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Moderatore: Moderatori

da spirit74
#1024961
Io direi che invece la scena che fa riferimento al Ku Klux Klan possa essere interpretata come una satirica critica nei confronti dei razzisti dell'epoca messa in scena mascherata da scenetta comica (approfittando anche dell'espediente per inserire uno di quei momenti "dialogo" apparentemente non utilissimi e sconfusionati che sono un marchio di fabbrica del regista) con direi chiaro scopo denigratorio facendo leva sull'aspetto tragicomico con lo scopo di evidenziare quanto in effetti fossero poco intelligenti e civili gli aderenti alla setta o per meglio dire quanto fossero stupidamente fuori logica e fuori luogo (scusate ma non riesco a trovare le parole adeguate ad esprimere il concetto e la sensazione che la sequenza mi ha trasmesso).
Una tale pesante e sottile (a mio avviso) critica al al Ku Klux Klan si sposa e si integra invece perfettamente rispetto al tema di denuncia e narrazione del contesto storico relativa alla questione schiavismo che è poi il vero tema del film.
Come direbbe un tarantiniano questa sarebbe l'ennesima manifestazine di uno dei marchi di fabbrica di Tarantino, ossia il celare sotto una apparente inutile e grottesca scena recitata con un apparente inutile e comico dialogo un elemento non proprio fondamentale ma per lo meno importante ed attinente al tema di fondo.
Se ci fate caso i membri del al Ku Klux Klan da questa sequenza ne escono derisi e facenti la figura degli stupidini...
Secondo una possibile interpretazione di una possibile mente moderna nei confronti della setta.

Così come fanno i comici si sa che sovente una satira sa essere più efficace e pungente rispetto ad un dibattito serio e diretto, sicuramente è capace di lasciare ancora di più con l'amaro in bocca.

A mio avviso e non per difendere il fortunato regista che certo non necessita di una mia inutile intercessione per poter proseguire la propria carriera direi che anche per me la prima impressione è stata quella dello scherzo e del momento di ilarità gratuito ma, ripensandoci, sono propenso per la seconda impressione rimaturata a posteriori così come ho provato a descrivervi.
Il fatto stesso di voler rappresentare la violenza in modo grottesco manifesta la volontà denigratoria nei suoi confronti e manifesta disapprovazione e disappunto nei confronti dei fatti storicamente accaduti.
da iachidda
#1025001
una sorta di "scherzetto" del regista ai suoi fan, un volerli mettere in imbarazzo presentando loro una sequenza banalotta e inutilmente prolissa che porta, appunto, a ridere per non piangere.

si l'avevo detto anche io infatti è secondo me è eccessivamente prolissa , se non vogliamo dire fuori luogo quella facile ironia. con un paio di battute in quelle scene, li si poteva rendere ridicoli senza "menarla" tanto a lungo ( perdonatemi la parola ma è quello che mi sono sentitop dentro in quei momenti)
parlo poi da amante di tarantino che si è visto anche il suo primo lavoro parzialmente andato distrutto in fase di riversamento "my best friend birthday"... e quindi più propenso a elogiarlo che a criticarlo...
da Veejay
#1025024
Accidenti che musi lunghi... sicuri che avete visto lo stesso film che ho visto io?
No perché a guardare i vostri interventi sembra che abbiate buttato via i soldi, o quasi.
Rispondo brevemente:

@ Spirit74
Quale sarebbe l'eccezione che non condividi? Semplice curiosità.

