e viceversa..i tanti bambini che si credono regggisti.. che sfoderano corti e corticini...e tuuuuuuuuuuutttto il giorno a rimpirsi la boccuccia (sporca ancora di nutella)...di marche di lenti, cam, acessori, nomi dei regggggisti come loro, ....
Beh, chiaro: essere 'protesi' all'arte, cioè farla a chiacchiere, non vuol dire poi farla davvero, su questo siamo d'accordo, ma questo indipendentemente dall'età, perché se ci areniamo sui dati anagrafici cadiamo in un altro tranello, in altro cliché non meno abusato.
Non è sempre necessario fare arte per campare o per dare un senso alla propria esistenza, questo è pacifico, come non è obbligatorio entrare nel circuito dei matrimonialisti, se si ha invece intenzione di fare altro. Ma qui non va frainteso: non sto dicendo che un cerimonialista si dia 'alla macchia', sto solo dicendo che ha scelto un percorso diverso, così come ha scelto un percorso diverso chi fa (o tenta) di fare arte.
Noto ormai una sorta di accanimento rabbioso nei confronti del termine 'arte': forse perché ormai è tutto ammantato di confusione (e lo capisco) o forse perché, a dispetto del finto sdegno che si prova di fronte a questa parola, poi chiunque nel privato tenta di farla, e i motivi si intuiscono benissimo: fare arte non fa schifo, tutt'altro. Che invece poi riesca a pochi, almeno ad alti livelli, è altrettanto vero, ma possiamo farci poco.
Lo so che potrebbero partire i 'pistolotti' infiniti su cos'è arte e cosa no, ma si può anche semplificare: se fotografi un albero, un tramonto, una modella in sala di posa, un gruppo di persone per strada, non stai facendo arte; se sei Witkin, verosimilmente stai facendo arte e la fotocamera è solo un mezzo. Allora ecco che la risposta c'è, e non è per niente lunga e complessa: arte è tutto ciò che trasforma il concetto di realtà per come possono vederla direttamente i nostri occhi o il mezzo di ripresa che stiamo usando.