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Discussioni relative alle clip realizzate dagli utenti e ai video pubblicati in streaming sulla VMTV

Moderatore: Moderatori

da willyfan
#1325555
Ecco un altro Video realizzato sempre in ambito musicale. Questo è stato girato successivamente a DUO ma in realtà montato prima, anche se non è terminato in quanto ci mancano i titoli di coda e di testa.
Come per l'altro, è stato girato in breve tempo ma non così breve: la produzione si è svolta un giorno ad Imola dove è stata girata la lezione di pianoforte, un giorno in auto per girare le interviste, un giorno a casa del pianista e un giorno a bergamo per il "concerto", in realtà quest'ultimo registrato in un paio d'ore (il resto usato per coperture ed altro)
Le luci sempre molto semplici, si tratta di alcuni fari a LED opportunamente piazzati, e molta luce naturale.
Il tutto è stato girato, come per Duo e molti altri prodotti, con 2 camere Zcam: una F6 full frame e una M4 MFT, ma anche 2 GH5 solo per il concerto per avere più punti di vista. Anche le ottiche sono sempre ottime DzoFilm Vespid.

Un appunto sulle riprese in auto: non è semplice fare quel tipo di ripresa legalmente. Non si possono montare camere esternamente a meno di non avere una scorta, e tantomeno luci a meno di non avere oltre alla scorta l'auto su un trailer. Noi avremmo voluto una qualità più cinematografica, ma non si poteva fare di più usando solo luce naturale e di conseguenza un contrasto tra esterno e interno difficile da gestire.
Inoltre, una delle camere è montata sul vetro con ventose ma l'ammortizzatore che abbiamo è decisamente troppo ingombrante e non lo abbiamo usato, così si vedono alcuni saltini. Ci organizzeremo meglio la prossima volta.

https://vimeo.com/688011882/cf4cdf92d0

Anche in questo caso pubblico il link perchè il Doc è ancora privato.
da madcat
#1325560
Gli ho dato un occhio, come si dice. Non è il mio genere, ma non è il genere che voglio discutere, business is business, anche se io preferisco le baldracche Punk: sai quelle coi capelli viola, gli occhi neri come se avessero appena lasciato ring per Knock Out.

Il documentario tradisce la sua motivazione, sembra un redazionale; una promo del pianista, il portfolio di una modella. É – per me sia chiaro – un po' semplice e troppo lineare, una piccola storia prevedibile. Non saprei dirti come l'avrei montatio io, dovrei pensarci. Se mi viene qualcosa in mente l'aggiungo.

Ho anche un paio di appunti tecnici. Il primo è il rombo dell'automobile, della strada in sottofondo. A memoria credo di non averlo mai sentito, e comunque non mi piace. Se non fosse bastato un microfono supercardioide avrei doppiato la voce, chiesto al ragazzo di ripetersi in studio; in extremis avrei provato a togliere il background. Con iZotope RX, o software analoghi, è semplice, ma io non sono fra quelli che credono nella post-produzione, che in Post si possa aggiustare tutto: col CUT. Così evito anche la censura automatica. E un altra cosa. Per favore non dire che le Vespid sono ottime. Non nei controluce almeno, dove mostrano un contrasto troppo basso. I riflessi ci possono anche stare (c'è chi li ritiene cinematici) ma il contrasto basso, no.

Le vibrazioni in auto non sono un problema grave, anche se sarebbe stato meglio che fossero state più lente, così sembrano scariche elettriche.

Infine c'è il pianista con l'accento bresciano, ma questo no, non dipende da te.

Ciao.
da willyfan
#1325561
Bentornato. Apprezzo molto i tuoi commenti perché così rafforzano l'idea di essere sulla strada giusta. Persino con il giudizio sulle lenti.
Grazie anche dei consigli su audio e doppiaggio, ne farò tesoro.
In attesa di vedere il documentario (o era un film?) Girato a capo Horn sulla nave in tempesta, ti mando un caro saluto.

William Fanelli - 9 dots film

da madcat
#1325583
Per il montaggio io proverei a essere meno lineare. Comincerei con la lezione di Piano, precisando subito l'oggetto ma svelando la storia la storia progressivamente in due o tre ritorni di durata crescente: lezione, casa; lezione, viaggio; lezione palco.