@Aranciaidraulica
Guarda, anche io ero scettico quando nel cast ho visto Di Caprio, però mi sono dovuto ricredere. Cioè, che fosse un ottimo attore non lo scopriamo in questo film. Piuttosto io temevo che fosse visivamente "deboluccio" per un film di Tarantino. Invece mi ha sorpreso non solo per l'abilità recitativa e caricaturale che lo stesso attore ha dato al personaggio, quanto per la scelta dello stesso all'interno del cast e in quella specifica parte. Era perfetto. La sua faccia era perfetta in quella parte. Chi altri avrebbe potuto, meglio di lui, indossare i panni del provincialotto bianco americano arricchito, ottuso, perverso, viziato, snob, e poi cattivo, vendicativo.. ecc ecc.. Fatemi altri nomi e ne parliamo. Criticare solo per il gusto di criticare non ha molto senso. Bisogna argomentare. E' innegabile poi che abbia recitato alla grande, dando spessore ad ogni scena dove ha preso parte. In particolare - ripeto - la scena della cena è stata qualcosa di sublime sul piano recitativo. I film di Tarantino sono lavori complessi per gli attori. Personaggi con più facce, dove la mimica, le pause, i gesti sono estremamente studiati nel dettaglio. Dove non basta un attorucolo qualunque per gestire quel tipo di copione. Spesso sono piani sequenza lunghi. Ce ne vuole di bravura! Altroché... Stesso discorso vale per Waltz, che si ricoferma un grande attore. Assolutamente perfetto. Il discorso della "macchietta" - che non condivido - lascia un po' il tempo che trova. Quello era il personaggio! Se poi si vuole far notare che il personaggio era "caricaturale" sono d'accordo. Ma per tutti i personaggi era così. Nel dentista cacciatore di taglie era forse solo più evidente.

@ActionCamStudio
Quali altri punti non condividi? Riguardo poi al confronto fra Landa e Stephen, capisco quello che dici, ma obiettivamente mi fa più impressione il colonnello Landa. Quando compariva era il terrore. Questa figura militaresca, solida, impettita, imperscrutabile, terribilmente intuitiva e intelligente, infernale e al servizio dell'inferno nazista! Avere a che fare con un simile soggetto, anche solo da spettatore, la cosa angoscia non poco. Inoltre Landa sta nel film sin dall'inizio, mentre Stephen entra solo a metà film. In più la personalità di Stephen, benché sia stata anticipata da qualche battuta, viene fuori solo nel climax del film. Fino a quel punto si ha l'impressione che sia un personaggio quasi "instupidito dalla vecchiaia". Invece più avanti si comprende che la sua apparente rincitrullaggine è solo devozione ossessiva e devianza razzista paradossale. Una figura incredibilmente complessa da raccontare e da interpretare. Per cui, sia Tarantino che Samuel L. Jackson hanno indovinato tutto!

@P&P
Perfettamente d'accordo con le statistiche. Infatti il film sta andando benissimo. Ha incassato di già più soldi di ogni altro suo film. E non è solo una questione di fanatismo. Il film è piaciuto e il passaparola convince altri ad andare. Inoltre il tema è molto sentito in America.

@Gambadilegno
Ho esordito dicendo "per me è un capolavoro". Quindi ho immediatamente fatto presente il mio pensiero, e non la verità assoluta. Non solo. Ho anche premesso che non avrei fatto critiche al film, benché ci fossero comunque degli appigli in tal senso. Si tratta di spaccare il capello. E anche mettessi nero su bianco delle critiche, il mio giudizio complessivo non cambierebbe. Resta - per me - un Capolavoro. Se poi nelle mie parole ci vedi un egocentrico fan di tarantino, accecato ed eccitato, è solo una tua visione. Riguardo la mediocrità dei miei interventi, beh.. resta una tua opinione. Io nella mia "mediocrità" ho cercato di fare delle analisi costruttive e meditate. Tu invece sembri essere ossessionato solo dalla presunta "scopiazzatura" col Django originale - cosa che non esiste proprio -. Si tratta di omaggio. E' dichiarato palesemente e come ho già scritto è una cosa molto intima di Tarantino che viene fuori. Un omaggio al made in Italy, a Franco Nero, a Morricone... Omaggi che nel cuore di Tarantino erano importanti. Come ho già scritto lui è un artista. E si comporta come tale. Nel suo film ha voluto questi omaggi. Li ha voluti e li ha tenuti così, vivi e vividi. Ma ti pare che un genio come lui, capace di tanta creatività, avesse bisogno di "scopiazzare" un font e una musica. Suvvia.. inoltre questa cosa di dare i voti ai registi come ai calciatori la trovo abbastanza meschina. Non più di 8, meno di 8, 8++... ma cos'è, un temino alle scuole medie? Avete visto un gran film. E quando forse lo capirete, pur non gradendo tutto, forse lo rispetterete per quello che è. In ultimo su questo punto dico che non ha alcun senso paragonare Tarantino a sé stesso se si vuole dare un giudizio obiettivo al film. Se non ci fosse stato "bastardi senza gloria" avreste dato un giudizio migliore o peggiore? I film vanno giudicati nel mercato dei film, e possibilmente all'interno del loro genere... Se Tarantino ha fatto un Capolavoro con Bastardi senza gloria, questo non significa che poi la soglia del Capolavoro si alza solo per lui. O da quel momento in poi ogni film va paragonato a Bastardi senza gloria. Io sarei un po' più di manica larga... e dico che di questi film ce ne sono davvero pochi.

