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Sezione in cui parlare di come nasce e si sviluppa una sceneggiatura.

Moderatore: Moderatori

da Midorima
#1007072
(Non sapevo bene come titolare il topic)
Volevo sapere come si scrive "una scena in una scena"
Un ragazzo e una ragazza si trovano in un bar, lui le chiede di uscire insieme, ma lei rifiuta.
Per sottolinearne la disperazione c'è una scena di fantasia in cui lui dopo il rifiuto si getta da un burrone.
"Ritornando in sè" continua a parlare con la ragazza, ecc...

Come si dovrebbe scrivere?
SCENA 1 - Bar, ecc...
SCENA 2 - Montagna, ecc...
SCENA 3 - Bar, ecc...
?
Effettivamente c'è un cambio di luoghi, ma "immaginato", non è un flashback o flashforward, come si dovrebbe scrivere?

(Mi scuso se non sono stato molto chiaro.)
:cran:

EDIT:
Un altro esempio può essere quello dei classici "discorsi col cervello" del mitico Homer Simpson.
Homer è seduto sul divano a parlare con Marge, "il cervello di Homer si fa un viaggetto", Homer è di nuovo sul divano a parlare con Marge.
da Omega3
#1007123
Ciao e benvenuto!

Se non ho capito male vorresti sapere se c'è un modo per codificare per iscritto una sequenza "sognante", per così dire, che cade simultaneamente all'interno di una scena; o sbaglio?

Non so come si indichi nel linguaggio della sceneggiatura una cosa di questo tipo. Però credo vada posizionata allo stesso modo di un flashback; per cui secondo me va messa nell'ordine di scaletta che hai scritto tu, scrivendo sotto il titolo della scena, o a fianco tra parentesi, qualcosa del tipo "immagina" oppure "sogno/a"; non saprei indicare un termine preciso. Però la scena non credo vada titolata con "montagna", ma sempre con "bar".

In questo forum c'è qualcuno che si è posto la stessa questione: http://messageboard.donedealpro.com/boa ... hp?t=51737

Purtroppo non ho idea se ci siano dei termini italiani specifici per rimpiazzare espressioni come "quickflash" o "cut to fantasy".
da cocosauro
#1007207
Premettendo che sono alle prime armi giocattolo... :duel:

Metti tutto in ordine di comparsa nel lavoro. Segni la scena della montagna come "reale" (perché nella realizzazione lo è), quindi "ESTERNO, MONTAGNA ecc..." e dopo di che, nell'azione, specifichi che il ragazzo sogna. Se vuoi dare qualche effetto particolare da post produzione per indurre al sonno magari puoi inserire delle note. :)
Ovviamente prendi le mie parole con le pinze, aspettiamo utenti più esperti :birra:
#1007282
Ciao Midorima. Concordo con quanto detto da cocosauro ma aggiungo una cosa: in sceneggiatura puoi non specificare nel momento del passaggio ad un'altra location, che si tratti di un sogno,anche se anticipato da un effetto di montaggio previsto per enfatizzare "l'evento".
Mi spiego meglio: se hai previsto una dissolvenza particolare (flou,ripple-effetto goccia per capirci,dissolvenza incrociata ecc...) o un movimento di camera (zoom,track dolly ecc...),questi vanno inseriti in sceneggiatura nella descrizione dell'azione che precede o segue i dialoghi. La scena terminerà con : dissolvenza incrociata,track dolly in avvicinamento,dissolvenza a stella (per citare Homer Simpson! :lol: :lol: :lol: ) e così via.
La scena successiva si aprirà con (esempio):
Esterno - Giorno - Paesaggio x.

A questo punto,se quello che ti interessa è lo straniamento del lettore (perchè una sceneggiatura è sempre un'opera letteraria), puoi proseguire nella descrizione dell'evento,inserire nuove ed eventuali dissolvenze o movimenti di macchina e ritornare nella location precedente,svelando a quel punto quello che è accaduto.
Se leggi la sceneggiatura di Pulp Fiction,ad esempio, se non ricordo male,non si parla mai di ellissi temporali. La successione frammentata delle sequenze è narrata così come la si vede durante il film.
E' una tua scelta stilistica e narrativa. Un effetto in montaggio o un movimento di camera anticipano "linguisticamente" un determinato evento. Ma questi stessi strumenti possono essere utilizzati per creare effetti differenti,semplicemente rompendo gli schemi prestabiliti dal linguaggio stesso (una dissolvenza incrociata con sfocatura ed effetto "goccia" spesso viene associata al flashback,ma non è detto che debba per forza introdurre un flashback),spiazzando lo spettatore (che capisce e codifica il linguaggio filmico). Nel tuo caso puoi anche utilizzare tagli netti,muovendoti da una location ad un'altra apparentemente ingiustificatamente.
In sostanza,in sceneggiatura puoi giocare come lo farai in montaggio, perchè ti muovi all'interno di una scaletta a blocchi narrativi,che può essere scomposta e ricomposta a tuo piacere.
Finendo il pippone ti direi...scrivila così come l'hai pensata,svelando e mostrando lo stretto necessario affinchè si riesca a comprendere quello che accade per preservare l'effetto sorpresa.
da cannibal
#1007529
Non esiste un sistema codificato, standard, per queste cose. Semplicemente, nell'intestazione della scena metti tra parentesi di cosa si tratta:

