Clicknclips ha scritto:@Aranciaidraulica: scherzi a parte non riesco veramente a riprodurre la tua dimostrazione per quanto abbia cercato di ricreare un'inquadratura simile alla tua . Per quanto mi sforzi quella magia non riesce nè in video nè in foto!
Noooooo, non mi dire. Eppure quella "magia" è talmente facile da ottenere...
Ecco un altro semplice gioco di prestidigitirigidazz... Ok, magia!
Stavolta ho usato la mia Hpx171.
Signori, una cosa è certa, nessuno di noi ha torto marcio come nessuno di noi può essere depositario della ragione assoluta, a volte è una banalissima questione di... Punti di vista!
Però, ragioniamo: cos'altro rappresenta il valore della lunghezza focale di un obbiettivo se non una "distanza" in mm?
Come sappiamo, è quella fra il centro ottico (o punto nodale posteriore) e il piano di messa a fuoco.
Se questa distanza varia, con tutta probabilità varierà anche la posizione del centro ottico fermo restando il piano di messa a fuoco.
Come afferma
umbit, è il centro ottico il punto di ripresa, il vero punto di osservazione responsabile di una data rappresentazione prospettica.
Se si cambia la focale (modificandola in uno zoom o alternando diversi obbiettivi a focale fissa) si cambia la posizione del punto di osservazione spostandolo in avanti o indietro sull'asse ottico, il che possiamo tradurlo barbaramente con
l'avvicinarsi o l'allontanarsi al soggetto (o all'orizzonte, o al punto di fuga,
fate vobis).
Non mi sembra nulla di rivoluzionario, avete mai provato a tenere aperto un solo occhio e ad alzare un dito portandolo, diciamo, a 3 cm dall'occhio stesso?
A questa breve distanza il dito copre una larga parte del campo visivo ma basta allontanare l'occhio di mezzo cm per scoprire quel bel pezzo di mondo che il dito nascondeva.
Al contrario, se pensaste di avvicinare troppo l'occhio al vostro dito, oltre a precludervi quasi totalmente la visione, potreste aver bisogno di una benda...
Ok, era solo per dire che anche piccolissimi avanzamenti o retrocessioni del punto d'osservazione possono determinare un cambiamento radicale della rappresentazione prospettica, specie (come già è stato precisato) quando si ha a che fare con soggetti posti nelle immediate prossimità del punto di osservazione, o a distanze comunque ragionevoli.
Una cosa è certa: il semplice crop eseguito su una data lunghezza focale non ha alcun effetto sulla prospettiva.
Né ce l'ha, allo stesso modo, una zoomata digitale.
Un'altra cosa è certa: possiamo prendere un fisso 18mm e un fisso 300mm, se facessimo in modo di disporre nel medesimo punto il loro centro ottico/punto nodale posteriore (cioè ottenere la perfetta corrispondenza del reale punto di osservazione), non otterremmo alcuna variazione prospettica, varierà solo (e di che tinta) l'angolo di campo abbracciato.
Determinare la posizione dell'esatto punto nodale posteriore delle ottiche non è propriamente una procedura immediata, si va spesso per tentativi con mire e traguardi, livelle e piombi nel caso delle panoramiche multiscatto, ma nella pratica comune, se proprio vogliamo dircela tutta, chi sta a sbattersi per ottenere delle assolute corrispondenze prospettiche fra più focali?
Io no.