Riguardo poi la scena del Klu Klux Klan, che per molti è stata lunga, inutile, prolissa, dove la risata sembra sia stata un "obbligo di fanatismo al sommo Maestro" e non puro divertimento...ecc... Beh.. non sono affatto d'accordo. Quando io ho visto quella scena ho riso di gusto. Non è affatto lunga. E' proprio una spassosissima gag all'interno del film. Una tecnica che Tarantino usa benissimo e che è solo sua. Spesso i suoi film sono caratterizzati da scene di questo tipo. Come ho già ampiamente espresso nel mio commento precedente, si tratta di un vero e proprio marchio di fabbrica. Tarantino ama questi intermezzi goderecci, queste pause ironiche. Non scordiamoci che il film è molto lungo, e che se scorre così bene, è anche grazie a delle pause che facciano distendere l'attenzione. Inoltre hanno l'effetto della sorpresa, perché di solito queste gag anticipano un colpo di scena. Non solo. Come ha detto Spirit - giustamente - è stato un modo per caratterizzare in maniera ironica quel razzismo imperante. E' una vera "pennellata" insomma.... Ma non è l'unica. Tutto l'impianto narrativo muove spesso su gag di questo tipo, più o meno evidenti. Sono presenti in tutto il film. Ad esempio quando Stephen è infuriato perché un negro sta a cavallo e brontola con Candie. Quando per le stesse ragioni un po' prima il dottore e il proprietario della tenuta (dove lavorano i fratelli Brittle) discutono sul modo in cui la servetta nera carina debba trattare Django. E poi ancora nella birreria, prima della sparatoria con lo sceriffo. E poi quando Django si sceglie il vestito. L'incontro fra Django e Broomhilda, reso in chiave comica, con lei che sviene. Sicuramente ci sono altri episodi distensivi e ironici, ma che - come già detto - non sono affatto casuali. Fanno parte dello stile narrativo di Tarantino. Sono presenti in tutte le sue opere. E' la sua firma. Inoltre, fra i molti obiettivi, hanno proprio quello di addolcire un film che altrimenti potrebbe risultare pesante sia per contenuti, sia per lunghezza. Cioè tutto il contrario di ciò che molti di voi dicono. La scena del Klu Klux Klan dura solo pochissimi minuti. E' decisamente godibile. Solo che cade come un fulmine a ciel sereno. E' spiazzante e molti non la assorbono come dovrebbero. Sembra un capriccio, uno "scherzetto". Sì, forse lo è, ma tarantino 'ste cose le fa sempre e continuamente.

Vee
da iachidda
#1025028
Riguardo poi la scena del Klu Klux Klan, che per molti è stata lunga, inutile,
E poi ancora nella birreria, prima della sparatoria con lo sceriffo. E poi quando Django si sceglie il vestito. L'incontro fra Django e Broomhilda, reso in chiave comica, con lei che sviene. Sicuramente ci sono altri episodi distensivi e ironici, ma che - come già detto - non sono affatto casuali.

come ho detto negli altri episodi la comicità dura pochi secondio e comunque ci sta, nella cavalcata degli "stupidi"è tropooo lunga la solfa
da spirit74
#1025054
@ Spirit74
Quale sarebbe l'eccezione che non condividi? Semplice curiosità.

