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Sezione in cui parlare di come nasce e si sviluppa una sceneggiatura.

Moderatore: Moderatori

#1079538
Essendomi anch'io imbattuta in questo epico scoglio quale è la stesura di una lettera di presentazione per far visionare il nostro lavoro, voglio mettere a disposizione le informazioni che sono riuscita ad ottenere dopo svariate ricerche su alcuni punti chiave che vanno seguiti nella creazione della stessa.

Ma veniamo a noi.

- Innanzitutto personalmente consiglio sempre l'invio cartaceo di qualunque documento. Si ok, siamo nell'era del digitale e bla bla, ma a mio avviso, certe cose vanno fatte alla vecchia maniera, dimostrando così professionalità e una certa cura nei dettagli. Inutile dire che la lettera, compresa la busta, devono avere un aspetto integro, chiaro e pulito. Niente frivolezze, disegni, cornici e roba del genere. Non stiamo scrivendo a Babbo Natale! Rischiamo di sembrare infantili e ingenui.

- Limitarsi ad allegare solo la lettera (di solo qualche riga) e a vostra discrezione il soggetto, il trattamento (o una sinossi). O una sola, o due, o tutte e tre, come pare a voi e come credete faccia più presa. Non esagerate però nella quantità dei documenti. Il tutto deve risultare semplice, scorrevole e minimale. Non inviate MAI la sceneggiatura se non espressamente richiesta. Le case di produzione (quelle serie) non leggono mai materiale se non espressamente richiesto. Rischiereste di veder cestinato il vostro lavoro senza che sia stato neppure aperto! Senza parlare del fatto che facendo ciò, dimostrate di non avere professionalità e conoscenza del settore. (se so che funziona così, o almeno, ripeto, nelle aziende serie di un certo spessore, non mi sognerò mai di farlo. Quindi, a mio parere, fate altrettanto. Magari ci sarà al mondo qualche azienda che la leggerà, ma se è comunque un rischio, perchè segarsi le gambe da soli?)

- Qualora si trattasse di una candidatura spontanea, quindi non espressamente richiesta dalla casa di produzione, questa deve necessariamente contenere la motivazione della candidatura, ovvero le ragioni che ci hanno indotto a inviarla a quella determinata azienda. (N.B: il mio consiglio in merito a questo punto è quello di fare quante più si può ricerche sull'azienda, in modo da farsi vedere preparati sulla stessa ed essere consapevoli di quali sono le tipologie di film che affronta ecc. Non ha senso, per esempio, inviare la sceneggiatura di un film horror ad una casa di produzione che produce commedie, è chiaro).

- Non dilungatevi con pagine e pagine di robaccia, a chi andrà a leggerla non gli e ne può fregare di meno chi sei, da dove sei sbucato fuori e cosa hai fatto da quando sei nato ad oggi. Poche e semplici righe d'effetto. Non state lì ad elogiare l'azienda come se i produttori fossero dei, i leccapiedi non piacciono a nessuno. Piuttosto dimostrate carattere e mostratevi volenterosi, limitandovi a dire che avete scelto quella determinata casa di produzione perchè la ritenete un'azienda seria e professionale che potrà aiutarvi ad esprimervi e crescere professionalmente.

- Quello che non deve di certo mancare sono i nostri punti di forza. Evidenziamo gli elementi che ci contraddistinguono. Per esempio un’esperienza formativa-lavorativa qualificante o che ha ottenuto un particolare consenso dal pubblico. Anche qui, il mio consiglio è di non esagerare. A questo proposito io adotto un piccolo "trucchetto", se così si può chiamare. Semplicemente mi metto nei panni del produttore, che leggendo una semplice lettera di qualche riga deve decidere o no se proseguire nella conoscenza di chi l'ha inviata. Se io fossi un produttore (ma è chiaro che qui la cosa è molto soggettiva) non darei molto peso ai lavori passati del candidato. Non perchè non abbiano il loro peso o la loro importanza, ma perchè magari quello stesso lavoro per me non è così eccelso come magari lo è per chi lo ha visto. Io sono il produttore, e decido io chi produrre e chi no. Non mi basta che tu abbia lavorato qua e là e abbia girato mille corti e film (che tra l'altro, al momento della lettera io non ho visionato quindi non ne conosco i livelli e il valore). Voglio sentire la tua determinazione, la tua voglia di fare, la tua volontà. Quindi, il mio consiglio è di essere schietti e sinceri, senza lasciarvi andare a moine o peggio ad autocelebrazioni spocchiose e stupide.