Starei più attento alle inquadrature, sia quelle in auto, che sono un po' di sbieco, che quelle dell'insegnante di piano, preso di lato e molto da lontano.

Jafar Panahi è un maestro delle riprese in auto, ha mostrato l'entroterra iraniano quasi sempre dall'automobile; dovremmo anzi dire che l'inquadratura attraverso il parabrezza è la caratteristica peculiare della sua cinematografia. Ammirevole come riesca a mixare il rumore delle ruote sullo sterrato, la parte eufonica, evitando il rombo, la risonanza in bassa frequenza, che è la parte cacofonica.

Se hai la possibilità di contattarlo, sono sicuro che saprà darti i consigli migliori.

[MOD CUT - Problema segnalato risolto]
Il racconto di Coloane, sarebbe stata una produzione fatta per il pacere di farla, senza committenti ne compratori potenziali, perché il costo di realizzazione non è ammortizzabile in alcun modo: nessuno ti paga un corto, o quasi corto, fuori dal settore pubblicitario. Sono cose che, appena una nota e ventennale questione sarà risolta (e lo sarà a breve), farò da gentleman director, per parafrasare i gentlemen drivers...

A primavera dovrei andare una settimana in Sicilia, magari faccio qualcosa con lo smartphone. I tanti paroloni sull'ultima Panasonic mi spingono a ribadire il punto di vista che ho sulla cinematografia.

Ciao
da willyfan
#1325586
madcat ha scritto: mer, 16 mar 2022 - 16:17 Per il montaggio io proverei a essere meno lineare.
Ti rispondo giusto per dare a tutti alcuni chiarimenti.
Prima di tutto, la sequenza del montaggio, premesso che a noi va bene così, ci è comunque stata imposta. Ci siamo presi alcune libertà ma la richiesta del cliente era precisamente questa, la libertà a cui faccio cenno è che abbiamo fatto una parte dell'intervista in auto anche andando verso Imola e abbiamo aggiunto in testa il pianista a casa sua.
Riguardo le riprese audio in auto, grazie ma non ho bisogno di rifarle. Il fonico è un professionista e visto l'auto, e il fatto che non si andava piano su uno sterrato ma in autostrada ha fatto del suo meglio. Ho già puntualizzato nel mio primo post che le riprese in auto NON SI POSSONO FARE come ci pare ma bisogna stare a certe regole. Come in altri casi, il budget poi fa il resto.
Nel caso specifico, la cosa ideale sarebbe stata poter mettere le camere come volevamo, dove volevamo e pure delle luci per migliorare i contrasti.
Naturalmente, non abbiamo potuto ne voluto correre il rischio che ci fermasse la polizia in autostrada e ci arrestasse, quindi abbiamo fatto solo quello che si può fare, in italia e non in Iran, ovvero montare una camera davanti ma di sbieco per garantire la visibilità e l'altra a mano. So bene che le riprese in auto sia audio che video sono il punto debole del documentario, ma tant'è, avevamo un giorno per girarle e abbiamo fatto quello che si poteva.

Riguardo ad altri commenti nel primo post, metto solo un paio di cose.
1) il contrasto in controluce lo volevamo così. Non so cosa intendi sulle lenti, ma per riuscire a non avere neri troppo profondi abbiamo usato una macchina della nebbia, e comunque tutto è stato colorato ovviamente in post. Può non piacere, ma è così.
2) "Il documentario tradisce la sua motivazione, sembra un redazionale; una promo del pianista". Ottimo, perchè il documentario è esattamente una promo del pianista e non c'era alcuna intenzione di nasconderlo, visto lo scopo e l'uso che se ne farà. Io sono pratico, e per me se il cliente, che in questo caso è un rompi, è stato soddisfatto (e ci ha appena commissionato un altro lavoro) un risultato è raggiunto.
da madcat
#1325599
willyfan ha scritto: mer, 16 mar 2022 - 18:39 Ti rispondo giusto per dare a tutti alcuni chiarimenti.
Grazie da parte mia.

