Non ho letto tutto il topic, ma ero incappato nell'articolo citato per caso da solo e mi ero trovato tuttosommato concorde.
Secondo me, molti non l'hanno afferrato per quello che è (o forse sono io che ci ho messo del mio, per carità!).
Il concetto espresso è che tutta la definizione del mondo non correggerà la mancanza di creatività e arte dei videomaker/fotografi etc. e che ANZI, la rincorsa sfrenata all'attrezzatura ultimo grido, spesso osannata da taluni per giustificare mancanze di tipo differente, forvia le menti piú giovani a ricercare il tecnicismo al posto della tecnica.
Lo stesso discorso l'ho letto piú e piú volte in altri ambiti dove la tecnologia la fa da padrone, come nel motociclismo (ah, se avessi una M1 farei 1.30 al mugello!) o nell'informatica (perché pulire il s.o. Quando posso passare a una cpu con 0.2ghz in piú?) e chi piú ne ha piú ne metta.
Insomma, tutti i campi in cui l'uomo si deve interfacciare con una tecnologia avanzata (ma anche una tecnologia semplice. Sapeste quanti cuochi sostengono che farebbero piatti migliori con quella o l'altra padella!).
Il fatto è che il sistema commerciale è impostato per far credere che il limite sia la macchina e non l'operatore, così che questi, piuttosto che studiare e migliorarsi, corra a comprare cose che non sapra usare.
La critica all'ultra definizione, quindi, non è posta alla definizione in sé, ma al suo utilizzo commerciale.

Questo è il senso che ho tratto dall'articolo, conscio che potrei largamente sbagliare. L'ho letto solo una volta, quando lo trovai.


Complimenti per essere stato uno dei pochissimi che ne ha afferrato il senso ed è riuscito ad andare oltre le provocazioni, che ad un certo punto diventano l'unico modo per rispondere all'ottusità generalizzata.
da Koroshiya
#1235688
Onestamente, se il senso fosse quello sarei pure d'accordo, ma la mia lettura mi ha dato una diversa sensazione, ovvero che la definizione non solo non serve ma è perfino deleteria. Poi koro ci mette del suo dicendo che deve sfocare gli incarnati e qui non capisco davvero. Si vede che la pellicola 70mm è meno definita di un 4k?


Se non distinguiamo la definizione dall'incisione e dalla nitidezza, e la morbidezza dalla sfocatura facendo sempre di tutta l'erba un fascio, si può cadere facilmente in questo tipo di incomprensioni.

Poi, da che mondo è mondo, e se qualcuno non è d'accordo può benissimo fare degli studi o dei sondaggi, o dei test per confutarlo, al 99% del pubblico e degli addetti ai lavori piacciono i volti degli attori morbidi, o "sfocati", omogenei, con scarsa "definizione", dimmi tu come lo devo dire. I motivi sicuramente possono essere spiegati razionalmente, ma non è il mio campo anche se lo intuisco. Se poi tu sei in quell'1% che trova più piacevole vedere i pori della pelle, i peli della barba uno a uno e altri "virtuosismi" del genere che dire, sarai un precursore e un avanguardista a vederla da un punto di vista positivo.
Ultima modifica di Koroshiya il lun, 11 apr 2016 - 00:43, modificato 1 volta in totale.
da willyfan
#1235689
Ah, ecco. Per fortuna mi hai spiegato la differenza, ora mi sento meglio.
da Koroshiya
#1235690
Ah, ecco. Per fortuna mi hai spiegato la differenza, ora mi sento meglio.


Io mi sentirei meglio se una grande conoscenza teorica si tramutasse anche in grandi capacità pratiche.
da Tamarindo
#1235730
Premetto che il senso dell'inseguimento ossessivo dell'ultradefinizione la trovo solo una manovra di marketing perché obiettivamente parlare di 8k su una televisione (ma anche su uno schermo cinematografico) è francamente assurdo visto che con tutta probabilità andiamo oltre le capacità umana di distinzione.
Per quanto riguardo la ripresa credo che sia importante fare una distinzione tra nitidezza e risoluzione, non è detto che se giri a 25k l'immagine debba essere necessariamente ultra nitida, visto che abbiamo parlato di arte e tecnica la nitidezza è una componente che può essere funzionale al lato artistico e narrativo e in ripresa può comunque essere ridotta grazie, appunto, alla tecnica, mentre fare il contrario non si può.
Se devo fare primi piani posso preferire un'immagine meno incisiva, ma se faccio un campo lunghissimo della foresta amazzonica magari voglio un'immagine molto nitida.
Poi chiaramente si entra nell'aspetto del gusto personale che non si può discutere, però a volte ci sono discorsi che a dar retta saremmo ancora al cinema muto
da LordYupa
#1235739
al 99% del pubblico e degli addetti ai lavori piacciono i volti degli attori morbidi,


Io ribadisco quello che ho detto prima..... dipende dalle situazioni e da cosa si vuole comunicare e non è assolutamente detto che un viso debba per forza essere privo di pori o rughe.
Immaginatevi se la sensazione che volete trasmettere è quella di una persona che ha vissuto una vita dura e di fatiche, vi verrebbe mai in mente di sfocare le rughe e le screpolature della pelle di una persona anziana.

Ma anche sui visi delle donne mantenere dettaglio può essere un linguaggio. un'esempio è "The Counselor" dove Ridley Scott per dare una senzazione di realismo e crudezza ha usato anche un dettaglio esasperato sui visi degli attori, anche di Cameron Diaz, che non ne esce benissimo ma l'impatto visivo e la durezza delle immagini danno sicuramente più forza al film!
da Koroshiya
#1237107
Ah certo, se la paghi bene magari un'attrice si presta pure a simili violenze. Ma prova a dirlo a un'attrice pagata cifre non astronomiche o a farglielo vedere a cose fatte, poi dimmi se la forza la mette nel film o nelle parole che ti lancia contro :D
#1237793
Personalmente detesto da tempo Cotroneo, che si è sempre ritenuto (lui da solo) un grande scrittore / intellettuale / artista / etc.
Dunque non riesco a leggerlo serenamente. L'articolo non mi sembra che aggiunga molto alla già esistente discussione sul tema; e l'affermazione del grande Cartier Bresson, ripresa e fatta propria da lui -che è assolutamente borghese (e per di più incolore)- desta solo fastidio.
La deduzione centrale per cui "si scambia la nitidezza per l'esattezza" è poi assolutamente arbitraria e non provata.
Insomma, è una c..ata pazzesca, come direbbe Fantozzi alzandosi disperato dal pubblico.
Almeno, così sembra a me.

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