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Discussioni relative alle produzioni cinematografiche indipendenti...

Moderatore: Moderatori

da svampa
#1140419
si può anche finire OT... non è così grave.
Discutere su argomenti così importanti è sempre un bene, perchè non se ne discute mai e quando capita l'occasione, non credo sia un dramma farlo in un post su un cortometraggio, comunque sia legato indissolubilmente a questi temi.
Secondo me CrazyDuke, i nuovi linguaggi in queste pagine di cinema indipendente ne troviamo tantissimi, il problema è che NON vengono presi in considerazione dai produttori e dalle giurie dei concorsi più importanti. E di conseguenza muoiono, facendo sviluppare quelli che tu hai citato (cinepanettoni, pseudo impegno sociale, trash). Al cinema arrivano solo film pessimi. Ma questo succede perchè si preferisce dare spazio a registi con le conoscenze, che fanno un film all'anno senza avere nulla da dire. Non sarebbe meglio dare visibilità ad un giovane regista con una visione diversa del cinema e che racconti storie in maniera diversa? Il problema è che il cinema è una CASTA e produttori e giurie non hanno interesse a far entrare nuova gente. E il discorso vale per tutti: registi, attori, scenografi... la strada per gente preparata e competente è bloccata dai pupilli delle produzioni, che crescono come in una batteria di polli d'allevamento.
da CrazyDuke
#1140433
Sono in parte d'accordo su ciò che hai appena scritto (e mi piace anche il modo in cui l'hai espresso)...
L'unica cosa che mi lascia così... è
i nuovi linguaggi in queste pagine di cinema indipendente ne troviamo tantissimi
senza voler nulla togliere a videomakers bravi, quando non molto bravi ma... non abbiamo gente come...
Un Rodriguez - 'El Mariachi' (e pensa che a me il regista texano non piace)...
Un Peli - 'Paranormal Activity' (nonostante lo consideri tra gli horror più noiosi di sempre)...
Un Aja - 'Alta Tensione' (devastante, gioiello ma... in USA s'è perso)...
E sono solo i primi (nonostante le critiche che ho mosso a ciascuno) che mi vengono in mente, tra quelli che... dal loro paese, con film a bassissimo budget... sono approdati in America...
E non chiamo in causa un certo Jackson (uno dei pochissimi veri geni degli ultimi anni) che... non solo è entrato nell'Olympwood ma cominciando con un film (geniale per quanto poverissimo) come 'Bad Taste'...
Poi ci sono Balagueró & Plaza ('Rec') e restando in Spagna, De La Iglesia (anche se già appartiene a un'altra epoca...
I francesi, Maury e Bustillo di 'À l'intérieu' o il Laugier di 'Martyrs'...
...tutti autori che continuano a fare cinema (non necessariamente oltre oceano) che arriva in sala e funziona anche ai botteghini... 'Rec' in testa che è addirittura diventato una trilogia...
Per non parlare di Alfredson e il suo 'Lasciami entrare' (gioiello)... rifatto dagli americani...
E Alfredson viene dalla Svezia... un paese che registicamente... ci ha dato un solo (per quanto gigantesco) autore...
da svampa
#1140576
complimenti per la cultura cinematografica che hai: io conosco solo un terzo dei registi che hai citato.
Ma del resto fare un film, quando hai le idee chiare, è facile. Non servono miliardi, io lo dico sempre. Basta guardare anche i film di Kim Ki Duk, che lavora solo con 4 o 5 persone di troupe.
Ma il problema è sempre quello: la mafia (chiamala come vuoi) che sta in Italia, che ignora la qualità e sceglie questo o quello che gli permette di portare avanti i propri biechi interessi economici.
I nuovi registi che in questi anni hanno fatto un film usciti in sala, spesso sono ragazzi senza esperienza, messi lì dal produttore e circondati da una serie di tecnici che in pratica fanno il film.
Il regista ci mette solo il nome.
E chiaramente stiamo parlando dei soliti filmetti fanciulleschi della commedia ironica-sentimentale italiana. Tutti calchi della stessa larva, fatti sempre con gli stessi attori.
da musicmanx
#1140578
Ovviamente .
e' un po' come chi scrive una canzone che a detta sua e' la migliore musica del mondo ma nessuno la capisce. i musicisti Italiani invece sono tutti stupidi .
Ovviamente per il cinema e' lo stesso.
Si fa qualcosa ( secondo me il tuo corto e' qualcosa di mediocre ) e poi si banalizza il lavoro di tutti gl altri essendo convinti che il propio e' migliore .
Mah. avessi girato il ramake di c'era una volta in America ci potevo pure stare. Ma cosi' non mi hai propio convinto
da svampa
#1140582
Che visione limitata che hai. Voi siete solo capaci a criticare il filmaker di turno, in una guerra tra poveri, mentre la guerra va fatta a chi gestisce il mercato cinematografico in Italia.
Voi, come diceva Frankie Hi Energy, siete arroganti con i più deboli e zerbini con i potenti.