Relativamente alla questione della rigorosa trattazione storica ...
la questione dei "Mandingo".
Ovviamente dopo la visione del film mi sono documentato su diversi aspetti dato che alcuni dubbi e curiosità insorgono sempre...soprattutto con Tarantino dove citazioni e riferimenti a fiume rischiano di influenzare (a ragion veduta e volutamente secondo la visione del regista) la sceneggiatura.
Sicuramente la documentazione reperibile sul Web non è da trattare alla stregua di oro colato ! Però ci si può fare una idea e si può anche cercare di fare la tara rispetto alle versioni dei tarantiniani sfegatati rispetto a quelle dei critici o altre...
Certe curiosità vengono svelate meglio da morbosi fan...altre dai critici cinematografici ed in alcuni casi da parte degli storici...
In particolare ho voluto sincerarmi riguardo alla questione dei combattimenti tra "negri" o "mandingo" come vengono in questa sede definiti...dato che la questione mi sembrava nuova o quanto meno a me sconosciuta fin ora...se fosse stata davvero reale mi avrebbe allora davvero sconvolto ed intristito.
"Fortunatamente" ho reperito a riguardo alcuni articoli redatti da alcuni famosi studiosi di storia americana specializzati sulla questione degli schiavi...
tutti asserivano che un tale comportamento da parte dei proprietari non fosse mai stato documentato e per di più motivavano la questione con la giusta osservazione che le persone di colore avessero un effettivo valore economico e il fatto di rischiare di perderli per un divertimento di pochi minuti e senza riscontro economico sarebbe risultato assurdo nella mentalità stessa dei proprietari i quali sicuramente opprimevano e vessavano i propri schiavi ma difficilmente sarebbero stati disposti a cagionarne una prematura morte.

Motivazione credibile riguardo all'inserimento della questione "Mandingo" nel film sarebbe ancora una volta una ennesima citazione alfilmdel 1975 "Mandingo" di cui tarantino sarebbe guarda caso grande estimatore, nuovamente un riferimento ed un omaggio ad un titolo, ad un film, ad un regista, ad un genere...

Se non ci fosse stato "bastardi senza gloria" avreste dato un giudizio migliore o peggiore?

Credo che se così fosse andata i giudizzi rivolti un tempo a "bastardi senza gloria" sarebbero stati rivolti alla pari su Django....quindi molto positivi....
da ActionCamStudio
#1025064
Riguardo poi al confronto fra Landa e Stephen, capisco quello che dici, ma obiettivamente mi fa più impressione il colonnello Landa. Quando compariva era il terrore. Questa figura militaresca, solida, impettita, imperscrutabile, terribilmente intuitiva e intelligente, infernale e al servizio dell'inferno nazista! Avere a che fare con un simile soggetto, anche solo da spettatore, la cosa angoscia non poco. Inoltre Landa sta nel film sin dall'inizio, mentre Stephen entra solo a metà film. In più la personalità di Stephen, benché sia stata anticipata da qualche battuta, viene fuori solo nel climax del film. Fino a quel punto si ha l'impressione che sia un personaggio quasi "instupidito dalla vecchiaia".


