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Moderatore: Moderatori

#989511
Cari videomakers, vorrei condividere con voi, con chi ancora non la conoscesse un intervista che mi ha lasciato senza parole.

http://www.youtube.com/watch?v=YyR6-38ltdQ

Un antonioni che già nel 87 intravedeva il futuro, che si interessava ai cambiamenti,alla tecnologia, che sapeva stare al passo coi tempi senza fissazioni sulla difficoltà del cambiamento. Molto interessante sopratutto la seconda parte. La pecca é quel dinosauro di Rondi che dimostra, secondo me, che i critici non hanno ragion d´essere.

bUONA VISIONE
#989524
Grazie eliogabalus per aver linkato questo video, io non lo conoscevo.
È una testimonianza preziosa di un talento cinematografico (e umano), colto nel suo stupore misto ad entusiasmo per le conquiste del progresso.
Fa quasi tenerezza quando verso la conclusione della prima parte non riesce a trovare parole migliori per descrivere quello che ha visto fare dal computer 3D (il percorso di una pallottola), e liquida concludendo con "...ti danno l'impressione di qualcosa di veramente... Fantascientifico".

Sono passati 25 anni (ma penso che l'intervista risalga a prima del 1987) e ci si può solo rendere conto dell'enorme gap fra come noi oggi percepiamo certe tecnologie e come potevano essere percepite, ai loro albori, negli anni '80.

Una cosa però mi ha fatto riflettere...
Un film al giorno... Se la tecnologia gliel'avesse consentito, l'avrebbe fatto.
Io comprendo che un autore degno di questo nome ha l'esigenza primaria di comunicare, rappresentare, mettere in scena, e fra l'intenzione e la realizzazione di quanto ha in mente si frappongono ostacoli tecnici (economici, logistici), e fin qui ok.
Ma preferisco motivare la sua affermazione come una chiara provocazione a Rondi e a tutte le sovrastrutture proprie di un certo intellettualismo, perché io penso sia stato solo un bene, se non ha potuto realizzare un film al giorno.

Purtroppo ad un certo punto della sua vita Antonioni è stato costretto a fronteggiare un problema "fisico" di incomunicabilità (che, per un ignobile scherzo della sorte, è stato anche il tema-chiave di alcuni suoi capolavori), ma al di là di questo doloroso frangente, in caso le tecnologie lo avessero agevolato, cosa sarebbe arrivato a fare, oggi, Michelangelo Antonioni?
Dirigere reality?
Web-series?
Mettere la sua firma su applicazioni per tablet/smartphone?

Da spettatore (quindi, molto egoisticamente) io preferisco poche cose, ma buone.
#989543
sono d´accordo, peró io ho interpretato la sua affermazione di un film giorno come un enorme amore per il suo lavoro, nel senso: lavorerei molto di più se potessi !

se uno ci pensa il lavoro sul set é solo una minima di parte di tutto quello che riguarda la produzione di un film, si scrive si discute, si corregge poi zac, il tempo sul set é volato e posso pensare che un regista poi abbia voglia di passare al prossimo ;)

secondo me al giorno d´oggi avrebbe utilizzato le nuove tecniche ma continuato a fare i suoi film.
#989555
Una cosa però mi ha fatto riflettere...
Un film al giorno... Se la tecnologia gliel'avesse consentito, l'avrebbe fatto.
Io comprendo che un autore degno di questo nome ha l'esigenza primaria di comunicare, rappresentare, mettere in scena, e fra l'intenzione e la realizzazione di quanto ha in mente si frappongono ostacoli tecnici (economici, logistici), e fin qui ok.
Ma preferisco motivare la sua affermazione come una chiara provocazione a Rondi e a tutte le sovrastrutture proprie di un certo intellettualismo, perché io penso sia stato solo un bene, se non ha potuto realizzare un film al giorno.

