- gio, 17 ott 2019 - 20:05
#1308672
Non è vero che sono il male assoluto, dipende da come, quando e dove si usano. Nei film, nei montaggi, in diretta e non, di eventi live (sportivi, musicali, teatrali, convention, cerimonie, ecc.) nei documentari, e in vari altri tipi di montaggio, sono sicuramente ridondanti e stucchevoli. In tutti gli altri casi? Dipende!
In certi videoclip musicali, ad esempio? Dipende!
Nei servizi televisivi di certi programmi satirici? Dipende!
Negli spot pubblicitari? Dipende!
Nei video promozionali di aziende, di un prodotto o di un servizio? Dipende!
E...in un banale slideshow? Avete mai provato ad animarlo utilizzando solo pan, zoom e fade? Di una noia mortale. Quindi, dipende!
Ciò non vuol dire "abbondare" di transizioni, ma escluderle a priori è, a mio avviso, un pregiudizio. Le transizioni, usate con sapienza, ti permettono di creare titolazioni professionali, fare compositing avanzato...e molto altro.
Molti trailer cinematografici di azione, fantasy, thriller, abbondano di transizioni, così pure le "promo" di molti programmi tv, di videogame, di software. E ancora: video che spiegano grafici aziendali, sistemi di votazione, ecc.
Il troppo storpia, come in tutte le cose, ma da qui a dire MAI non ha senso. Ci sono casi e casi...le transizioni rendono il prodotto amatoriale solo quando si applicano al "caso" sbagliato.