Sostanzialmente è proprio questa la questione: in Bastardi senza gloria una figura così ci sarebbe dovuta essere. Waltz è strabiliante,ma il personaggio è noto. Ho trovato le barbarie perpetrate dal mascellone Pitt e i suoi compari più inquietanti della figura del colonnello! La bravura di Tarantino e di Waltz è stata quella di non rendere il personaggio leggibile dall'esterno,rendendo imprevedibili le sue azioni. Ma il personaggio di Jackson non mi ha fatto dormire la notte (esagero,ma mi ha colpito molto...soprattutto quanto il suo volto sia stato reso simile a quello di un primate rabbioso)...è vero che entra in scena a metà del film,ma come dicevo in precedenza, la prima inquadratura a lui dedicata lo raffigura come il factotum di casa. Firmare un documento al posto del padrone è qualcosa di "sconvolgente" per lo spettatore,che ha visto fino ad allora solo uomini di colore,tranne il protagonista,vittime di un sistema brutale e senza via di scampo.Qualche istante prima un lottatore sfruttato fino allo stremo delle forza veniva brutalmente aggredito e sbranato da un branco di cani incattiviti. Chi è quest'uomo di colore anziano che firma al posto del proprio padrone e lo tratta come se fosse un bambino viziato? Sembra rinco,ma è una serpe sempre in agguato che non mostra rispetto nemmeno per il proprio padrone. C'è anche da considerare secondo me che da quel momento in poi la sua presenza diventi un incubo. Potrebbe apparire ovunque e in qualunque circostanza. Durante la magnifica scena della cena non smette mai di intervenire,rendendosi ridicolo,ma rimanendo sempre sospettoso,aggrappato alla figura di Candie e appollaiato vicino al suo trono come un avvoltoio.
Una delle battute seguenti alla sua presentazione è emblematica: all'ordine di preparare una camera da letto per l'ospite di colore,Stephen si infuria dicendo qualcosa tipo "Come? Vuoi ospitare un negro in casa?" (da del tu a Di Caprio!). Assurdo ed impossibile da concepire. E' come se una persona negasse le proprie radici e il proprio status sociale. Violenza pura contro i suoi simili e la propria razza,ma anche contro se stessi,perchè non vi è dignità in un comportamento di quel tipo.
Raccapricciante e diabolico come personaggio. Perchè non vi è solo violenza fisica,ma soprattutto psicologica. Insuperabile e da annali della storia del cinema a mio avviso.

Un altro punto,credo l'ultimo,su cui non mi trovi d'accordo è proprio la sequenza del Ku Klux Klan. L'ho guardata in lingua originale ed è sicuramente più piacevole,ma in prima istanza l'ho trovata poco convincente e poco divertente.

Comunque per me agli Oscar hanno ancora una volta dimostrato di non capire una mazza di cinema,non nominando Jackson come miglior attore non protagonista. Waltz lo ha già vinto sto premio,no???
Per quello che valga ovviamente...
da Omega3
#1025071
@Aranciaidraulica
Guarda, anche io ero scettico quando nel cast ho visto Di Caprio, però mi sono dovuto ricredere.


Spero di vedere il film presto. Ancora non ne ho avuto l'occasione. Però, guardando gli spezzoni in rete doppiati e gli stessi spezzoni in italiano devo dire che la recitazione originale di Di Caprio potrebbe essere determinante per dare un giudizio sulla sua prestazione per quanto mi riguarda. Dagli spezzoni che ho visto la recitazione originale mi piace parecchio di più.
da spirit74
#1025077
@Aranciaidraulica
Guarda, anche io ero scettico quando nel cast ho visto Di Caprio, però mi sono dovuto ricredere.


Spero di vedere il film presto. Ancora non ne ho avuto l'occasione. Però, guardando gli spezzoni in rete doppiati e gli stessi spezzoni in italiano devo dire che la recitazione originale di Di Caprio potrebbe essere determinante per dare un giudizio sulla sua prestazione per quanto mi riguarda. Dagli spezzoni che ho visto la recitazione originale mi piace parecchio di più.

Avendole viste entrambe, prima la versione doppiata e poi quella originale (per facilitarmi la comprensione) posso dire che forse è proprio così.
Ho trovato il doppiaggio eccezionale come sempre per mano della scuola di doppiaggio italiana...
ma ho preferito l'originale perchè più "consono" ed incisivo...
al di la del discorso generale su tutto il film per quanto riguarda il personaggio di Di Caprio posso darti ragione...
ho infatti rivalutato l'attore !
da Veejay
#1025441
@Spirit74
ok, uno degli spunti di critica potrebbe essere proprio la corretta revisione storica. Ma Tarantino non ha fatto un film storico. E' di fantasia ambientato in una data epoca. Infatti su alcune cose se ne frega alla grande. Fa bene o fa male? Non lo so, ma lo fa... Cambia il film o il suo valore? Direi di no.

@ActionCamStudio
Mi piace la tua analisi su Stephen.