Io parlavo di cinema in generale, non parlavo del mio corto e nemmeno di me come regista.
C'è tanta gente brava in giro che non potrà mai emergere per colpa di questo meccanismo di raccomandazioni e conoscenze che vige in Italia.
da musicmanx
#1140588
Che visione limitata che hai. Voi siete solo capaci a criticare il filmaker di turno, in una guerra tra poveri, mentre la guerra va fatta a chi gestisce il mercato cinematografico in Italia.
Voi, come diceva Frankie Hi Energy, siete arroganti con i più deboli e zerbini con i potenti.

Io parlavo di cinema in generale, non parlavo del mio corto e nemmeno di me come regista.
C'è tanta gente brava in giro che non potrà mai emergere per colpa di questo meccanismo di raccomandazioni e conoscenze che vige in Italia.


Io ho semplicemente citicato chi critica gl altri come te.
generlmente il critico ( o chi critia ) di professione o non e' culuoi che in quel settore non e' riuscito
se volevi parlare in generale allora hai sbagliato 3d , qui si parla del tuo corto.

In Italia ??

ci sono centinai e centinai di concorsi per cortometraggi in tutto il mondo dove puoi tranquillamente mandare il tuo lavoro ed essere giudicato sicuramente mglio dell italia.
da CrazyDuke
#1140591
il problema è sempre quello: la mafia (chiamala come vuoi) che sta in Italia, che ignora la qualità e sceglie questo o quello che gli permette di portare avanti i propri biechi interessi economici.

Purtroppo è verissimo...
...ma lo si può provare a combattere girando roba di Qualità (con la Q maiuscola), di respiro internazionale e da fare girare fuori dal nostro paese...
Io, il mio ultimo lavoro (che qualcuno ha commentato con un 'non sembra girato da un regista italiano' per me... il miglior complimento ricevuto...)... ho deciso di farlo girare soprattutto all'estero (anche se comunque clientele e favoritismi sono diffusi ovunque ma magari, se hai realizzato un lavoro con le palle... li qualcuno se ne accorge e vincere il premio non è necessario) e poco in Italia (eccetto pochissimi, selezionatissimi - per tematiche - festival)...
Anche perché, quando vedo i corti che vincono nei concorsi nostrani... mi viene il magone...
Ho anche visto (o almeno ci ho provato... ammetto che molte visioni non le ho rette fino alla fine)... i corti vincitori del David... deprimenti...
Poi ripenso ad Argento (quanto l'ho amato... apprezzo anche il criticatissimo 'Opera') e a 'Dracula 3D'... penso che è costato la bellezza di 7 milioni 7 di €uri e giudicato di interesse culturale e nazionale... penso che nonostante sia il suo ennesimo brutto film... Argento continua a ricevere fondi (e floppare al botteghino), adagiandosi su un passato (ormai remoto) che ancora continua a considerarlo un maestro...
Poi ripenso a Soavi (che sui set d'Argento s'è formato come aiuto regia)... un genio... per me l'ultimo vero grande regista italiano (in ordine cronologico)... ormai... ridotto a fare serie TV come 'Ultimo' e 'La Uno bianca'... un talento visionario come pochi... imbrigliato in reti che non gli appartengono... che, quando è recentemente riuscito a girare un paio di buoni film... non solo non è stato pubblicizzato a dovere, ma si è scatenata anche una serie di polemiche contro il suo lavoro...
Però... pare (di dice ma non è notizia certa al 100%) che fu lui stesso in parte artefice di un mancata esplosione della sua carriera (frenata per via dell'immeritato flop di un capolavoro come 'Dellamorte Dellamore'...)... Tarantino gli offrì di dirigere 'Dal tramonto all'alba' e lui rifiutò ritenendolo 'una [CUT]'...
Io sono d'accordo con Soavi ma... sarebbe stato ottimo per lui e... il film ne avrebbe giovato tantissimo dalla sua regia...
Poi... prima di continuare... quoto questo...
I nuovi registi che in questi anni hanno fatto un film usciti in sala, spesso sono ragazzi senza esperienza, messi lì dal produttore e circondati da una serie di tecnici che in pratica fanno il film.
Il regista ci mette solo il nome.

