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Discussioni relative alle produzioni cinematografiche indipendenti...

Moderatore: Moderatori

#1213440
[vimeo]http://vimeo.com/142042309[/vimeo]

Reduci dal 48H, in tre superstiti, coinvolta un'altra attrice, abbiamo partecipato al 60H di Colchester.
Tre cambi location per la pioggia e il rumore, tutte le scene in camera da letto girate due volte a causa di una SD proditoria, non ricordo più quanti giorni senza dormire, ma alla fine abbiamo consegnato. Questa è la versione leggermente più lunga (il Colchester impone un limite di 5') che ho appena finito di montare con un paio di inquadrature extra che rendono il tutto, mi pare, più godibile. Sottotitoli in italiano attivabili tramite il player Vimeo.

Che dite?

Elementi forniti: il titolo "The street", la frase "I'm going to tell mum" e l'azione di "Indicare quattro diverse direzioni su una mappa".
Ultima modifica di luciolepri il dom, 11 ott 2015 - 18:32, modificato 1 volta in totale.
#1213461
Ciao, senza voler entrare nell'aspetto tecnico, giuro che non ho compreso la storia che hai voluto raccontare. Ho avuto anche difficoltà a capire che i due protagonisti maschili fossero due diverse persone (ho dovuto riguardare il corto), ma pure dopo averlo compreso, il significato mi è rimasto oscuro. Seguirò il topic per capirne di più con i prossimi interventi.
:P Comunque lo diro alla mamma!

bye
#1213554
il significato mi è rimasto oscuro. Seguirò il topic per capirne di più con i prossimi interventi.


Provo a darne una interpretazione: il cortometraggio propone una "realtà filmica" caratterizzata da una fotografia fredda e una "dimensione chiaramente onirica", marcata con una fotografia che tende verso il B/N. I due protagonisti in sogno hanno avuto la premonizione del loro incontro. Lepri ha la capacità di presentarci il sogno come una realtà pregnante e consistente, anche se non mancano quelle illogicità comunque credibili tipiche dei sogni, come quando ad esempio i due innamorati giocano con la cartina geografica.
Entrambi i protagonisti si rendono conto nella realtà che il loro amato è la materializzazione delle loro aspirazioni oniriche: la ragazza riconosce l'asso di picche disegnato sul medaglione. Il ragazzo rimane folgorato dalla frase < lo dirò alla mamma> detta quando l'amata scappa via dopo la telefonata con il padre.

La storia d'amore termina prima nel sogno e poi nella realtà: solo nei sogni degli innamorati una storia d'amore può durare per sempre (e forse nenche lì)

Il finale è molto ironico e simbolico (come tutto il corto), con il ragazzo che si deve riprendere dal dolore della fine di un amore e per far questo non vuol più sognare, non vuol più rimanere deluso cioè. E per questo che decide di fare il turno di notte. Il direttore dell'albergo è Lepri stesso in un cammeo, che si presenta come il "burattinaio" del corto, un "regista in film", che chiude il lavoro sulla battuta del ragazzo <non voglio più sognare> con l'ironica battuta <beato lei>

.....chi si cimenta con la creatività è condannato a sognare.....

Un lavoro di notevole spessore che sfiora il genio creativo per l'originalità con cui parla di una storia d'amore.

I miei più sinceri complimenti :manosu:
#1213566
Personalmente, per comprenderlo, avrei bisogno dei sottotitoli in Italiano... così non sono stato in grado di capire nulla (per colpa mia e del mio pessimo Inglese ovviamente !!!!!)
E' davvero ben girato ma non avendo capito nulla del soggetto non posso esprimermi neppure sulla fotografia dato che non posso arrivare capire anche solo se sia idonea al soggetto...peccato (sempre per colpa mia ovviamente !)
#1213598
Personalmente, per comprenderlo, avrei bisogno dei sottotitoli in Italiano...


Ciao Spirit, guarda che vimeo offre i sottotitoli in italiano. Basta cliccare sul simbolo "CC" in basso allo schermo.
#1213670
Grazie a tutti per la visione e i commenti e a maredinemo1 per la puntuale recensione "in punta di penna"... :)
Ho apportato una piccola modifica al finale, solo dal punto di vista audio, per renderlo un po' ambiguo e suggerire in maniera più palese una seconda possibilità. Mi chiedo se funzioni. In ogni caso considero questa versione definitiva e mi preparo a pubblicare la "extended version" del corto proposto al 48H Film Festival, durante il quale invece quasi tutto è filato liscio e quindi il risultato è di ben altro livello, anche perché si tratta di un lavoro molto più corale e ambizioso. Ma questa è un'altra storia...

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