@Iachidda
Lunga? lunga in rapporto a cosa? Non certo alle precedenti scene di Tarantino in altri film.... La comicità di quella scena diventa esilarante proprio perché stanno tutti lì a fare una cosa super-mega-importante e si perdono dietro a 'sti cappucci senza venirne a capo.

Poi Tarantino di queste gag, o piani sequenza intrisi di apparente vacuità ne ha fatti in ogni film.. e anche molto più lunghi di questo. Qualcuno ricorda le discussioni sul come si fanno i massaggi ai piedi? O le discussioni sulla mancia alla cameriera? Su chi si deve chiamare Mr. Pink e che ca**o vuol dire Like Virgin. Oppure su chi deve fare l'iniezione. O magari un simpatico approfondimento sull'AK47?

"perché sentiamo il bisogno di chiacchierare di pu** anate per sentirci più a nostro agio? E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno speciale. Quando puoi chiudere quella ca**o di bocca per un momento , e condividere il silenzio in santa pace". (Pulp Fiction) - lungo dialogo di Mia e Vincent sulla Cadillac.
da ActionCamStudio
#1025446
Mi piace la tua analisi su Stephen.


:birra:

Poi Tarantino di queste gag, o piani sequenza intrisi di apparente vacuità ne ha fatti in ogni film.. e anche molto più lunghi di questo. Qualcuno ricorda le discussioni sul come si fanno i massaggi ai piedi? O le discussioni sulla mancia alla cameriera?


Verissimo,ma a mio avviso quelle sequenze erano supportate da grandi dialoghi. La "metafora della fava grossa" è difficile da scordare,così come i massaggi ai piedi di Travolta e Jackson,si rimane li ad ascoltare e cercare di capire dove vogliano arrivare quei discorsi.
Nella vicenda Ku Klux Klan non ho trovato la stessa creatività nella scrittura. Mi sono divertito appena iniziato il diverbio sui cappucci,ma subito dopo ho perso interesse per la vicenda,aspettando di vedere l'assalto al carro col dentone. :lol:
da Eliogabalus
#1025459
Ancora non l'ho visto Django, spero di riuscire a colmare presto la lacuna.
Ritengo che Pulp Fiction sia comunque a tuttoggi la sua opera più rappresentativa, almeno per quelli che sono i miei gusti. E' stato un film che secondo me ha avuto un grande merito, andando a colmare una voragine nel modo giusto al momento giusto, in quel periodo il cinema americano era un po' in fase di stanca.
Eh sì, Roberto, la particolarità dei dialoghi: Tarantino ha sempre giocato su quelle 'mezze verità' lasciate in sospeso, ponendole in bilico tra credenze popolar-new age e concretezze magari da sperimentare privatamente, una volta che il dubbio si è insinuato.
Ecco, ad esempio la storia del 'massaggio ai piedi': ho constatato che funziona sul serio, almeno in 9 casi su 10. :slurp:
da nessundorma
#1025557
Per quanto riguarda la scelta di DiCaprio, il mio è un NO maiuscolo e senza riserve.

@ Aranciaidraulica: Condivido, non riesco a vederlo da nessuna parte. Non è una questione di antipatia. Non ha la stoffa.
Waltz, all'opposto, lo sto adorando in tutto quello che fa.
anche io ero scettico quando nel cast ho visto Di Caprio, però mi sono dovuto ricredere... Era perfetto. La sua faccia era perfetta in quella parte. Chi altri avrebbe potuto, meglio di lui, indossare i panni del provincialotto bianco americano arricchito, ottuso, perverso, viziato, snob, e poi cattivo, vendicativo.. ecc ecc.. Fatemi altri nomi e ne parliamo.

@ Veejay: credo che un attore senza nome ma col phisique du role avrebbe potuto interpretarlo molto meglio. Lo sceriffo pistolettato all'inizio ha una faccia perfetta e nessuno lo conosce. Il personaggio di Stephen è reso alla perfezione dalla mimesi di Samuel L Jackson. Di Caprio è sempre Di Caprio, stavolta con la barba.
Verissimo,ma a mio avviso quelle sequenze erano supportate da grandi dialoghi. La "metafora della fava grossa" è difficile da scordare,così come i massaggi ai piedi di Travolta e Jackson,si rimane li ad ascoltare e cercare di capire dove vogliano arrivare quei discorsi.
Nella vicenda Ku Klux Klan non ho trovato la stessa creatività nella scrittura. Mi sono divertito appena iniziato il diverbio sui cappucci,ma subito dopo ho perso interesse per la vicenda,aspettando di vedere l'assalto al carro col dentone.

