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Discussioni relative alle produzioni cinematografiche indipendenti...

Moderatore: Moderatori

#1055642
anam i tuoi sono ottimi propositi,ma stai sbagliando l'approccio. Come opera prima ti basta girare la tua sceneggiatura,autoprodurla e mandarla a tutti i concorsi del pianeta. Della distribuzione non te ne devi curare. Se il corto piace e inizia a vincere dei premi,avrai uno storico. Potrai presentare la tua seconda idea ad un produttore mostrando i risultati che hai ottenuto. Qui inizia il tuo secondo lavoro e cioè scrivere una seconda sceneggiatura valida,contattare uno o più attori "noti" (con noti mi riferisco ad attori con una certa esperienza avvezzi alle autoproduzioni e conosciuti nel giro...e ce ne sono in Italia ) disposti a lavorare su un corto indipendente,contattare una troupe con esperienza,un bravo direttore della fotografia,un bravo fonico,un service che ti noleggi luci e attrezzatura di un certo livello e così via. Ancora una volta della distribuzione non ti deve interessare nulla perchè ti stai facendo conoscere. Manda il tuo secondo corto a tutti i festival del pianeta e vedi cosa accade. Se avrai altri premi,potrai iniziare a scrivere il tuo terzo lavoro e ricominciare tutto di nuovo.
Intanto ti starai facendo un nome e starai maturando esperienza acquistando fiducia e sicurezza e chi ti ascolterà lo farà in maniera differente.
Per il discorso dell'esperienza,non conoscendo il tuo background,ti dico che ce ne vuole molta,anzi moltissima. Gestire un set,un piano di lavorazione,la regia e tutto quello che ne consegue non è assolutamente semplice. Sognare va bene,ma bisogna sempre fare i conti con la realtà. Una troupe di cinque persone ha un tipo di gestione,una troupe di venti ne ha un'altra ad esempio.
Ti parlo di cose stupide,ma basta che il macchinista mangi in ritardo o che la troupe debba fare degli straordinari e potrebbe scoppiare un putiferio inimmaginabile sul set. Incrociano tutti le braccia e buona notte!
Il set è un mondo a parte e bisogna anche imparare a comportarsi in un certo modo,a farsi rispettare e a rispettare gli altri.
Come vedi non ho minimamente accennato alla sceneggiatura,alla distribuzione,alla regia o alla fotografia,ma semplicemente alle basi dei rapporti umani.
Inizia dal piccolo e vedi come si evolveranno le cose.
Oh,sia ben chiaro,nel tuo primo lavoro potrai sognare quanto ti pare,è la base del cinema,ma i tuoi sogni devono crescere di pari passo con la realtà che ti circonda.
In bocca al lupo! :birra:
#1055652
clabart: è chiaro che il loro interesse è solo e puramente economico, non starebbero lì a fare questo se nò. Bisogna avere la grande, grandissima fortuna di incontrare gente che creda nel nostro progetto e ci aiuti a concretizzarlo e/o mandarlo avanti.

