Immergiamoci in questa nuova intervista con “Antonio e Andrea” registi del documentario “Mystery Tuscany “per saperne di più sul loro lavoro.
VM: Parlateci di voi e della vostra “casa” di produzione?
AA: La Galgano è una casa di produzione giovanissima, nata a Febbraio del 2010. L’abbiamo fondata noi, Antonio Megna e Andrea Mignolo, con l’obiettivo di realizzare produzioni in alta definizione dedicate a luoghi, persone e viaggi.
Per quel che ci riguarda:
Antonio: mi sono accorto di avere una passione per il cinema a circa 16 anni. Fin da piccolissimo ho trovato nella fotografia il mio passatempo ideale. Intorno ai 18-19 anni mi comprai la prima videocamera, e da allora iniziai a scrivere storie per poi riprenderle, feci poi un corso di regia di tre anni presso la scuola di cinema Immagina di Firenze e solo da allora sono riuscito ad abbinare la tecnica alla narrazione. Il mio ultimo lavoro è 25, un corto che affronta il tema della resistenza italiana.
Andrea: Ho studiato tecniche e linguaggi del cinema all’Università di Siena. La prima vera esperienza di produzione l’ho avuta in Messico nel 2005, con un documentario sui pittori indigeni del Chiapas. Un’esperienza indimenticabile dal punto di vista umano. Dal punto di vista tecnico ho imparato tutto quello che NON si deve fare in un documentario. E’ già qualcosa. Invece, negli ultimi anni sono stato molto all’estero: Asia, Medio Oriente, Nord Africa per alcuni progetti di comunicazione multimediale.
VM: Nella realizzazione di lavori a budget limitato cosa ritenete sia la carta vincente per a buona riuscita del film e, nello specifico di questo lavoro, cosa è stato determinante per la buona riuscita del progetto?
AA: Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Non ci sono scorciatoie; avere un budget molto limitato significa lavorare giorno e notte sul progetto e non lasciarsi abbattere nei momenti di difficoltĂ .
Nel nostro caso è stato molto importante essere in due. In questo modo ci siamo divisi responsabilità e compiti. Affrontare da soli un progetto così impegnativo dal punto di vista della produzione sarebbe stato impossibile.
Un secondo elemento cruciale quando non ci sono soldi è pensare out of the box. Occorre trovare strade alternative e creative, soprattutto per quel che riguarda la distribuzione. Per fortuna, non esiste soltanto la distribuzione cinematografica o televisiva. Ci sono ormai diversi canali da poter sfruttare, Internet in primis, e tanti altri ancora da inventare.
Infine, la motivazione. E’ fondamentale sapersi motivare e motivare gli altri.
VM: Ci date qualche dettaglio “tecnico” sulla realizzazione? Potresti parlarci del tipo di attrezzatura utilizzato in tutto il corto?
AA: Abbiamo girato con la RED ONE digital camera. Crediamo di essere i primi ad aver girato un documentario in RED. Certo la RED aumenta notevolmente la complessità produttiva, ma si è trattato di una scommessa che crediamo di aver vinto se si considera la qualità finale del girato. Per il montaggio usiamo Final Cut.
VM: Nella realizzazone dei lavori low budget il coinvolgimento degli amici per la realizzazione è un fattore determinante. Parlateci della vostra esperienza in merito.
AA: Molte delle persone che hanno partecipato al film lo hanno fatto gratuitamente o con cachet notevolmente ridotti rispetto a quelli abituali. Hanno creduto nel progetto e si sono sentiti di investire tempo ed energie per realizzarlo.
Carolina Gamini ha il ruolo di narratrice. E’ il volto di Mystery Tuscany e la custode delle storie. Il film è il suo viaggio attraverso locations da favola in tutta la Toscana. Carolina è una grande professionista capace di recitare indifferentemente in inglese, italiano e spagnolo.
Il direttore della fotografia è Roberto Galassini che ha avuto il compito di riprendere e disegnare con la luce l’ineffabile, il segreto e il mistero. Roberto lavora da oltre 35 anni in questo settore e ha ricevuto un numero infinito di premi internazionali.
Duccio Limberti ha composto tutte le musiche. Caterina Baldi ha disegnato illustrazioni che rafforzano le storie con effetti visivi di grande impatto. Il voce over artist è Victor Palchetti Beard, uno speaker e doppiatore professionista americano che vive da anni a Firenze.
Un ringraziamento va poi a Martina Bianchini e Massimo Pietroni che si sono occupati dell’organizzazione delle riprese in location spesso difficilmente accessibili.
VM: Quali sono stati i principali intenti e ispirazioni (filmiche) che vi hanno influenzato e che vi ispirano in genere nel vostro modo di realizzare determinati lavori?
AA: Per Mystery Tuscany abbiamo cercato di ricreare un tipo di visione senza tempo. Non ci sono auto, non ci sono turisti o persone in genere. In tutto il film c’è solo Carolina che indossa un vestito verde che potrebbe essere degli anni ’60 così come del 2020.
Durante la fase di stroyboarding ci siamo accorti di citare spesso Sergio Leone. Come fonte di ispirazione ci siamo riservati il meglio.
VM: Il budget per realizzarlo? Quanto è costata la sua realizzazione?? E quanto è costato in termini di tempo, dandoci un riferimento per la preproduzione, la produzione e la postproduzione.
AA: Realizzare Mystery Tuscany è stato per noi tanto complesso quanto per Coppola fare Apocalypse Now. Tutto è relativo, ovviamente, se sei una formichina anche una briciola di pane ha un peso notevole. Tutta la lavorazione ci ha impegnato per un anno intero. Cinque mesi solo di ricerche e pre produzione. Due mesi di riprese in giro per la Toscana. E altri cinque-sei di post produzione che speriamo di finire entro la fine dell’anno.
VM: Il vostro lavoro quale futuro avrĂ ? Ci sarĂ la partecipazione a concorsi e proiezione/distribuzione e a che livello?
AA: Inizialmente, lo invieremo per la selezione a diversi festival in giro per il mondo. Stiamo battendo anche la strada della distribuzione televisiva e per questo siamo già in contatto con emittenti dell’Est Europa e Giappone. Infine, per la prima metà del 2011 vorremmo iniziare la distribuzione in DVD.
VM: Sei giĂ al lavoro su un nuovo progetto? Di cosa si tratta e quando vedrĂ la luce?
AA: Per ora vorremmo finire la post produzione di Mystery Tuscany, anche se da un po’ di tempo stiamo parlando di un film documentario sulla storia della pirateria nel mar Mediterraneo. Chissà !