Per carità, dico solo che con una Go Pro dietro il parabrezza si sarebbero ottenuti risultati uguali o migliori senza il rischio di essere fermati dalla polizia; arrestati mi sembra eccessivo. Un'action camera, una Osmo Pocket, meglio, un paio di illuminatori a LED che stanno nel palmo si una mano tipo gli Aputure AL-M9 Mini (anche uno), avrebbero fatto al caso. Ignoro la normativa che subordina le riprese in automobile alla scorta di pubblica sicurezza, ma so che una dashcam è perfettamente legale fino a quando non ostacoli la visuale o l'operatività del conducente, caso in cui un carabiniere che non abbia digerito bene l'impepata di cozze può darti fino a 150 euro di multa.
Toscani, nel suo libro “Ne fatte di tutti i colori” racconta: «Mi sono reso conto che qualcosa non funzionava [a Salemi, dov'è stato assessore alla creatività quando Sgarbi era sindaco] fin dal primo giorno: camminavo assieme al comandante dei vigili e ci sfrecciavano intorno persone in motorino senza casco. Chiesi al comandante: “Ma non mette la multa?”. “Ho scordato in ufficio il libretto delle contravvenzioni”». In Liguria è anche peggio, e la Liguria non mi risulta essere geograficamente al sud (vedi il regionalismi di Toscani); lo è per tutto il resto. Ogni quattordicenne gira con il suo motorino senza marmitta o con la marmitta completamente vuota, oppure con le “Api” Piaggio a due tempi, così quando piove non si bagna la testa, che poi butta come i tuberi. Sono tutti mezzi Euro Zero cui è tassativamente vietata la circolazione, ma non c'è un carabiniere, un vigile o un poliziotto che ne fermi uno. Fermano te per controllare se hai la patente scaduta, ma quado li sentono arrivare si girano dall'altra parte. Li si sente arrivare con qualche minuto di anticipo perché sembrano aeroplani della seconda guerra mondiale in picchiata, fanno un rumore infernale e lasciano una puzza di olio bruciato che ti avvelena, ma i carabinieri erano casualmente di spalle e non hanno visto alcunché. Aveno solo due dita nelle orecchie... Non cosa cosa avessi in mente, cosa avresti voluto fare: montare un cavalletto sul cassone del Pick-up per riprendere il traffico quotidiano sulla provinciale? Per me, dal punto di vista dell'estetica narrativa, va sempre cercato l'equilibrio. Non è solo una questione di sobrietà, alla quale comunque tengo molto, è un problema di equilibrio che si ottiene misurando le scelte in funzione dell'oggetto, in questo caso del documentario/scheda introduttiva del pianista. Questo discorso è ancor più importante laddove dici di aver usato una macchina della nebbia per diffondere la luce; per chi non lo sapesse, la macchina della nebbia è quella che i complessi musicali usano sul palco per esibirsi tra cortine di fumo e che trasformava ogni concerto dei Pooh in una apoteosi mondiale del Kitch. Io avrei usato un pannello da 110, e camminare. Il gusto non è discutibile, come dicevano gli antichi romani, de gustibus non est disputandum, ma la stanza spoglia in quel di Modena non è il Rick's Café Americain, e le due due persone imbavagliate con altrettante FPP2 – fino al 95% di protezione contro il Coronavirus – non sono Humphrey Bogart e Ingrid Bergman.
Nè era mia intenzione nemmeno invitarti a rifare l'audio. La citazione di Panahi è stata fatta in prospettiva, per i lavori a venire, ma tu dici che al cliente va bene così, e che ti ha già commissionato un nuovo mini documentario. Tanto meglio, contento lui (contenti voi), contenti tutti.

https://postimg.cc/zbxTpkgS

Ciao
da CatoCato
#1325604
madcat ha scritto: gio, 17 mar 2022 - 15:17 ... Non è solo una questione di sobrietà, alla quale comunque tengo molto, ....
non si direbbe, vista la "dimensione" dei tuoi interventi !
da willyfan
#1325605
madcat ha scritto: gio, 17 mar 2022 - 15:17 per chi non lo sapesse, la macchina della nebbia è quella che i complessi musicali usano sul palco per esibirsi tra cortine di fumo e che trasformava ogni concerto dei Pooh in una apoteosi mondiale del Kitch. Io avrei usato un pannello da 110, e camminare.
Quella è la macchina del fumo, non la macchina della nebbia. Sono due cose diverse e quella della nebbia si usa pochissimo nei concerti, ma si usa tantissimo nel cinema. Certo, chi la usa ha gusti discutibili, ma sai com'è, inseguiamo la moda, non la bellezza...

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