comunque l'ho trovato difficile e pesante da seguire, le immagini descrivono poco e quasi tutto è affidato ai monologhi...
vero, anche io mi sono reso conto che parlare su una immagine statica non è una soluzione felice: funziona solo con le "voci dalle finestre" e con il monologo sulle scene di guerra verso la fine, altrimenti non c'è alcuna comunicazione.
L'approcio cinematografico dovrebbe essere completamente diverso da quello teatrale, nonostante la pregressa esperianza (certamente meritevole e degna di nota) avresti dovuto importi di ragionare in maniera più cinematografica.
Per quello che vorrei fare con il prossimo lavoro, se ci riesco, è vero fino ad un certo punto. Sicuramente il modo di narrare e filmare deve essere quello del cinema, e da questo punto di vista devo molto migliorare, ma non rinuncerei mai alla ricerca e alla sperimentazione, per una questione di vocazione personale, anche del linguaggio cinematografico, cosa che probabilmente ho fatto molto goffamente con questo lavoro, perchè mi mancano tutta una serie di abilità e attrezzi del mestiere che mi devo preoccupare di procurarmi
Anche il montaggio rispecchia una certa inquadratura di gusto teatrale.
Si. si vede quando la "macchina da presa" la prende in mano un attore di teatro: cambia proprio la qualità delle immagini, il colore, la fotografia. E' come se qualcosa "passasse". Onestamente?...non ci fai un film, ma chissà fino a che punto è un male. Infondo non tutti i film che abbiamo visto hanno un taglio cinematografico standard.
Comunque molte inquadrature mi piacciono molto e ho dedicato tempo per studiarle. Penso si capisca che mi piacciono i dettagli e i punti di vista particolari. Non lo trovo un errore, ma lo diventa e questo l'ho capito con questa esperienza, se le inquadrature non hanno una ragion d'essere profonda alla base, perchè inquadrare in un modo o in un altro, secondo me, vuol dire raccontare la storia in modi diversi, e non è detto che entrambi vadano bene, anzi bisogna imparare a scegliere.
Anche il montaggio va migliorato. Nel mio lavoro spesso non ci sono raccordi tra le inquadrature e a questo si alternano rari momenti invece di un bel montaggio ( verso la fine dei 2 anni di lavoro, quando iniziavo a prendere la mano)
Ora si poteva scegliere la strada ardita della prima soluzione, ma doveva essere un lavoro portato fino in fondo e non ad "capocchiam".
Tecnicamente le immagini sono buone e ben filmate, mi piace soprattutto la fotografia in situazioni di poca luce.
L'audio presenta molte difficolta sui livelli e rumori ambientali ed i suoni "speciali" aggiunti nuovamente li trovo troppo teatrali e poco filmici.
Si denota una grande voglia di fare e di mettersi alla prova unita ad una grande cura delle riprese considerando che credo si tratta di una prima esperienza il risultato è notevole sotto questi aspetti, si evince che ogni cosa è stata realizzata al massimo delle potenzialità.
La fotografia è l'unica cosa che piace a tutti (sono due persone diverse a farla)
Hai colto nel segno. L'audio è quello della fotocamera ed è stato aggiustato per quanto possibile dal musicista (un grande musicista) che ha fatto le musiche e i suoni ambientali. Filmando in luoghi e giorni diversi, succede quello che hai scritto. Se posso devo usare la presa diretta la prossima volta. Ti assicuro che nonostante il risultato non sia professionale, poteva succedere di molto peggio.
Grazie. mi capisci nel dire che ho investito il 100% di quello che avevo