Ragazzi, guardate che io non sono nessuno
Se volete, posso spiegarvi in generale come funziona oggi la macchina cinema in Italia.
Funziona a PROGETTI. Ovvero, a pacchetti sicuri (più o meno). Di questa situazione fanno parte un pugno di registi, attori e produttori.
Partiamo dai registi. Ce ne sono un pugno (Verdone, Pieraccioni, Avati, Moretti, Brizzi...) che hanno un loro pubblico "sicuro" e che il loro film all'anno riescono a farlo. Stessa cosa per Neri Parenti col suo cinepanettone. Toglietevi dalla testa di proporre qualcosa a questa gente, perché hanno già nel cassetto le loro idee, e quelle vogliono fare. L'eventualità "ma se la mia idea li colpisce" può sempre verificarsi... però non si verifica mai
Questo perché le loro idee, magari pessime (vedi gli ultimi lavori di Pieraccioni) PER LORO saranno sempre migliori di qualsiasi proposta mandata da uno sconosciuto.
Gli attori. Come per i registi, ci sono un pugno di attori (Bisio, Abatantuono, De Luigi...) che se danno il loro sì, un film parte quasi sicuramente. Anzi, la situazione è estrema: al di là della bontà del soggetto, un produttore non investe un centesimo se prima non ha l'ok di certi "soliti noti".
Vedete ad esempio l'ultimo film di Claudio Fragasso "Operazione Vacanze". C'è Pannofino, Ceccherini, Enzo Salvi, Maurizio Mattioli... pensate che senza la partecipazione di questa gente il film si sarebbe fatto?
Una volta un produttore mi fece leggere una sua idea per una commedia. Per motivi vari la cosa è morta lì, ma lì per lì, sul momento, entrambi convenimmo: "Sì, sta' roba si può fare se il protagonista è Christian De Sica."
Oppure, un altro produttore chiese a un regista di buttargli giù un soggetto su una nota vicenda di cronaca nera. Scrivemmo la cosa, e una distribuzione s'interessò, pronta a metterci dei soldi. Pose solo una condizione: "Il protagonista deve essere l'attore tale" (non faccio nomi per evitare rotture... non si sa mai). L'attore in questione non trovò la cosa di suo gradimento. Poi, e non ho mai saputo come, tale soggetto capitò nelle mani di un altro attore che invece se ne innamorò e voleva fare il film a tutti i costi. Ora, questo signore è uno dei nomi "grossi", ma ahimé lo è nell'ambito della commedia. E la distribuzione disse: "Ma per carità, quello è perfetto per i cinepanettoni, non per un film drammatico" e, aggiungo, pure violento. La cosa è morta lì... tanto per dire come gira questo mondo.
Veniamo ai produttori. Anche loro ormai mettono in piedi qualcosa solo pensando al progetto. Vi faccio un esempio col Dracula in 3D di Dario Argento. Pensate che la cosa sia partita da Dario?
Il ragionamento della produzione è stato: un classico dell'horror (più classico di Dracula...), diretto da un "maestro" dell'horror e in 3D. Le condizioni erano insomma queste: Dario, Dracula, 3D. Se ne fosse venuta a mancare solo una, il film non si sarebbe fatto. Qualcuno potrà pensare che è una visione miope, ma sappiate che tale tripletta (Dario, Dracula, 3D) ha già permesso al film di essere prevenduto in tutto il mondo. E in un'industria rischiosa come il cinema (dove i costi sono sempre più alti e la concorrenza sempre più accanita), avere almeno le spalle coperte non è poco.
Certo, non è una situazione confortante, ma è quello che abbiamo al momento. Ed è per questo che dico sempre che mandare in giro sceneggiature non serve a un cavolo.
Occorre stare sul posto e farsi conoscere. Solo così si ha la speranza di "entrare" nelle grazie di qualcuno e partecipare a qualche progetto.
Attenzione però: quando dico entrare nelle grazie non intendo raccomandazioni o simili. Perché, pur in questa situazione disastrata e sconfortante, a differenza di molti altri mondi, il cinema conserva una sua purezza: a nessuno frega niente di chi sei, da dove vieni, se sei figlio di un senatore o di un bidello. A nessuno importa che tu abbia la terza media o due lauree. Importa solo che tu sia bravo e creativo.
Se davvero vi interessa scrivere, usate i vostri scritti come biglietti da visita. Però non si può fare stando comodamente seduti a casa. Bisogna stare "in loco" (a Roma) e scassare la gente. Parlarci, incontrarla, conoscerla... e sperare per il meglio