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[Loventròpia] Autodistruzione per principianti

posted by VMStaff
  • Tiplogia: Commedia (tragica dentro)
  • Durata: 13’
  • Regia: Ivan Silvestrini
  • Produzione: Loventròpia
  • Trama: "Autodistruzione per principianti†è un manuale per affrontare la vita e la sofferenza che spesso ci propina, con la rinnovata forza interiore appresa attraverso il metodo dell’autodistruzione costruttiva … se la donna che ami ha già incontrato l’uomo della sua vita e tu sei costretto per contratto a recitare al suo fianco, se la tua ex ha cominciato a pensare che potreste di nuovo essere amici e fare uscite a tre con il suo nuovo uomo, se non riesci a ricordare i nomi di tutte le amiche che invano ti presenta tua sorella e ti sembra che nessuna altra donna sia intelligente abbastanza per meritare le tue attenzioni, beh amico mio, “autodistruzione per principianti†fa proprio al caso tuo.
  • Cast: Luca Angeletti, Sylvia De Fanti, Alessandra Roca, Carolina Crescentini, Giacomo Gonnella, Barbara Folchitto, Francesca Olivi, Mariano Aprea
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Immergiamoci in questa nuova intervista con “Ivan Silvestrini†regista del cortometraggio “Autodistruzione per Principianti†per saperne di più sul suo lavoro.

VM: Ci parli di te e della tua “casa†di produzione?

IS: ho cominciato ad interessarmi massicciamente di cinema una volta giunto all’università (arti e scienze dello spettacolo, la sapienza n.d.r.); ho cominciato a studiarlo in teoria, ad analizzarlo per imparare il più possibile il linguaggio, e a fare i miei primi esperimenti, il primo dei quali in analogico, poi gli altri in digitale. Autodistruzione è il primo corto che mi permette di circolare un po’ per festival e televisioni, ci sono affezionato e fino ad ora è sicuramente il lavoro che mi rappresenta di più, nonostante ovviamente ci siano dentro cose che oggi non rifarei. Principalmente ha funzionato più degli altri perché ho saputo mettere un filtro (in questo caso l’ironia o il cinismo) al mio desiderio di raccontare il dolore.
La casa di produzione “Loventròpia†è composta da me e da Roberto Zazzara, mio amico nonché direttore della fotografia, nonché anch’egli regista.
Dal mio lavoro precedente ma soprattutto da Autodistruzione ci siamo trovati a lavorare sempre insieme e così, prendendo il nome dal titolo di una mia sceneggiatura per lungometraggio, abbiamo deciso di rinominarci Loventròpia, anche per non dover scrivere continuamente i nostri nomi sui titoli di coda.
Siamo principalmente due videomaker in senso abbastanza ampio, ci intendiamo abbastanza di vari aspetti legati alla produzione di immagini, siamo montatori, operatori, scriviamo e dirigiamo entrambi, lui è specializzato in fotografia, io in post produzione.

VM: Nella realizzazione di lavori a budget limitato quale ritieni sia la carta vincente per la buona riuscita del film e, nello specifico di questo lavoro, cosa è stato determinante per la buona riuscita del progetto?

IS: in qualsiasi lavoro, a prescindere dal budget, la carta vincente, o perlomeno la carta imprescindibile è la storia, la sceneggiatura. Credo che in questo lavoro sia apprezzata l’onestà di ciò che si racconta, in cui forse qualcuno si ritrova, oppure trova squarci di vita altrui. So per certo che questo corto è nato da un’urgenza. Se non percepisco l’urgenza di raccontare una storia probabilmente la storia non mi prende; sono molto severo con me stesso in merito, scarto un sacco di storie che comincio a scrivere senza la necessaria urgenza. Inutile dire che l’urgenza deriva quasi sempre dalla sofferenza, ecco perché mi è difficile scrivere storie felici. Il corto fa ridere comunque. Almeno, di solito …

VM: Ci dai qualche dettaglio “tecnico†sulla realizzazione? Potresti parlarci del tipo di attrezzatura utilizzato in tutto il corto?

IS: il corto è stato girato con una Panasonic AG-dvx100A; le immagini sono pure, nel senso che non c’è stata color correction, a parte l’immagine del nonno che è stata girata prima con una canon xl1s e alla quale ho aumentato un po’ i neri direttamente con Adobe Premiere.
Oggi userei After Effects, ma all’epoca non lo sapevo ancora usare. Il corto è stato montato con Adobe Premiere 6.5 su un PC di 3 anni fa (2600 di processore, 512 di ram) mentre le musiche sono state composte con Reason 1.0).
Sul set avevamo 3 luci (2 da 500W e 1 da 800W), un cavalletto che è morto di lì a poco e un buon microfono Sennheizer. Tutte queste cose, a parte il computer, mi sono state prestate in cambio di precedenti servizi da me offerti come operatore su altri set di corti e lunghi in digitale.