Purtroppo ad un certo punto della sua vita Antonioni è stato costretto a fronteggiare un problema "fisico" di incomunicabilità (che, per un ignobile scherzo della sorte, è stato anche il tema-chiave di alcuni suoi capolavori), ma al di là di questo doloroso frangente, in caso le tecnologie lo avessero agevolato, cosa sarebbe arrivato a fare, oggi, Michelangelo Antonioni?
Dirigere reality?
Web-series?
Mettere la sua firma su applicazioni per tablet/smartphone?

Da spettatore (quindi, molto egoisticamente) io preferisco poche cose, ma buone.


Invece, quella è stata la parte che m'è piaciuta di più, Antonioni vede la tecnologia come un potente alleato e non come un nemico da demonizzare a tutti i costi, a mio avviso, è questo il "marchio" del professionista, dà il meglio di se con gli strumenti a disposizione.

Ciò che poteva o non poteva fare, oltre che dal mezzo, dipende da lui...
#989577
facile parlare di un film al giorno quando puoi permetterti tre settimane per girare un piano sequenza necessario per giustificare uno scavalcamento di campo ... e già!

per quanto non apprezzi particolarmente il cinema del maestro non voglio sminuirne il valore ma, ripeto: facile parlare così dal suo punto di vista.
#990283
stasera ho visto al cinema l´eclisse, ci sono un sacco di scavalcamenti di campo, poi non so quanto tempo avesse a disposizione per girare e quelli privilegi. certo é che fatico a trovare un regista come lui nel cinema italiano odierno, che pensi come lui, intendo.
#990399
stasera ho visto al cinema l´eclisse, ci sono un sacco di scavalcamenti di campo,


ora non esagerare, ce ne sono un paio con la vitti che fugge dall'inquadratura ... e sono funzionali alla narrazione.
#990448
Ma preferisco motivare la sua affermazione come una chiara provocazione a Rond


Fausto,credo sia l'interpretazione giusta. Rondi è un essere assai particolare che rappresenta appieno quanto siamo bacchettoni in Italia e sottolinea uno degli aspetti più risibili della natura umana: la paura per l'ignoto.
Mi faccio tante risate quando sento personaggi dire: a no,la tecnologia nel video io la aborro! Allora gira in pellicola! Eeee...ma costa troppo! Che ridere! Filamno in digitale,montano in digitale e utilizzano macchine che gli salvano il [CUT] ogni volta, facendogli risparmiare tempo e fatica.
Rondi si scorda che il matte painting esiste nel cinema dagli albori. Fondali finti dipinti...tanta manodopera,costi spropositati per restituire un'immagine che di reale ha ben poco. Eppure non si vedevano solo film di robot! ;)
Non esiste solo il neorealismo caro il mio Rondi e soprattutto molti critici sembrano confondere il neorealismo con il documentario. Si parla di uno stile o di stilemi narrativi che utilizzano particolari tecniche del linguaggio cinematografico (macchina a spalla,attori non professionisti - non per tutti però,ed è bene ricordarlo - scenografie non "manipolate" e così via) cercando di restuituire un'immagine vicina per similitudini alla realtà percepita nel quotidiano dallo spettatore. Sebbene i temi affrontati siano temi che partono dal basso, analizzano una struttura sociale composta da singoli che vivono un periodo storico di ricostruzione, vi è alle spalle una ricerca tecnica/filosofica notevole. Pasolini,forse il più "sgrammaticato" fra gli autori neorealisti,spinge il linguaggio filmico ai confini della poetica. Utilizza forme grammaticali proprie del linguaggio poetico. Quindi neorealismo non significa: accendo la camera e riprendo un diseredato, ma al contrario implica gli stessi meccanismi necessari per realizzare un qualunque prodotto video: fotografia,movimenti di camera,preproduzione,scrittura e così via. Cambia lo stile e la forma,ma la sostanza è sempre la stessa...perchè parliamo di cinema e quindi di verosimiglianza non di realtà. Si parla di realtà ricostruita in funzione di uno sviluppo narrativo. Adesso si utilizza il green screen e si sostituiscono fondali in CG. Stessa funzione narrativa realizzata in meno tempo,con costi ridotti e paradossalmente con un risultato realistico superiore. Parlo delle integrazioni in CG presenti in quasi tutto quello che vediamo,senza arrivare a Il signore degli anelli,in cui il mondo raccontato è totalmente inventato e la verosimiglianza assume un valore differente.
Scusa Fa'...ma sti critici meriterebbero di essere presi,messi sui ceci a guardare Giovannona Coscialunga,L'esorciccio e la Polizia s'incazza!

