- dom, 01 dic 2019 - 13:59
#1309756
Un proress, conviene tenerlo tu in studio del lavoro finito per eventuali altre esportazioni in altri formati e risoluzioni future che oggi non pensi neppure. Ai clienti, che non devono montare, modificare, colorare e comprimere il video, non devi fornire il proress, ma il formato pronto all'uso. Fra questi il più diffuso è h 264, poi il vecchio log e per finire il nuovo h 265. Quello che ti consiglierei è h 264, ha la maggiore compatibilità e è efficiente, ad esempio nei 4 gb permessi dal fat 32, ci metti svariati minuti di buona qualità, è solitamente ben accettato da tv , Player multimediali, computer, decoder , console ecc. Il bitrate da scegliere è la.croce e delizia di ogni montatore video, più alzi e più è bello e con meno artefatti, ma lo rendi meno compatibile con.le periferiche e arrivi quasi al.limite delle velocità dei pen drive di bassa qualità... ricordati, quell'export che fai oggi e che e il cliente vede nel.suo dispositivo attuale, potrebbe non vederlo più domani, nel nuovo suo dispositivo. Da qui, la necessità di un bel master da tenerti in proress, per risolverlo velocemente con un nuovo tipo di export. Esportare un h 264 1080 25p a 25mb/s per la parte video, vuol dire dare un buon prodotto, ai 40mb/s, sei praticamente alla massima qualità permessa dai bluray commerciali !
H 265 è ancora più efficiente come compressione, ma è meno compatibile con.le.periferiche e richiede una grande capacità di calcolo per la.decodifica e quindi ci vogliono dispositivi di buona qualità e performance
M.B. asus P6X58D-E, CPU i7 X980, 24 GB 1600, GPU GTX 780Ti, SSD EVO PRO 250gb SO, Raid 0 (7HD), raid (2HD), A/V 1,5TB , 1TB WD , 1TB. rendering video, 500 GB. foto-musica.
Premiere Pro CS 6, A.E. CS 6
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