Come non darti ragione?! In Italia alcune maestranze ancora competenti esistono... quindi... fare film in questo modo è possibilissimo e diffuso...
...però... e qui mi collego a quanto scritto sopra (ma ho quotato anche un po' per spezzare il mio papiello!!!)... qualcosa di buono tra i prodotti nostrani, indipendenti (quindi con un regista vero) io l'ho vista (e te/ve la consiglio)...
Partiamo dal più recente 'VITRIOL' (2012) di Francesco Afro de Falco... buon film, girato in economia e con reflex Canon (che presenta tutti i suoi limiti ma... questo non rende il film poco godibile...)... sceneggiatura (riguardo la parte esoterica) scritta dopo aver studiato (la materia non è improvvisata e si vede... ottimo...)... regia stile documentario che non sempre convince (qualche scena ti chiedi: perché è girata così??)... eccellente l'interpretazione di lei (Roberta Astuti... anche molto bona...) e buona prova generale del cast tutto... la visione del film... mi ha lasciato come quando spengo una sigaretta e mi rimbalzano in mente le parole di Wilde: 'è squisita e ti lascia insoddisfatto'... ma il film lo consiglio... nonostante un finale frettoloso che crea il senso d'insoddisfazione su espresso...
L'altro è un gioiellino... 'Road to L.' (2005) di Greco e Leggio... un mockumentary che segue le tracce di Lovecraft (il padre del ciclo di Cthulhu) in Italia... geniale nell'idea e nella messa in scena... con attori all'altezza della situazione... il film ha anche vinto dei premi (meritati) e ottenuto ottime recensioni (meritate)...
Poi come al solito ci sono prodotti 'indipendenti' che, rientrando in determinati circuiti 'alti', girando festival, vincono premi, ottengono ottime recensioni... tanto al pubblico dai la stessa storia e applaude per inerzia...
complimenti per la cultura cinematografica che hai

Grazie... :oops:
da CrazyDuke
#1140600
Secondo me questo pezzo... doveva uscire 15 anni fa ma... va bene lo stesso ancora oggi (purtroppo)...
Buon ascolto...
http://m.youtube.com/watch?v=FWeR8w7CNG0
da svampa
#1140601
Che visione limitata che hai. Voi siete solo capaci a criticare il filmaker di turno, in una guerra tra poveri, mentre la guerra va fatta a chi gestisce il mercato cinematografico in Italia.
Voi, come diceva Frankie Hi Energy, siete arroganti con i più deboli e zerbini con i potenti.


Io ho semplicemente citicato chi critica gl altri come te.
generlmente il critico ( o chi critia ) di professione o non e' culuoi che in quel settore non e' riuscito
se volevi parlare in generale allora hai sbagliato 3d , qui si parla del tuo corto.