VM: Nella realizzazone dei lavori low budget il coinvolgimento degli amici è un fattore determinante. Ci parli della tua esperienza in merito

IS: ovviamente, come chi fa corti sa, nessuno è di solito pagato. Quindi è fondamentale circondarsi di persone appassionate e di fiducia, persone che vanno coinvolte emotivamente nel tuo desiderio di raccontare una storia, e sarebbe bene che tutti credessero fortemente nel progetto. Costerà una fatica inimmaginabile a tutti se si cerca di fare le cose fatte bene, si lavorerà in media 12 ore al giorno, ma si può arrivare alle 17, e la gente non pagata non deve mollare, da soli non si conclude niente.
Per certi ruoli sul set (non i caporeparto ovviamente) è meglio magari prendere persone inesperte, ma volenterose ed istruirle sui loro compiti.
Non bisogna fare un corto tanto per fare, bisogna credere in quello che si racconta, profondamente; e un regista deve avere le idee chiarissime sulle inquadrature da fare prima di cominciare una giornata di lavoro: se la gente ti vede brancolare nell’indecisione comincerà a chiedersi se sta sprecando il suo tempo …
Per quanto un corto possa essere indipendente, ci sono comunque delle spese che è meglio considerare. Per esempio il cibo, o i parcometri. Sono cose che se non vengono garantite indispongono le persone, e le persone indisposte lavorano male. Consiglio da amico.

VM: Quali sono stati i principali intenti e ispirazioni (filmiche) che ti hanno influenzato e che ti ispirano in genere nel tuo modo di realizzare determinati lavori?

IS: non so se i miei intenti smetteranno mai di definirsi, ma per ora ciò che mi spinge a raccontare una storia è principalmente il desiderio di fare a pezzi gli uomini, di cercare una purezza di rapporti, raschiando quelle che sono le convenzioni che ci impediscono di entrare veramente in contatto fra noi, o perlomeno capire e cercare dove si ferma la possibilità di una comprensione fra gli esseri umani e i modi che abbiamo per ricominciare continuamente a vivere davanti ad una qualsivoglia impossibilità insormontabile.
Le mie ispirazioni sono varie, ma spesso ciò che faccio non prende spunto diretto da esse, senza neanche nominare l’ovvio maestro di tutti noi Kubrick, io adoro Lynch e Cronenberg, Allen e ultimamente soprattutto Michel Gondry che credo sia il regista a cui più mi sento vicino.

VM: Il budget per realizzarlo? Quanto è costata la sua realizzazione? E quanto è costato in termini di tempo, dandoci un riferimento per la preproduzione, la produzione e la postproduzione.

IS: il corto sarà costato circa 300 euro più il cibo, diciamo entro i 500 complessivamente. Ma ripeto che non ho pagato le attrezzature principali, o meglio le ho pagate con miei precedenti lavori gratuiti.
In termini di tempo, complessivamente ci sono voluti 5 mesi: poco più di 3 mesi per metter su tutto tra sceneggiatura, casting e organizzazione, 6 giorni di riprese, e un paio di mesi per montaggio, musiche e rifiniture. Ma all’epoca non ero un grande esperto di post produzione, che si è quindi limitata al montaggio e ad un sommario mix audio.

VM: Il tuo lavoro quale futuro avrà? C’è stata o ci sarà la partecipazione a concorsi e proiezione / distribuzione e a che livello?

IS: Autodistruzione è un corto che sta percorrendo il suo viale del tramonto, è stato proiettato per la prima volta 2 anni fa ed ha partecipato ad una ventina di festival, è entrato nel dvd di Enzimi 2005 e viene visualizzato su alcuni siti tra cui shortvillage, cortoweb e il mio sito ovviamente (www.ivansilvestrini.com).
E’ inoltre stato mandato in onda su “Coming Soon†varie volte e su non so dire quali emittenti locali qua e là, oltre che qualche trasmissione a Londra, in una emittente per cortometraggi.
E’ molto raro che i corti siano distribuiti in sala prima dei film, gli esercenti non lo trovano conveniente e non c’è una vera legge che ci tuteli in questo senso, e se c’è non è applicata.

VM: Sei già al lavoro su un nuovo progetto? Di cosa si tratta e quando vedrà la luce?

IS: sono alla post produzione del mio nuovo corto, in questi due anni ho fatto altre regie (videoclip e altro), ma questo è il mio primo corto dopo Autodistruzione. Ma le informazioni sono riservate per ora, posso anticipare che la protagonista è una donna stavolta (Roberta Rovelli) e che è girato in HDV. Stiamo facendo le musiche e se tutto va bene potrebbe essere pronto a fine anno, ma bisognerà aspettare di sverginarlo con un festival per poterlo mettere online. Nonostante abbia alzato il budget (risparmiando per anni) si tratta comunque di una pura produzione indipendente, non so dire quanto sarà costato alla fine perché ci saranno ancora spese, ma difficilmente arriveremo a 3000 euro.

VM: Ci puoi dare qualche indiscrezione riguardo i tuoi prossimi impegni?

IS: Sono stato preso alla “Scuola Nazionale di Cinema†e i corsi impegnano 1/3 della mia vita, partirò per la Sardegna per fare da aiuto regia sul set del corto di diploma di Marco Danieli, un allievo del terzo anno, poi farò il mio primo corto in pellicola con la scuola.
Ma parlando di cinema indipendente sto avendo il privilegio di aiutare a produrre un corto di Marcello Gori, un trittico horror demenziale che, però, non escludiamo possa in futuro diventare un lungo ad episodi. Qui i ritmi sono ancora più estremi, si gira un episodio al giorno che da solo ha il peso narrativo di un intero corto.

Ciao e grazie
Lo Staff

Altre Informazioni:

  • Soggetto/Sceneggiatura: Ivan Silvestrini
  • Fotografia: Roberto Zazzara
  • Scenografia: Ilaria Quaglieri
  • Trucco: Fabiano Fallerini
  • Suono: Francesco Mezzanotte
  • Aiuto regia: Valentina De Amicis, Edoardo Fonti, Elisa Giani
  • Edizione: Sara De Marsanich
  • Montaggio: Ivan Silvestrini
  • Musiche: Ivan Silvestrini

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