No, non è il fatto economico ma l'ossessione (mista a paura) di sapere come sta andando la proiezione nelle sale, perché se dovesse andare male poi dopo rischi di non fare più film.
da anam
#1055731
ma infatti chi ha parlato di "vendere" un film? Io parlo proprio di questo, di avere la fortuna di trovare qualcuno che creda nel progetto, e di certo non qui in Italia. Il mio era un esempio per far capire che è bene tenere i piedi per terra, ma senza però escludersi nulla. Se nò è come dire ad un ragazzino che comincia a giocare a calcio di non provare nemmeno ad entrare in una grande squadra, perchè tanto è una cosa quasi impossibile e troppo avanti. (non so se è chiaro il concetto). Non ho di certo detto che un Tarantino si è messo lì e ha fatto un film di successo dall'oggi al domani. Ma ha avuto la fortuna, dettata anche dalla bravura e dalla caparbietà, di trovare chi investisse in lui. Cosa che a mio parere può succedere a chiunque (che sia bravo e lo meriti, è chiaro). Non è che perchè ci sono già stati Tarantino, Kubrick, Fellini & company allora non ci saranno più registi di un certo tipo che si sono lasciati scoprire per la loro bravura, eh. tutto qui.
da anam
#1055775
Action: non trovo nulla di sbagliato in quello che hai detto, e credo che le mie parole siano state alquanto travisate, perchè non volevo certo alludere al fatto che basta girare un film, metterlo nelle mani di qualcuno ed è fatta. Sia mai, so benissimo tutto il lavoro e il sacrificio che c'è dietro, e sarei alquanto stupida se solo pensassi una cosa dle genere. Il discorso del "non segarsi le gambe" e roba del genere, è venuto fuori semplicemente dal fatto che a mio modestissimo e personalissimo parere non bisogna mai chiudersi le porte da soli. E' chiaro se si parte dal basso, con produzioni di scarso livello ecc, ma bisogna sempre crescere professionalmente per puntare sempre un pò più in sù. E non intendo l'oscar, intendo proprio come crescita personale, maturazione in tutti i sensi. Quindi rimango un pò così sinceramente, quando sento risposte del tipo "cose come Cannes puoi anche scordertele", perchè non ne vedo il motivo. (ovviamente parlo di chiunque, non di me). Non sono neanche sicura di starmi spiegando bene per far capire quello che intendo, quindi scusatemi e scusami se magari mi ripeto.
Fidati, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, io i piedi li ho anche troppo piantati in terra, e nonostante io sia un'instancabile sognatrice devota, mi scontro anch'io come tutti con la realtà che è l'esatto opposto. Per fortuna è anche quando mi sento sottovalutata che dò il meglio di me ;)
#1055784
anam gira il tuo primo lavoro e mandalo ovunque come ti dicevo,anche a Cannes,a Venezia,al Sundance,dove vuoi! Mandarlo non costa nulla! :wink:
Nessuno lo vieta e nessuno te lo impedisce. I discorsi fatti un po' da tutti erano più che altro rivolti ad una distribuzione nelle sale come da titolo del topic. :birra:
Ci vuole spirito imprenditoriale e di iniziativa,tanta passione e pazienza,ci vogliono soldi da investire senza rientrare nelle spese e ci vuole il supporto di gente motivata che ti stia dietro. Per un primo corto puoi spendere 5000€ con una mini troupe e attrezzatura "indipendente" (DSLR soprattutto),oppure puoi spendere 1000€ con mini troupe che lavora aggratisse e un giorno di riprese. Dipende dallo script e dallo stile visivo. Dal mio punto di vista hai bisogno di tutti i reparti anche per girare una storia piccola piccola,trucco,scenografia,fonico,dop,operatore (magari il dop fa da operatore). Sono tutte figure che alzano la qualità del lavoro e agevolano il ruolo di regia. Ovviamente devono avere esperienza o magari farlo con passione anche se sono alle prime armi.
Insomma,le varianti sono troppe e non vorrei banalizzare il tutto riducendo il lavoro di una troupe e della realizzazione di un prodotto audiovisivo ad una lista della spesa.