' :wink: o cineasta napulitano è un capolavoro!!
io ho criticato il sistema e non tanto i vincitori del david, che sono comunque dei lavori pietosi.
Ok qui si parla del mio corto, ma finchè non si invertirà rotta, è inutile parlare dei nostri cortometraggi che saranno sempre confinati ai margini e queste pagine serviranno solo per schermaglie inutili.
Bisogna attaccare in sistema e criticare aspramente i lavori che vincono i premi (se non lo meritano) perchè solo così sarà premiata la meritocrazia.
Ma con le capocce che ci stanno, è impossibile.
Comunque vi porto i fatti.
C'è un cortometraggio che se lo contengono tutti: lo voleva nientepopò di meno che il Festival di Cannes.
Dopo averlo preso, lo hanno dovuto squalificare perchè il corto era stato proiettato in altri concorsi.
Poi è stato tra i finalisti del David di Donatello.
Se guardiamo questo corto, vediamo un nonno passeggiare per 20 minuti.
Bello, toccante... non so... a me sinceramente non dice nulla.
Nessun preziosismo nelle riprese, nessun dialogo particolarmente azzeccato, nessun fotografia particolare, nessuna trama obiettivamente originale.
Guarda caso però, il direttore della fotografia lavora con Cattleya.
Una coincidenza?
Se andate a fare le pulci a corti/film che vincono premi importanti, scoprirete che dietro c'è sempre l'uomo nero che li porta a tali livelli.
In Italia è inutile puntare sulla qualità e migliorarsi. Consiglio ai giovani cineasti di trasferirsi a Roma e bazzicare le sedi più opportune.
Non spendete soldi a comprare attrezzature costose per sperimentare ed imparare... tanto se conoscerete le persone giuste con delle riprese fatte durante una vacanza con un Iphone, potrete vincere Cannes.
Riporto una dichiarazione che afferma la stessa cosa
http://www.ilcorto.it/icorti_anc/festivaltruccati.html
da ActionCamStudio
#1141303
Quello che scrivo è un lungo post e me ne scuso, in un momento di pausa lavorativa. Perdonami Andrea, ma il corto non sono riuscito a vederlo fino alla fine. Non ho problemi con l'HDV ma ho problemi con i cortometraggi italiani e anche se comprendo la tua intollerabilità al sistema, io lo colloco precisamente in quel gran calderone. La mia non è una critica al filmmaker di turno e confesso di aver un po' abbandonato il forum non solo per impegni lavorativi, ma anche per una crescente "critica acritica e inconsistente" troppo spesso scialacquata su queste pagine. Detesto per principio chi si auto celebra e detesto soprattutto chi critica semplicemente dicendo "mi fa schifo" non portando assolutamente alcun commento costruttivo o di supporto alla propria teoria...un po' di più detesto chi ha grandi idee su come sarebbe potuto essere meraviglioso un lavoro altrui mentre senza alcuna spiegazione plausibile i suoi lavori sono quasi sempre inguardabili...parere personale ovviamente,ma spesso condiviso. Starai pensando lo stesso di me e ne avresti pienamente ragione, ma non commenterei mai un corto che non ho visto fino alla fine. Dunque il mio intervento non avrebbe alcun senso, se non quello di sottolineare l'aspetto forse più importante e sottovalutato di questo lavoro. Perchè si fanno cortometraggi? Per vincere festival? Per guadagnare soldi? Per diventare "regggisti"? Perchè si hanno soldi da spendere? Per pura passione e con la voglia di voler narrare una storia attraverso una visione personale? Per tutti questi motivi assieme? Qualunque sia la risposta per me resta assurdo produrre un corto andando in direzione ostinata e contraria se non si crede nel sistema a cui il corto viene proposto. Ho un amico che ha fatto strage di premi all'estero con un corto che ho avuto il piacere di post produrre. In Italia il corto non se lo sono filato di striscio. Non è un grosso problema se poi il proprio lavoro riesce a far breccia all'estero. Non ho mai sentito da lui alcun commento negativo, tranne quelli che si fanno un po' in tutti i campi...e ma quello è il figlio di tizio...quell'altro è il cugino di caio...non è una sorpresa che ci siano questi meccanismi e mi fa anche un po' specie sentirne ancora parlare oggi con toni amari e quasi con stupore. Ci stiamo ancora chiedendo come mai Tornatore abbia vinto con quella schifezza (è un parere personale, e di lui posso dire ciò che voglio, con i suoi soldi e le sue spalle larghe di certo non gli recherò alcun danno) di Nuovo cinema paradiso gli Oscar? Glissando su Benigni e quella sottospecie di grand guignol di sketch lino banfeschi (aveva ragione Godard...il titolo sarebbe dovuto essere "La vita è bella ad Auschwitz") ci chiediamo come mai la Fiat avesse già girato quella squallida pubblicità con il più politico e inconsistente regista italiano degli ultimi vent'anni, un certo Sorrentino che con i suoi fenicotteri in CG ha vinto gli Oscar con tre mesi di anticipo (sempre un parere personale, ognuno ha il diritto di averne uno credo)?