23. BURRONE-EST. / GIORNO (sogno del protagonista)... o qualsiasi altra cosa.

Solo un piccolo consiglio: quello che hai in mente di fare funziona solo con la comicità (per un effetto a scritte, alla Homer Simpson per intenderci, prova a guardarti "I e Annie" di Woody Allen). Se invece si tratta di una scena seria, quello che hai in mente di fare è assolutamente da evitare. Non chiedermi il perché, perché occorrerebbe un corso intero di sceneggiatura per spiegarlo.

Ciao.
#1007713
D'accordo con i sugerimenti già dati e giusto per condividere i diversi modi di concepire una sceneggiatura: secondo me dipende anche da chi realizzerà il video, chi sarà il regista:
se sono io mi "sforzo" sempre di pensare il video come tale (immagini + sonoro) indipendentemente dal loro significato; in questo ho sempre visto la differenza tra scrittura per il libro e scrittura per il video: nel libro si "spiega" tutto ci; che accade, nel video ci sono solo le immagini e i suoni (musica-dialoghi...); tutto ciò per dire che nella fase ideativa nella mia mente ci sono i flashback, le situazioni emotive personali, le reazioni etc etc; nel momento in cui passo a "scrivere" la sceneggiatura (nella mia piccola esperienza) cerco sempre di spostarmi verso la fase successiva dello storyboard e quindi ragionare per ciò che si vede, ovvero per ciò che cerco di creare nella mente dello spettatore attraverso le immagini e il sonoro;
se sarà un altro ovviamente scrivo tra parentesi le mie intenzioni così il regista potrà meglio interpretare e "rendere" la mia sceneggiatura.
#1045462
ActionCamStudio, sei sicuro che le transizioni tra una scena e l'altra vadano specificate?

Queste scelte non rientrano nel ruolo del regista?
Se non si è anche registi delle cose che si scrivono, credo che si dovrebbero evitare le indicazioni tecniche.

Comunque sono s'accordo con cannibal, un semplice EST. BURRONE/ GIORNO (SOGNO AD OCCHI APERTI DEL PROTAGONISTA) risolve la questione.
Sono sempre del parere che quando si ha un dilemma, la soluzione più semplice e apparentemente sensata, sia la risposta.
da cannibal
#1045655
E invece è proprio come ti ho detto io, e sai perché? Perché come sarà la resa de "il sogno a occhi aperti" non lo decidi tu, lo decide il regista.

Magari verrà data in pasto allo spettatore come una sequenza normale, e solo più avanti si capirà che è un sogno; magari la sequenza viene virata con un colore particolare; magari c'è un motivetto musicale preciso per indicare: "Attenzione: sogno" (come le celebri tre note che annunciavano l'arrivo dello squalo nel film di Spielberg). Magari si userà un'altra soluzione ancora. In ogni caso, non spetta a te l'ultima parola. Quindi in sceneggiatura basta limitarsi ad indicare (tra parentesi) di cosa si tratta.

Certo, un'indicazione più precisa ci può essere se stai scrivendo il copione insieme al regista. Appunto se lo scrivete insieme, perché è lui che decide.