Se hai bisogno di una mano,puoi postare qui sul forum gli sviluppi del tuo lavoro,come hai intenzione di impostarlo,magari trovi qualche addetto ai lavori che si interessa ed appassiona e ti offre il suo aiuto gratuitamente o ai minimi sindacali. Qui sul forum scrivono molti bravi professionisti e può essere un buon punto di inizio per collaborazioni proficue.
Solo una mia opinione ovviamente! :birra:
da anam
#1055787
Grazie per i tuoi consigli, ma credo che la tua risposta sia andata un pò fuori tema. So come funziona la parte "tecnica" della troupe, gli eventuali costi, l'importanza di tutto ciò e cosa comporta una buona squadra, infatti non è nulla di quello che ho chiesto :wink:
La mia era una semplice domanda sulla distribuzione di un film già prodotto e finito, stop. E viringrazio per le risposte datemi, anche se alcune non rispondono all'argomento trattato, dato che trattano temi che non ho nemmeno tanuto in conto al momento. Ma grazie comunque a tutti :appl:
#1055797
Bene,allora il discorso è relativo alle risposte che ti hanno dato p&p,cannibal,koroshiya e clabart. Dai un'occhiata qui:
viewtopic.php?f=22&t=88625
#1055810
Quoto inpieno ActionCam Studio!
Io ho fatto il mio primo mediometraggio (doveva essere un corto sulla carta), 35 minuti di film, ha i suoi difetti ma ne vado molto fiero.
Sono nella tua stessa condizione l'ho autoprodotto, non vi dirò con quanto ma opco, fatto stà che la troupe ce l'avevo perchè
- collaboro durante l'anno con persone che fanno videoclip, corti, spot ecc...e quindi ho ricevuto il favore indietro da loro
- abbiamo girato con attrezzatura nostra DSLR 5D ecc... ottiche,crane spallaccio monitorino, cavalletti ecc...
- Conosco amici attori e un ruolo l'ho "recitato" io stesso
In più ho scritto io la sceneggiatura il soggetto, ho fatto la regia, il mntaggio gli effetti speciali ed anche un po' l'audio anzi il rumorista :)
Ho investito un anno della mia vita (mentre svolgo anche il lavoro di impiegato) ho perso solo 5 kg nella lavorazione delfilm durata 40 giorni (11 effettivi), ripresi nella post produzone di 7 mesi...
cmq fatto sta che adesso che l'ho finito lo invierò ai festival che accettano questa lunghezza di corto/medio metraggio sperando di incappare in qualcuno che lo prenda a cuore (ho ricevuto qualche compliemento da persone che lavorano come attori sia teatro che di cinema) e riesca a farmi conoscere un pochino per riuscire poi a trovare fondi per realizzare ilprossimo che ho già in mente e qualcosa sulla carta :)
Di fare soldi non ci ho mai minimamente pensato, spero solo di non dover però contaer solo sui miei risparmi, anzi spero proprio che i miei risparmi servano ad altro d'ora in avanti :)
#1055825
Grazie...ed altrettando a te!
Crepi il lupo
il nome beh...è un motto, oserei dire, spiritoso :)
#1055837
Action: non trovo nulla di sbagliato in quello che hai detto, e credo che le mie parole siano state alquanto travisate, perchè non volevo certo alludere al fatto che basta girare un film, metterlo nelle mani di qualcuno ed è fatta. Sia mai, so benissimo tutto il lavoro e il sacrificio che c'è dietro, e sarei alquanto stupida se solo pensassi una cosa dle genere. Il discorso del "non segarsi le gambe" e roba del genere, è venuto fuori semplicemente dal fatto che a mio modestissimo e personalissimo parere non bisogna mai chiudersi le porte da soli. E' chiaro se si parte dal basso, con produzioni di scarso livello ecc, ma bisogna sempre crescere professionalmente per puntare sempre un pò più in sù. E non intendo l'oscar, intendo proprio come crescita personale, maturazione in tutti i sensi. Quindi rimango un pò così sinceramente, quando sento risposte del tipo "cose come Cannes puoi anche scordertele", perchè non ne vedo il motivo. (ovviamente parlo di chiunque, non di me). Non sono neanche sicura di starmi spiegando bene per far capire quello che intendo, quindi scusatemi e scusami se magari mi ripeto.
Fidati, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, io i piedi li ho anche troppo piantati in terra, e nonostante io sia un'instancabile sognatrice devota, mi scontro anch'io come tutti con la realtà che è l'esatto opposto. Per fortuna è anche quando mi sento sottovalutata che dò il meglio di me ;)

