Ciao Midorima. Concordo con quanto detto da cocosauro ma aggiungo una cosa: in sceneggiatura puoi non specificare nel momento del passaggio ad un'altra location, che si tratti di un sogno,anche se anticipato da un effetto di montaggio previsto per enfatizzare "l'evento".
Mi spiego meglio: se hai previsto una dissolvenza particolare (flou,ripple-effetto goccia per capirci,dissolvenza incrociata ecc...) o un movimento di camera (zoom,track dolly ecc...),questi vanno inseriti in sceneggiatura nella descrizione dell'azione che precede o segue i dialoghi. La scena terminerà con : dissolvenza incrociata,track dolly in avvicinamento,dissolvenza a stella (per citare Homer Simpson!
) e così via.
La scena successiva si aprirà con (esempio):
Esterno - Giorno - Paesaggio x.
A questo punto,se quello che ti interessa è lo straniamento del lettore (perchè una sceneggiatura è sempre un'opera letteraria), puoi proseguire nella descrizione dell'evento,inserire nuove ed eventuali dissolvenze o movimenti di macchina e ritornare nella location precedente,svelando a quel punto quello che è accaduto.
Se leggi la sceneggiatura di Pulp Fiction,ad esempio, se non ricordo male,non si parla mai di ellissi temporali. La successione frammentata delle sequenze è narrata così come la si vede durante il film.
E' una tua scelta stilistica e narrativa. Un effetto in montaggio o un movimento di camera anticipano "linguisticamente" un determinato evento. Ma questi stessi strumenti possono essere utilizzati per creare effetti differenti,semplicemente rompendo gli schemi prestabiliti dal linguaggio stesso (una dissolvenza incrociata con sfocatura ed effetto "goccia" spesso viene associata al flashback,ma non è detto che debba per forza introdurre un flashback),spiazzando lo spettatore (che capisce e codifica il linguaggio filmico). Nel tuo caso puoi anche utilizzare tagli netti,muovendoti da una location ad un'altra apparentemente ingiustificatamente.
In sostanza,in sceneggiatura puoi giocare come lo farai in montaggio, perchè ti muovi all'interno di una scaletta a blocchi narrativi,che può essere scomposta e ricomposta a tuo piacere.
Finendo il pippone ti direi...scrivila così come l'hai pensata,svelando e mostrando lo stretto necessario affinchè si riesca a comprendere quello che accade per preservare l'effetto sorpresa.