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Sezione in cui parlare di come nasce e si sviluppa una sceneggiatura.

Moderatore: Moderatori

da Unozero
#296841
Riporto un vecchio articolo, magari a qualcuno potrebbe servire...


La base per ogni buon cortometraggio è, senza dubbio, l'idea. Tutti più o meno ne abbiamo di valide, o almeno crediamo che siano tali, ma in realtà una buona idea è solo un buon punto di partenza per la creazione di una buona storia, ma se non si seguono piccole regole e accorgimenti, si rischia di sprecarla. La prima cosa da fare, quando vogliamo scrivere una storia, è mettere su carta la nostra idea, bisogna provare a scrivere qualche riga che descriva la storia che abbiamo in mente per sommi capi, che ne spieghi la tipologia e lo svolgimento, senza dialoghi o altre cose che verranno dopo. Una volta scritta, lasciamo lì a maturare la nostra storia, rileggendola magari il giorno successivo, può sembrare una cosa inutile ma rileggere ciò che abbiamo scritto ci farà capire il più delle volte che la nostra idea non è poi così geniale come sembrava al momento, magari presi dall'entusiasmo creativo, se invece, rileggendo la storia, siamo ancora convinti che sia valida, complimenti, avete appena scritto il vostro primo soggetto! Ora si può procedere con il passo successivo. Una volta ottenuto il soggetto, di solito si passa alla scrittura del trattamento, dove la nostra storia prende corpo, inserendo descrizioni più dettagliate e i dialoghi più importanti, inoltre vengono decritti e presentati i vari personaggi e ora deve essere più completo anche l'intreccio della nostra storia. Un consiglio da tener presente, nel momento in cui si sta per scrivere una storia, è quello di seguire lo schema classico di scrittura, ovvero quella che divide la storia in tre atti:
1 atto: coincide con l'inizio della storia, chiaramente è molto descrittiva, viene mostrato l'ambiente dove si svolge l'azione, viene presentato il personaggio principale e gli altri che lo affiancheranno, e viene introdotto il fulcro della storia, che può essere un avvenimento, un problema o un desiderio del nostro protagonista, di solito questa prima parte occupa la prima mezz'ora di film se parliamo di un lungometraggio.
2 atto: la seconda parte è quella più succosa, dove cioè avviene lo sviluppo della trama che era stata solo introdotta nella prima parte, possono essere introdotti solo personaggi marginali e tutte le storie parallele a quella principale vanno risolte, di solito il protagonista affronta qui complicazioni e imprevisti che solo alla fine di questo secondo atto lasceranno presagire la loro risoluzione. La durata di questa parte è di solito corposa, indicativamente sui 50 minuti.
3 atto: Il terzo atto mostra la soluzione dell'intreccio, nel bene o nel male il finale viene scritto qui, dura di solito sui 20 minuti. Inutile dire che anche un finale a sorpresa, senza lieto fine, rappresenta una soluzione della storia.
La struttura in tre atti non è chiaramente vincolante nella scrittura di una storia, esistono esempio di film che non seguono questa logica, ma di certo è la più semplice da usare se si vuole dare coerenza e completezza ad una storia.
Dopo aver scritto il trattamento, si passa alla stesura della sceneggiatura, di certo la parte più difficile, in quanto vanno qui descritte minuziosamente tutte le situazioni presenti e vanno scritti tutti i dialoghi. Anche per la sceneggiatura esistono degli schemi che possono agevolarci, sostanzialmente ne possiamo identificare due.
La prima forma di stesura è quella che comprende una breve descrizione del luogo e della situazione nella quale si svolgerà la scena che stiamo per introdurre, ad esempio se stiamo per introdurre una scena girata in spiaggia di notte scriveremo:
Scena1
Est. Spiaggia †“ notte
In questo modo sarà chiaro dove e quando si dovrà girare la scena, subito dopo bisogna inserire una descrizione della scena:
Maria e Luca sono in spiaggia, la luce del falò illumina i loro volti e, distratti dall'atmosfera romantica, non si accorgono che alle loro spalle un uomo li sta osservando.