scusate l'intromissione ma credo di aver capito il tuo discorso e voglio dirti che sono con te, anche sui sogni.
#1055874
Il discorso sui sogni non fa una piega. Non sarò certo io a dire "non vale nemmeno la pena provarci", assolutamente. Tu avevi chiesto lumi su distribuzione e festival, e io ti ho detto come stanno le cose.

In ogni caso:

-Lascia perdere l'esempio di Tarantino. Non tanto per Tarantino in sé, quanto perché da quelle parti c'è una cosa chiamata "industria del cinema", e ci siamo capiti. Solo per farti un esempio, in Italia (amenoché tu non faccia parte di una certa aristocrazia altoberghese alla Nanni Moretti che poté permettersi, perché amico di famiglia, di avere un Nanni Loy nei suoi primi cortometraggi), in Italia dicevo, non troverai mai un Harvey Keitel che si innamorerà della tua sceneggiatura. E che quindi, benché opera di un perfetto sconosciuto, voglia assolutamente far parte del film e spendendo il suo nome ti aiuti a trovare produzione e distribuzione adeguate.

- A film fatto, puoi anche provare a rivolgerti a un venditore estero. Chi? Fai il film e poi magari contattami in MP. :birra:

- Cannes, Venezia, Berlino... come diceva il Marchese del Grillo: "Non ti fare impressionare da 'sta casa. Qui se magna sempre la stessa [CUT]". Robaccia tronfia a cui rimane (chissà ancora per quanto) solo il nome. Il mondo è pieno di bellissimi festival bazzicati da registi, produttori, venditori ecc.
da anam
#1055895
reed: grazie del tuo appoggio, da coraggiosa sognatrice li sostengo fermamente! ;)

cannibal: ho preso l'esempio di Taradntino giusto per nominare un regista di un certo calibro, non prendermi in parola, sùvvia! :wink:
per quanto riguarda il tuo discorso sono assolutamente d'accordo, tranne che per un punto. E' vero che alla fine la minestra è sempre quella, ma se stiamo a esaminare come funziona l'industria del cinema italiano rispetto a quello americano, dal basso del mio sapere, posso dirti che le differenze ci sono eccome. Paradossalmente, un giovane regista (o sceneggiatore, o qualunque altra figura del settore) ha più chance in America piuttosto che in Italia. Per il semplice fatto che lì ragionano con le bip, e sono pronti a rischiare ed investire su un progetto che odora di soldi. E sono alla continua ricerca di storie nuove, carne fresca, non negando mai (se valido) un progetto solo perchè non hai ancora un nome. Cosa che non esiste proprio in Italia, dove se non sei un figlio di papà con le sue conoscenze, non ti considera nessuno, brava per quanto tu possa essere. Credimi, ho visto lungometraggi cag*** che sono riusciti a girare per l'Italia solo perchè tizio aveva il padre coi soldi che si è "comprato" tutti i cinema possibili. Questa è l'Italia. Presenti un progetto e la prima domanda che ti fanno è "chi sei?", e a seconda delle risposta il tuo film va bene o no. In America puntano tutto su di te se dimostri validità e innovazione, e non gli e ne può fregare di meno di chi sei, soprattutto se dimostri coraggio e voglia di fare.
#1056058
Ragazzi è senz'altro vero che negli stati uniti l'industria del cinema è una macchina che sforna migliaia di progetti ogni anno e che l'Italia in confronto è un cadaverino, ma non pensiamo che basti avere una bella idea e tanta passione per fare un film.

Negli stati uniti, ancor più che da noi, il cinema è business. Se non si hanno i numeri per vendere difficilmente si riuscirà a fare qualcosa. Non serve il papà senatore, ma senza ombra di dubbio se si vuole arrivare a distribuire un proprio film c'è bisogno di attori con un nome, di registi conosciuti, di soldi per la promozione, etc etc... Anzi, paradossalmente costa ben di più fare un film negli stati uniti che in Italia. Non esistono film Commission, fondi regionali, fondi europei, i minimi sindacali sono altissimi, non c'è la cultura dell'arrangiarsi e la competizione è 1000 volte di più che da noi.

A meno che non si riesca a conoscerli personalmente gli attori non leggono mai un copione, per quanto bello sia, ma è l'agente che decide se leggerlo o meno, e nel 99% dei casi se non gli arriva insieme anche un'offerta economica neanche lo guardano.

Insomma, per fare cinema gli stati uniti sono senz'altro il paese migliore dove provarci, ma non pensiamo che sia il paese dei balocchi...

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