[quote="ilpoveropiero"]Non ho capito se qualcuno oltre a me l'ha effettivamente letta
(sia pure al galoppo
).
La leggibilità è di molto aumentata......(riprendo i punti di seguito)
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Intanto grazie 1000 per il tempo e l'attenzione che mi hai dedicato
(e ringrazio tutti quelli che lo hanno già fatto e/o che lo faranno in futuro).
Ormai penso a questa sceneggiatura come un Work in Progress, un parto online, quindi, pesavo di continuare a modificare, correggere e ri-inserire il lavoro fintanto che riceverò feeback, per i seguenti motivi:
1 †“ per ritornare un po' di quanto prendo da tutti voi (invece di tenermi tutto nel chiuso della mia stanzetta e poi dire che è tutta farina del mio sacco
)
2 †“ per sperimentare le mutazioni genetiche del mostro (oh, se mi dite cacchiate io inserisco cacchiate, si chiaro!)
3 †“ perché magari a qualcuno nelle mie stesse condizioni (
ccia) potrebbe trarne beneficio (no' si sa' mai)
Che ne dite è †˜na cacchiata?
Di seguito rispondo/domando/ecc. ai punti evidenziati dal ilpoveropiero
†œLa leggibilità è di molto aumentata, anche se tecnicamente c'è ancora abbastanza da mettere a posto (ambientazioni, divisione delle scene, fuori campo etc. etc.). Lo sforzo però c'è stato ed è notevole, continua così.†
Per il layout non è stato molto difficile, ma per gli altri aspetto a cosa mi posso riferire? Quali sono le linee guida?
†œ-sei sicuro che interessi (e così a lungo) l'ennesima storia dell'ennesimo bambinone troppo cresciuto che viene "lasciato"? Non basta il colpo di scena finale a far restare seduto lo spettatore tutto questo tempo;†
Ti dico in che modo pensavo di interessare lo spettatore, vediamo quanto le intenzioni si avvicinano al risultato. Volevo mostrargli una situazione a lui sicuramente nota e familiare: un abbandono, una separazione. Dare un nome ed un cognome ai comportamenti che in genere accompagnano questo stato perché lui li possa riconoscere, magari perché vissuti in prima persona o da spettatore, e possibilmente riderci su. Queste sono le †œcinque fasi†: la disperazione, lo sfogo con gli amici (vittime), il tentativo di soddisfare tutti i desideri repressi, la ricerca di un nuovo equilibrio (una nuova †œstoria†), poi l'epilogo che dovrebbe riportare ad un nuovo ordine/equilibio. E, mentre lo spettatore dovrebbe aspettare che si compia questo rituale, introdurre l'effetto sorpresa, che funge da eccezione a conferma della regola. Purtroppo questo tipo di narrazione rende difficile stringere considerevolmente i tempi (anche se sto cercando di fare del mio meglio).
†œ-i cliché ci sono e sono parecchi, sforzati di trovare qualcosa di più originale (tutta la storia della cocaina, ad es., te la immagini ancora prima che appaia...);†
Se i cliché corrispondono a quelle che io chiamo 5 fasi potrebbe trattarsi di un effetto voluto (magari mal riuscito). Altrimenti mi piacerebbe capirne di più.
†œ-i dialoghi vanno rivisti, e così è assolutamente troppo parlato;
-anche i personaggi parlano quasi tutti con lo stesso tono e vocabolario, alcuni poi hanno inflessioni curiose ma non del tutto corrette (c'è uno strano concetto di romanesco, sembra il romanesco che dopo un poco che stanno a Roma iniziano a parlare i meridionali e/o i milanesi);†
E' assolutamente vero quello che scrivi. Infatti ora stavo proprio lavorando ai dialoghi cercando di ridurli all'essenziale (soprattutto la 1° parte, quella + lenta) e dare + ritmo. I personaggi sono abbastanza omogenei per estrazione ed ambiente, possono risultare monotono (ci faccio una pensata). Il loro dialetto dovrebbe rispecchiarne l'estrazione appunto e, guardandomi intorno, mi sembra una †œlingua† abbastanza comune (magari l'effetto scritto è diverso da quello parlato). Comunque x la colorazione (es. i de o di, me o mi) del linguaggio pensavo di definirla nelle prove direttamente con gli attori, quindi anche in funzione delle loro caratteristiche (es. se viene mio cugino de Tor Piggnattara
dovrò inasprigli la parte).
†œ-c'è un problema di tono generale della cosa (mi sembra oscillare un po' troppo tra il serio e la commedia, entrambe vanno bene ma devi scegliere, altrimenti chi guarda non potrà seguire coinvolgendosi adeguatamente);†
Ma che m'hai fatto le carte? Guarda un po'! Ricalca proprio il mio carattere, che faccio cambio carattere? Scherzo, ma mi stai dicendo una cosa che ignoravo, ossia che una sceneggiatura si deve schierare: o di qua o di la (ovviamente tra le †œ†). Porrò attenzione anche a questo.
Adesso vado che quelli del forum m'hanno caricato di compiti