Subito dopo aver inserito questa descrizione possiamo scrivere i nostri dialoghi:
Luca
Ho voglia di fare un bagno…
Maria
Ma l'acqua sarà gelata!
Luca
(si alza in piedi)
E allora? Dai andiamo!
Maria
Va tu… io preferisco restare qui…
Luca
(sorridendo)
Come vuoi…ma sta attenta all'uomo nero!
Luca si tuffa in acqua e iniziando a nuotare velocemente percorre circa 20 metri, appena riemerso si gira verso la spiaggia e nota e nota l'uomo alle spalle di Maria.
Come noterete è utile inserire delle piccole precisazioni tra parentesi, che fungono da indicazioni di massima, utili per chiarire il significato di alcune battute.
La sceneggiatura va scritta seguendo alcune regole standard per quanto riguarda la formattazione del testo, di solito si usa il carattere courier new 12(grandezza carattere), la distanza tra il margine superiore e la prima riga di scrittura deve essere circa 2-2.5cm, per i dialoghi si usa lasciare per il margine sinistro 7-7.5cm, per le descrizioni tra parentesi il margine sinistro è di 9 cm e quello destro 7.5cm, mentre per la descrizione della scena e dell'azione si usa per il margine sinistro 4-5cm e per quello destro 2.5cm e infine per il margine inferiore si 1.5cm-3.5cm.
Seguendo questo tipo di formattazione standard si dovrebbe ottenere in linea di massima 1 minuto per ogni pagina di sceneggiatura. Oltre a questo modo d'impaginazione, se ne può usare un secondo, formato da due colonne, la prima(sinistra) che comprende delle piccole illustrazioni della scena e dell'azione, e la seconda(destra) che contiene i dialoghi o eventuale voice over.
Una volta terminata la scrittura della sceneggiatura, bisogna stilare un piano di produzione che comprenda il programma delle riprese da effettuare che ci darà anche l'idea di quanto dovremmo spendere per il nostro cortometraggio(magari stilando anche un preventivo di spesa) e subito dopo pianificare le stesse effettuando lo spoglio della sceneggiatura, inutile dire che nella creazione del piano di produzione vanno tenuti presenti tutti i problemi che si potrebbero presentare per le varie location o situazioni particolari, e in ogni caso preparare delle scene di riserva nel caso in cui ad esempio si parta per girare degli esterni e nel giorno prefissato piova a dirotto, in questo caso ovviamente si dovrà ripiegare su riprese in interni. Lo spoglio va fatto per agevolare e semplificare il lavoro, in modo da accorpare le scene che si svolgono nello stesso luogo o che richiedono le stesse attrezzature, in modo da economizzare e semplificare il lavoro. Esistono dei modelli appositi di facile reperimento che comprende la descrizione della scena, il numero delle pagine di copione da girare, chi deve essere convocato, data e ora delle riprese, attrezzature da utilizzare etc etc. A questo punto può essere utile creare uno storyboard, cioè una serie di disegni che mostrano le varie inquadrature che andranno a formare la sequenza.
Adesso la fase di scrittura e preparazione è terminata, non ci resta che passare alla riprese.
Ultima modifica di Unozero il mar, 06 feb 2007 - 13:02, modificato 1 volta in totale.
da simmiag
#296902
Utilissimo! Grazie :wink:
da enea
#297043
esatto michele, bravo.
io conosco anche un altro sistema di scrittura del soggetto, che può essere + sbrigativo. e consiste nello scrivere passo passo queste fasi che compongono il puzzle del soggetto. farò un esempio che mi verrà sul momento:

PROTAGONISTA uno spazzino

LUOGO la strada

COSA VUOLE OTTENERE riuscire a pulire la strada

COSA GLIELO IMPEDISCE le persone maleducate che ad ogni passaggio con la macchina gettano dal finestrino delle lattine.

COSA FA IL PROTAGONISTA PER IMPEDIRE CIO' cerca di colpire al volo le lattine con la scopa per riuscire a farle rientrare nelle macchine.

RISOLUZIONE FINALE ci riesce, ma per sbaglio colpendo una lattina la fa arrivare sulla testa di un grosso omaccione muscoloso e finisce per essere malmenato.




scusate ma l'ho scritte di fretta e furia :lol:

Ciao a tutti. Forse non interesserà a nessu[…]

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Ciao Andrea_P, Grazie per aver condiviso i dettag[…]