Quello che non ho capito è il perchè la modalità P è considerata da principianti. Cioè alla fine non mi pare si discosti dalla A o dalla S, anzi integra le due cose (suppongo sia il programa flessibile al quale ti riferivi tu Missio)...
La Maf manuale, abituato alla camera non è impegnativo, anche perchè i 5 unti della D50 non sempre focheggiano bene...il problema insorge quando, complice il mirino piccolo, nemmeno io focheggio bene!
difatti la modalità program "flessibile" era un ottimo programma e ti permetteva senza sforzo di capire meglio (facendo due foto allo stessomomento ad un soggetto) qual'era il vantaggio o svantaggio dell'apertura del diaframma .
Aggiungo che per diversi anni ho utilizzato una macchina che disponeva della sola messa a fuoco manuale (nessut tipo di programma).
Vantaggi che aveva l'autofocus rispetto alla manual focus , a mio parere e per il mio modello (canon Eos 50E):
1) rapidità di esecuzione della focheggiatura dettata dal prprio occhio (si accendeva anche il relativo quadratino di messa a fuoco)
2) certa messa a fuoco del soggetto.
Unico svantaggio per ovvi motivi , ad esempio, era mettere a fuoco un uccellino tra i rami di un'albero.
Perchè utilizzavo a prirità di diaframmi:
perchè gli unici due casi nei quali non si utilizza tale programma è nel riprendere oggetti molto veloci (aerei, moto, auto) oppure soggetti molto prossimi ad uno sfondo (esempio: una persona seduta vicino ad un muro)
per le street, genere mai troppo piaciuto a me, non vedo il problema;
dato che si utilizzano focali corte tipo 28 o 50mm basta impostare un diaframma aperto ed utilizzare il tastino della profondità di campo per verificare che tutto sia a fuoco da 30cm all'infinito.
(devo dire che la mancanza di scale metriche sul barilotto dell'obiettivo non mi pare deponga molto a favore dello stesso , anche se convengo che da quando c'è l'autofocus l'abitudine di riportarle da parte dei costruttori tende a diminuire).
Saluto con una stretta di mano.