Vuoi che ogni decisione spetti a te e nessuno si azzardi a contestarla? Perfetto, lo sceneggiatore non è il ruolo che ti si addice. Anzi, se l'ultimissima parola è ciò a cui aspiri, non tentare nemmeno la strada della regia, piuttosto diventa produttore.
da magnetik
#1046947
Anni fa lessi qui nel forum che la dissolvenza a bianco può essere un modo efficace per rappresentare cinematograficamente il sogno.
#1047047
Mi pare corretto quel che fin qui ti è stato detto e suggerito.
Quanto alla tecnica di scrittura della sceneggiatura, a mio parere devi sempre scrivere come se NON fossi tu il regista destinato a girare; dunque, descrivere solo quel che si vede (e nulla che non si possa vedere o sentire), al presente indicativo, e usando il correlativo oggettivo.
In genere non s'inseriscono le indicazioni tecniche di ripresa etc. nella prima stesura; si aggiungeranno comunque nello "shooting script".
Tuttavia -come s'insegna- il bravo sceneggiatore sa suggerire anche inquadrature etc con le sue scelte narrative.
da cannibal
#1047628
Correlativo oggettivo? Shooting script?

Ragazzi, siamo seri. Davvero. Per fare questo [CUT] di lavoro, la cui passione assomiglia a una maledizione (visti i tempi) bisogna essere ALMENO DI QUESTO MONDO.

Di questo pianeta! Italia-pianeta terra! Presente?
da anam
#1071592
Dai i miei infiniti studi (che sono ancora in corso) posso dirti che quando in una scena si vuole inserire un flashback, o un sogno, o qualunque cosa del genere, nella sceneggiatura basta semplicemente indircarlo così:

53 EXT. BAR - GIORNO

non appena devi inserire una fantasiao flashback scrivi così:
54 EXT. PRATO SCONFINATO - GIORNO - MOMENTO DOPO - FANTASIA (O FLASHBACK, O SOGNO, decidi tu come definirlo) - 1987 (SE LA FANTASIA O IL FLASHBACK RIPORTA AD UN DETERMINATO PERIODIO).
al termine della fantasia ricorda sempre di scrivere "FINE FANTASIA".

dopodichè riprendi semplicemente la scena iniziale
55 EXT. BAR - GIORNO

Se la fantasia prevede un qualche effetto speciale lo indicherai scrivendo TK che sta per TRUKA.
Semplicissimo!

Per quanto riguarda l'inserimento dei movimenti di macchina e cose del genere io ti suggerirei di inserirli solo dove strettamente necessario ai fine di rendere concreta una determinata scena che HA necessariamente bisogno di quella ripresa, inquadratura, effetto ecc. Se stai scrivendo una scena normale, del tipo che un tizio sta camminando per strada, evita di scrivere CM (campo medio), CL (campo lungo), FI (figura intera), tanto è irrilevante se la scena non prevede niente di particolare. Se una scena che hai scritto invece, l'hai immaginata esattamente con un certo tipo di inquadrature e giochi tra CM, CL ecc allora scrivilo. Io sto facendo così. Un produttore non vuole trovarsi a leggere un copione pieno di dettagli tecnici (che tra l'altro disturbano e confondono), ma la storia pulita e scorrevole, con al massimo, appunto, quache scena con qualche dettagli, ma stop. Se il copione è personale e sarai solo tu ad utilizzarlo perchè mahari è una produzione indipendente e autoprodotta, scrivici pure tutto quello che ti pare.
#1266958
Concordo con la sequenza
SCENA 1 - Bar, ecc...
SCENA 2 - Montagna, ecc...
SCENA 3 - Bar, ecc...

In sceneggiatura va messo solo ciò che si vede e ciò che si sente, dunque se vediamo un tizio al bar allora descriviamo quello, poi se vediamo il suo sogno allora descriviamo il sogno.

Non andrebbero mai messe indicazioni di movimento di telecamera o di montaggio, perchè tu sei lo sceneggiatore, non il regista o il montatore; in Italia tendiamo spesso a dimenticarcene e a voler far tutto.
Non devi mettere una determinata inquaratura che ti serve, ma devi scrivere ciò che ti serve sia visto o udito. Il COME verrà visto e udito sarà compito del regista.

Ad esempio, nella mia mente da sceneggiatore voglio che si veda un particolare anello al dito della protagonista, e magari me lo immagino con uno zoom lento. In realtà devo solo scrivere una cosa del tipo "l'anello di X luccia e accieca Y" oppure "si nota l'anello di X spuntare dal guanto". Poi il regista penserà se fare lo zoom, se accenturare il luccichìo, se invece focalizzarsi sugli occhi di Y mentre vede l'anello (un luccichìo sulla mano di X e poi primo piano sugli occhi di Y che si sgranano dallo stupore, poi campo medio su X che ritrare la mano imbarazzata).

Ci sono molti modi per rappresentare la stessa cosa. Lascia che sia il regista ad occuparsene, è il suo lavoro non il tuo.

Idem per le transizioni.

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Salve

Mi presento, sono karto e sono appassionato di vid[…]