- gio, 29 giu 2017 - 13:33
#1277163
Non so da dove tu lo abbia letto o dedotto, ma non è affatto un "espediente da sceneggiatura da serie z", anzi. Esistono centinaia e centinaia di film di successo che utilizzano le voci fuori campo narranti, ciò significa che è una scelta vincente e che funziona. Il tutto sta nel saperla inserire nei momenti e nei tempi giusti, scegliendo con molta attenzione cosa raccontare, perchè a questo vanno associate poi le scene del film, e quest'ultime non devono nè essere svelate del tutto ma nemmeno essere fuorvianti rispetto al racconto. Non a caso infatti, ne esistono di diversi tipi:
c'è il "cantastorie", ovvero colui che racconta il film come evento già accaduto e che sta rivivendo con le sue parole, in un intermezzo continuo.
C'è la voce fuori campo "riflessiva", dove possiamo sentire i pensieri del protagonista in tempo reale, mentre la scena si sta svolgendo,
e ancora c'è il "presentatore", colui che interviene soltanto all'inizio o alla fine del film, per aprire presentandolo e/o chiudere salutando con una morale/riflessione.
Solo se la si sa attuare con metodo può essere efficace. Altrimenti è meglio non provarci neppure.
Sono una Correttrice e Traduttrice di Bozze di Sceneggiatura, grazie all'innata passione per quest'arte maturata attraverso anni di studi da autodidatta.