Ecco da dove è partito il ragionamento che mi ha spinto a scrivere questo commento. Il sistema cinematografico è marcio, forse non lo è in Francia, in Russia, in Polonia, in Australia o non saprei, ma la marchetta, il calcio nel [CUT], la conoscenza sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Ma è il mondo ad essere marcio, in ogni settore lavorativo,in piccolo o in grande, sono riscontrabili le stesse dinamiche. Siamo noi che dobbiamo essere in grado con il nostro lavoro e sudore di creare uno spazio piccolo piccolo in cui riuscire a lavorare serenamente (di questi tempi è difficile...) e sapendo che per ogni singolo lavoro che facciamo ci abbiamo messo tutto quello che potevamo o almeno ci siamo andati vicino. Se una risposta arriverà, che ben venga. Se siamo geni incompresi, prima o poi qualcuno si accorgerà del nostro talento. Se siamo alla milionesima prova e non abbiamo ancora avuto feedback positivi, forse sarebbe il caso di ripensare alla nostra vita. Io lo faccio quotidianamente, a volte sono demoralizzato, altre volte ho notizie impreviste ed incredibili che mi riportano la gioia nel cuore e mi fanno pensare che questo sia il mestiere più bello del mondo.
da Eliogabalus
#1141353
Quello che osservo è 'l'informe', ma voglio spiegarmi meglio: non è la ripresa in SD, non è la carenza dell'impianto fotografico, non è la recitazione, l'audio etc.. No, qui il problema è strutturale e sta a monte di tutto, è che non esiste un vero concept di fondo, non c'è storia né svolgimento narrativo, manca proprio un focus che possa in qualche modo catturare l'attenzione: in pratica, è l'apoteosi del 'tono medio', non è l'alto o il basso che descrivono se stessi o la condizione di mezzo, né quella di mezzo che si immerge nelle profondità basse di un inferno privato, portando con sé le tonalità grevi che ne conseguono, e nemmeno la stessa condizione che tenta un'ascesa impossibile, ironica e assieme schizoide: parimenti, non è nemmeno l'alternanza di questi elementi, come non ne rappresenta in alcun modo l'affanno dell'antinomia, dello scontro. E' un chiacchiericcio sommesso, da dopolavoro ferroviario, da parrucchiera di provincia nell'intento di intrattenere il cliente di turno, ma non è interlocutorio in nessuno dei sensi possibili, cerca a tutti i costi una fine, una conclusione che tenga fede all'incipit, e in tal senso la cerca nel modo sbagliato. Credo da sempre, e ne sono sempre più convinto, che il compito dell'arte non sia creare illusioni, bensì annientarle; in tal senso, la debolezza principale di questo lavoro risiede nell'accettazione rassegnata del destino dell'operaio, e per arrivare a suffragare quello che è a tutti gli effetti un 'orrore sociale senza fine', è necessario creargli tutt'attorno un alone consolatorio, che di fatto finisce per condannarlo ulteriormente anziché cercare un qualche riscatto. Sicché, chi tenta di immergersi nell'impresa di cogliere l'essenza di questo lavoro, si trova di fronte a un'indagine sociale non solo incompiuta, ma nemmeno tessuta nei rudimenti embrionali, tutto resta in superficie in modo non molto dissimile da quello che proporrebbe una soap o un cinepattone, ovvero dai modelli dai quali solo apparentemente vorrebbe staccarsi (i registri sono i medesimi, anche se simulati e virati verso la tristezza di maniera). La classe operaia non va quindi da nessuna parte, non è disposta non solo ad esplorare il paradiso ma nemmeno l'inferno, è relegata a quel ruolo, a quel suo 'nulla che cerca la soluzione nel nulla' a cui rimane inchiodata, sperando oltretutto che la situazione rimanga invariata, oggi molto più d'un tempo, di fatto suggellando col potere un patto complice e senza speranza.
Non è possibile che l'operaio non abbia mai un moto di autentica ribellione, che non nascano mai considerazioni di un certo peso e struttura, ecco, qual è il punto: fornire l'operaio di una dimensione veramente incattivita e cogitante, altro che passiva per la gioia di tutti!
"Mi rendo conto che tutto è come deve essere... Lei è arrivata..."!! Ok, e questo è 'il detto'. Il non detto è: "Posso continuare a fare lo schiavo felice e mi lasciano pure quei biscottini del [CUT]!!" Ma dài non si può, che è, una canzone di Iglesias?
da CrazyDuke
#1141389
:wink: o cineasta napulitano è un capolavoro!!