@ Actioncam: ecco, questa è la sintesi di quello che intendevo sulla sequenza dei cappucci.
In Death Proof, che tanti giudicano un film minore, la sequenza della solita futile chiacchierata attorno al tavolino era resa magnificamente da un piano sequenza attorno al tavolo, con le inquadrature sui volti entranti perfettamente in battuta. Senza nulla togliere alla qualità e sottigliezza del dialogo.
La sequenza Ku Klux Klan è divertimento certamente meno raffinato.

SPOILER la pistolettata che riceve alla fine Madame Candie, sbalzata fuori dalla porta in maniera totalmente incongrua, ha suscitato lo stesso boato di risa. Risate condivise, perchè era l'ultimo eccesso in un film che ne aveva accumulati già tanti. Come dire: eliminiamo dalla scena un personaggio che è sempre stato secondario. Buttiamolo letteralmente fuori dalla porta.
Il principio per cui si ride però è lo stesso delle torte in faccia degli anni '20. Da Tarantino mi aspettavo qualcosa di più evoluto.

Proprio ieri leggevo il numero di Nocturno di gennaio, che ha un articolo dedicato a Django Unchained.
Pare che la sequenza degli incappucciati sia una citazione. Nel film di Corbucci infatti, nella sequenza in cui Django svela il contenuto della bara, i suoi avversari sono incappucciati (di rosso) pronti a fargli la pelle. Stessa situazione alla fine, quando il Django antesignano spara sette colpi consecutivi da una sola arma.
Nel film di Tarantino SPOILER si è trasformato nella sequenza di Stephen che dice: io conto sei colpi, negro. E Django risponde: io conto due pistole.

Davide Pulici, nell'articolo di Nocturno scrive:
Tarantino distilla sempre, è una sua prerogativa e una sua capacità specifica, l'ordine del caos che gli frulla nelle sinapsi. E' sorprendente: spettatore bulimico, acritico, macinatore di cose, da Oriente a Occidente, poi sa pigliare e accoppiare i vari pezzi che si è mentalmente archiviato in una maniera nuova che lascia scoprire pochissimo dell'origine. Non si può parlare nemmeno, nel suo caso, di emulazione, ovvero di entrata in competizione con un modello per migliorarlo o superarlo. Le citazioni, anche puntualissime, che fa sono talmente affogate in un oceano cinematografico personale, che passano inosservate anche quando le si nota, sfuggono e restano come un idea vaga.
Ecco! Condivido pienamente, ma credo che in D.U. Quentin si sia fatto prendere troppo la mano, forse per eccesso d'amore verso quel cinema che cita - persino nell'omaggio a Franco Nero ho avuto questa sensazione- ed abbia passato il segno.
da spirit74
#1025565
Ancora non l'ho visto Django, spero di riuscire a colmare presto la lacuna.
Ritengo che Pulp Fiction sia comunque a tuttoggi la sua opera più rappresentativa, almeno per quelli che sono i miei gusti. E' stato un film che secondo me ha avuto un grande merito, andando a colmare una voragine nel modo giusto al momento giusto, in quel periodo il cinema americano era un po' in fase di stanca.
Eh sì, Roberto, la particolarità dei dialoghi: Tarantino ha sempre giocato su quelle 'mezze verità' lasciate in sospeso, ponendole in bilico tra credenze popolar-new age e concretezze magari da sperimentare privatamente, una volta che il dubbio si è insinuato.
Ecco, ad esempio la storia del 'massaggio ai piedi': ho constatato che funziona sul serio, almeno in 9 casi su 10. :slurp:

Secondo me è proprio così dato che sono convinto che "Pulp Fiction" rimanga la pellicola che ha definito e riassunto in pieno e per la prima volta il completo stile tarantiniano comprendendo ed esaltando tutti i suoi "marchi di fabbrica"
Essendo stata la prima completa manifestazione ne rimane per conseguenza la sua opera più rappresentativa...
da spirit74
#1025568
@Spirit74
ok, uno degli spunti di critica potrebbe essere proprio la corretta revisione storica. Ma Tarantino non ha fatto un film storico. E' di fantasia ambientato in una data epoca. Infatti su alcune cose se ne frega alla grande. Fa bene o fa male? Non lo so, ma lo fa... Cambia il film o il suo valore? Direi di no.

Si certo ! Condivido in pieno !
Altrementi che senso avrebbe avuto l'apprezzamento di "bastardi senza gloria" alla luce degli stravolgimenti storici ancora più evidenti primo fra tutti l'assassinio di Hitler !!!!?????
Il saper comprendere questo genere di cose vuole forse anche dire riuscire a comprendere lo stile del regista e riuscire ad apprezzarlo valutando talini scelte come scelte strategiche piuttosto che inesattezze o errori formali !
In questo caso è chiara la citazione al film "Mandingo" e dunque scatta l'apprezzamento....

La mia affermazione scaturiva dal fatto di aver letto, se non ricordo male o se non ho interpretato male dal messaggio precedente (abbi pazienza ma non ho avuto voglia di rileggerlo per trovare il passo a cui mi riferisco dato che è lunghiussimo !!), che ci fosse una precisa trattazione storica della questione degli schiavi.
Il mio voleva essere un'appunto sull'affermazione ma no una critica all'opera.
Ciao
da Veejay
#1025690
@Nessundorma

Sono copioni complicati. Ci vogliono attori di esperienza, che diano una certa garanzia. Se poi le garanzie arrivano da un mezzo sconosciuto ok, ma non è così scontato averle. Inoltre c'è lo "scambio" di gloria. Tarantino include Di Caprio e Di Caprio include Tarantino. Tarantino alza il valore del curriculum di Di Caprio e Di Caprio alza il valore del cast nel film di Tarantino. C'è uno scambio fra i due. E' innegabile che Di Caprio volesse la parte. Magari ha anche abbassato il suo cachet (chi lo sa).. ma si sa che ha firmato in meno di una settimana! Il mondo è pieno di fan di Di Caprio. Questo assicura al film un sicuro incremento di spettatori paganti. Dal mio punto di vista poi.. lui è stato bravissimo e ha recitato alla grande..

La madame Candie che schizza via uccisa, come un cartonato sospinto da un colpo di vento, forse è una scelta commerciale. Vedere una donna uccisa con fiotti di sangue non è una scelta commercialmente intelligente. Anche perché il personaggio della sorella di Calvin non ha alcuno spessore nel film. Vive nell'ombra e quindi non ha senso concentrare cattiveria su quel corpo. Tarantino se la gioca abilmente con un pizzico di ironia e autoreferenzialità, mettendo in moto dinamiche affini a Kill Bill.

@Spirit
No, non ho fatto menzione alla questione nel mio primo e interminabile commento. Condivido la tua posizione.

@ActionCamStudio

E' anche possibile che la scena del KKK risulti meno appassionante perché tutto il film ha un impianto narrativo leggermente diverso dal solito Tarantino. Quella scena cade come un fulmine a ciel sereno nella narrativa imperante del film. Mentre in Pulp Fiction o Le Iene era la consuetudine quella di mandare avanti la storia in maniera apparentemente dispersiva. Django invece è un film diverso. I dialoghi sono più attaccati alla storia, al racconto cronologico, al divenire. In Django non c'è l'intenzione di evadere, come invece fanno altri film di Tarantino.... che evadono apparentemente, poi tornano vivi, poi evadono di nuovo... tutto così. Django è ancorato a una storia che procede dritta. E la scena del KKK spezza questa dinamica lineare. Ciò non toglie che a me la risata è scattata di gusto e tutto il "siparietto" non l'ho trovato affatto noioso o lungo.
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