Non lo sconsiglio affatto. Andate a vederlo. Ho solo dato il mio giudizio.
A livello di fotografia voglio fare una precisazione, e la faccio in questo modo, seguendo lo spunto datomi da un amico:
https://www.youtube.com/watch?v=eXj9dOF_vb4#t=24 .
Chi non ha visto Solaris guardi solo questi due minuti e poi vada a vedere Interstellar. Così forse capite il motivo per cui secondo me la fotografia di Interstellar è sotto il livello rispetto al tema che affronta. Quella di Interstellar è una fotografia professionale, eccellente, ma non è originale. Ne trovate a bizzeffe di film così oggigiorno.
Interstellar è denso di temi, temi interessanti (non ha solo battute da tipica commedia hollywoodiana
). La mia visione (sottolineo la parola "mia") è che quando si ha la possibilità di avere grandi budget e una sceneggiatura nutrita di tematiche, bisognerebbe osare di più sotto il profilo delle immagini. Il che a volte può voler dire risparmiare molto sul budget messo sul tavolo, ma usare idee più originali. Non penso che quando si vince la squadra non debba essere per forza cambiata (in questo caso la squadra è il tipo di fotografia). Si può sperimentare, creare connessioni diverse, senza ricorrere al linguaggio comune; non è detto che la gente non capisca il film; può essere il contrario anzi. Non dico si debba fare una fotografia ed un montaggio che portano ad esiti incomprensibili (lo spettatore medio ha pur sempre in testa un determinato tipo di narrazione cinematografica, quella derivata dal cinema classico hollywoodiano); ma variare si. Come non dico che lo spettatore medio odierno possa essere costretto a sorbirsi tutti i silenzi di 2001 Odissea nello Spazio, o la magistrale fotografia di The Tempest di Greenaway, film per poche persone che riescono a tollerare la visione di un opera teatrale tutto sommato (un polpettone alla fin fine; c'ho messo 3 sere per guardarlo). Si deve pur vendere il film se si vuol vivere col cinema. Un film per lo spettatore medio deve filar via liscio come l'olio, e non deve annoiare (nè essere troppo lungo; oggi si va veloci); ma si può raggiungere questo obiettivo e quindi vendere attraverso soluzioni fotografiche non dico inedite (cosa non è stato fatto finora?!), ma fuori dalla routine.
Il montaggio è ottimo di primo acchito, ma non c'è una originale narrazione per piani, campi, movimenti e relative relazioni secondo me. Quando vedo 2001, Blow Up, Zabrinsky Point, il Buono il Brutto e il Cattivo io vedo ancora delle perle fotografiche che rispetto ai film del loro periodo si elevano in questo senso. Interstellar non si eleva rispetto ai film di oggi di quel tipo.
A livello emotivo, mi sembra che il film di Nolan sia diretto a colpire lo spettatore per forza con delle iperboli, un susseguirsi di musica/editing fatto di estremi, di "larghi" e "allegri con fuoco". Ho rivisto più volte Apollo 13. E' un film forse molto più "minimale" a livello fotografico, ma mi crea sempre un interesse ed una tensione che me lo fanno piacere molto di più rispetto alle lunghe peregrinazioni dei film di Nolan.
Concludo dicendo che se il film di Nolan fosse durato un'ora e cinquanta piuttosto che due ore e venti, secondo me sarei uscito meno stressato, assonnato e più soddisfatto. Il susseguirsi nella seconda parte di meccanismi di colpo di scena sul colpo di scena precedente che è colpo di scena rispetto a quello ancora più precedente non mi esalta particolarmente
; quando colgo che per forza ci sarà un altro colpo di scena, mi annoio, anche non è un colpo scontato, perchè è il meccanismo ad essere diventato scontato, prevedibile (c'era un film comico che non ricordo di chi era che faceva ironia sui film pieni di colpi di scena
, come accade per le telenovelas) .