:birra:
Grandissimo l'intervento di Roberto che... mi fa piacere leggere nuovamente sul forum...
:regia: TORNAAAAAAAAAAA!!!
Molto dettagliato il resoconto di Eliogabalus...
Ne approfitto per un copincolla da un post che scrissi tempo fa... per un corto postato qualche giorno dopo quello di Andrea...
Tutti a lamentarci del cinemino italianino ma... quando la finiremo, a cominciare dai cortometraggi, di raccontare sempre le solite, pallosissime storie di precariato?? Quando, quindi, la smetteranno anche i festival di premiare (o anche solo selezionare) roba come questa??
Quando questa tendenza (decennale) al realismo (che non è neo e che appartiene a un passato remoto e già ampiamente sviscerato da Autori con la A maiuscola) e 'all'impegno' comincerà a scemare nei film brevi... forse (mi piace essere utopico) qualcosa nel nostrano cinema lungo comincerà a cambiare...
da musicmanx
#1141420
:wink: o cineasta napulitano è un capolavoro!!


Grandissimo l'intervento di Roberto che... mi fa piacere leggere nuovamente sul forum...

Tutti a lamentarci del cinemino italianino ma... quando la finiremo, a cominciare dai cortometraggi, di raccontare sempre le solite, pallosissime storie di precariato?? Quando, quindi, la smetteranno anche i festival di premiare (o anche solo selezionare) roba come questa??
Quando questa tendenza (decennale) al realismo (che non è neo e che appartiene a un passato remoto e già ampiamente sviscerato da Autori con la A maiuscola) e 'all'impegno' comincerà a scemare nei film brevi... forse (mi piace essere utopico) qualcosa nel nostrano cinema lungo comincerà a cambiare...



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da Eliogabalus
#1141519
Tutti a lamentarci del cinemino italianino ma... quando la finiremo, a cominciare dai cortometraggi, di raccontare sempre le solite, pallosissime storie di precariato??


Sì ma non era esattamente quello che intendevo, anzi io credo che precariato, povertà, clima sociale degradato e quant'altro vadano raccontati eccome, è che non li puoi trattare alla stregua di un Tg o di un servizio giornalistico; in tal senso, già i primissimi neorealisti - per quanto mi sforzi di non collocare in filoni obbligati con suffissi tipo 'neo', 'post' ect. eppure dovendo per forza di cose richiamarne la grandezza - di questi elementi ne facevano un punto di forza oggi inarrivabile, ma inarrivabile non era la tematica in sé, che più o meno rimane sempre la stessa, bensì il modo in cui riuscivano a parlarne, trasfigurandola. E a chi delegavano questa trasfigurazione? Innanzitutto alla storia e ancor prima alla potenza dei soggetti, e per potenza non intendo strettamente le doti attoriali bensì la caratterizzazione propria del soggetto, che in molti casi era talmente pregnante e singolare da non farci dimenticare mai più certi personaggi nei decenni a venire. Tanto per citarne uno, 'I soliti ignoti' non è un esempio lampante in tal senso? E non è forse una storia di miseria e precariato, dove i protagonisti cercano un riscatto alla loro condizione, senza trovarlo? Non esiste consolazione, non si cercano stampelle, ma il realismo è proprio quello, è tutta li la grandeur, nella beffa, nel sarcasmo pungente che li inchioda a quel destino, è proprio il concept ad essere grandioso nella sua tragicomicità, e ognuno degli attori rimarrà per sempre scolpito nella nostra memoria, coi suo fallimenti e suoi tic: Peppe 'er Pantera', il pugile sempre al tappeto, con la sua parlata incerta e balbuziente, Tiberio il fotografo incapace, gli antichi retaggi del Sud di Ferribotte, l'abilità millantata di Cruciani, scassinatore-coordinatore che non coordina.. Ma potremmo citare anche il Citti di "Accattone", questa specie di antieroe vagante tra periferie degradate che via via sfumano in qualcosa di impalpabile e quasi metafisico, pur mantenendo un forte peso materico che ne aggrava la drammaticità.
Oggi non si caratterizzano più i soggetti in questo modo, pare che un soggetto valga un altro, si fatica a raccontare una storia, e lasciamo stare che qui dentro non ci sia nessun Monicelli e nessun Pasolini, credo che un piccolo sforzo vada comunque tentato in tal senso, credo che almeno nella scrittura, nei dialoghi e nelle situazioni vada cercato un minimo spessore.

Personalmente reputo Svampa una persona intelligente, i suoi interventi mi sono sempre piaciuti e continuerò a leggerli, sono convinto che possa fare mille volte meglio di quello che si vede in questo cortometraggio, probabilmente è circondato da un ambiente che non lo supporta e non lo appoggia nel modo migliore, e questo può spesso essere un grosso problema.
da CrazyDuke
#1141523
Hai perfettamente centrato il punto...
La mia era soprattutto una provocazione... al grido (precedentemente espresso in qualche post addietro) di 'basta col realismo... vogliamo i mostri giganti'...
Il problema è quello... mancano autori in grandi di raccontare non solo grandi storie... ma anche grandi personaggi...
Poi... i Pasolini e i Monicelli... non mancano solo qui dentro... ma proprio in Italia...

Mi sono imbattuto in questo video alla ricerca di […]

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Nota: non conosco i requisiti del mio pc. quind[…]

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