Antonioni era avanti (sebbene sia un regista che non digerisco particolarmente) e il discorso va analizzato a mio avviso dal punto di vista della "possibilità". Per questo il riferimento ai mezzi tecnici: se i mezzi me lo permettessero,girerei un film al giorno. Non si parla di contenuti ma semplicemente di possibilità immediate da utilizzare a proprio vantaggio. Questo per me il significato di quella affermazione. All'epoca nessuno poteva immaginare gli sviluppi di quel nuovo mondo.
Non ho dubbi che se la conversazione si fosse spostata sui contenuti si sarebbe presa una direzione differente.
E' l'immediatezza,la scrittura automatica di Artaud. Lo sviluppo pratico di concetti attraverso l'immediatezza tecnica. Non tutti i concetti si svilupperanno in maniera corretta o convinvìcente,ma aumentano esponenzialmente le possibilità di riuscita così come quelle di fallimento.
E' teoria comunque...
Si dovrebbe parlare poi dei gusti e del livello medio di chi ne decreterà le sorti...ma questa è un'altra storia...
Ultima modifica di ActionCamStudio il mar, 16 ott 2012 - 18:40, modificato 1 volta in totale.
#990563
grande roberto!

@doktoravalanche, nel forum mi imbatto nei tuoi interventi spesso, ogni volta rimango sorpreso dal tono polemico fine a se stesso, non capisco perché scarichi il tuo astio così ampiamente, non voglio creare polemiche peró non tutto il mondo ce l´ha con te :birra:
#990680
Rondi si scorda che il matte painting esiste nel cinema dagli albori. Fondali finti dipinti...tanta manodopera,costi spropositati per restituire un'immagine che di reale ha ben poco. Eppure non si vedevano solo film di robot! ;)
Quoto cum laude.
Pasolini,forse il più "sgrammaticato" fra gli autori neorealisti,spinge il linguaggio filmico ai confini della poetica.
E li varca già a partire dalle intenzioni, già prima di sbrigare la "formalità" di girare sul set!
Scusa Fa'...ma sti critici meriterebbero di essere presi,messi sui ceci a guardare Giovannona Coscialunga,L'esorciccio e la Polizia s'incazza!
M'associo, anche perché somministrar loro La Carrozzata Pëtomkin (di Einstein :lingua:) significherebbe dispensar lucide perle a grufolanti porci.
Non ho dubbi che se la conversazione si fosse spostata sui contenuti si sarebbe presa una direzione differente.
Certamente, resto comunque dell'idea che se Antonioni avesse avuto per le mani le possibilità tecniche di oggi, avremmo assistito ad un'evoluzione imprevedibile, forse al declino di un genio, probabilmente alla messa in discussione del suo entusiasmo di 30 anni prima, degenerato in noia e silenzioso disgusto.

Chissà...
#990840
Bella l'intervista; per il resto, Antonioni ritengo sia sopravvalutato, ma per spiegarne le ragioni bisognerebbe aprire un topic a parte.
#1032987
Anche a Orson Welles... tipo quando dice: "Non mi piacciono le lungaggini. E' uno dei motivi per cui mi annoia tanto Antonioni!" o... "Secondo i giovani critici americani, una delle grandi scoperte della nostra epoca è il valore della noia come tema artistico. Se è così, Antonioni merita di essere annoverato tra i pionieri della tendenza come padre fondatore. I suoi film sono sfondi perfetti per mannequins di alta moda. Forse non ci sono sfondi così perfetti neanche in Vogue, anzi, è così che dovrebbero farli. Dovrebbero ingaggiare Antonioni per progettarli".

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