- A questo proposito, è bene evidenziare il valore che diamo alla collaborazione, parlando apertamente del fatto che la stessa, per voi, vuol dire migliorarsi ed entrare a far parte di un ambiente in cui pensate di poter dare il vostro contributo. Non parlate mai come se voi foste chissà chi e dal nulla fareste fiorire miliardi alla casa di produzione. Siate modesti e realisti. Parlate sempre di una "collaborazione" tra le parti.

- Fate in modo di essere semplici ma efficaci. Cercate di incuriosire chi leggerà la lettera. Suscitate in lui l'interesse necessario per contattarvi e visionale il vostro lavoro. Evitate paroloni, frasi auliche, aforismi da cioccolatini e roba del genere. Questa lettera sarà lo specchio di voi stessi. Tramite questa, voi vi state presentando e facendo vedere chi siete. Quindi, molta sincerità e schiettezza. Evitate di fare i simpaticoni magari spocchiosi, che non fate ridere nessuno. Dimostratevi capaci e sicuri di voi attraverso le vostre parole, non il vostro trascorso o come credete di essere. Una punta di sottile e piacevole sarcasmo non ha mai guastato. Ma anche qui, attendi a non esagerare. Non vogliamo mica che chi legge pensi: "oh, ma se ti credi così bravo e figo che caz***, producitelo da solo il film!"

Adesso andiamo nello specifico.

- Usare sempre la prima persona e mai la terza, questo per evitare torni formali e burocratici, o peggio, frasi di circostanza preconfezionate. Ricordatevi che state si scrivendo ad una casa di produzione, magari di un certo rilievo, ma non siete un pc che elabora delle frasi e stampa. Dovete essere professionali ma mai troppo pomposi e meccanici.

- Valutate se sia il caso o meno di scrivere la lettera a mano o a macchina. Su questo punto purtroppo non ho trovato molte informazioni sul perchè di ciò, ma credo comunque che la decisione spetti a noi. In tal caso, inutile dirlo, scrittura chiara e scorrevole, non in maiuscolo. Non devono tradurre una pergamena, ma leggere qualche riga.

- Qualunque documento decidiate di allegarci (soggetto, trattamento ecc) non inviatene mai la fotocopia. Sempre gli originali firmati di proprio pugno.

- Concludiamo la lettera in modo garbato e mai austero, nè tantomemo troppo informarle della serie "non vedo l'ora che mi contattiate!!". Va bene che ne sareste felici, ma un pò di ritegno. Un semplice e sempre verde "In attesa di un cortese riscontro colgo l’occasione per porgere cordiali saluti" va più che bene.

- Ovviamente, concludendo il tutto con una bella firma.

COSE DA EVITARE:
- Non presentate mai la vostra sceneggiatura o soggetto con esclamazioni del tipo "ho scritto una sceneggiatura fantastica e originalissima" e cose del genere. Lasciate che sia chi legge a giudicare.
- Non citate mai nomi degli attori o del regista che vorreste facciamo parte del vostro film. E' possibile che il produttore non abbia nessun collegamento con essi, e rischiereste quindi di screditare la sceneggiatura, senza parlare del fatto che in questa fase, la cosa non ha ancora alcuna importanza. Lo scopo è quello di invoiare chi legge a voler approfondire la cosa e avere inviato l'intero lavoro.
- Se avete intenzione di dirigere voi stessi la vostra sceneggiatura NON scrivetelo nella lettera. Essendo questa una decisione da parte del produttore delicatissima (nel caso di esordienti) non è il momento per mettere le mani avanti e crearsi da sè già il primo ostacolo. Lasciate prima che la vostra storia piaccia, del resto, ne parlerete più in là. Se la vostra idea piace e il produttore ci crede, sarà più propenso a farvi provare.
- Non apportate correzioni di nessun tipo a mano o comunque visibili. Non fate i barboni, ristampate! A tal proposito, prima di imbustare la lettera e tutti gli allegati, rileggeteli 723445300 volte! Evitiamo di rovinare tutto per degli stupidi errori magari banali.
- Non utilizzate mai la raccomandata con ricevuta di ritorno. La nostra è una candidatura spontanea, frutto di una nostra scelta. Non dobbiamo in nessun modo creare responsabilità a chi la riceve.
- Non alludete o parlate esplicitamente dell'eventuale retribuzione. Ricordatevi che ci stiamo candidando perchè vogliamo collaborare con l'azienda, fare esperienza, veder almeno valutato il nostro lavoro. Non ci importa in questo momento del compenso dell'eventuale acquisto della sceneggiatura o del film (magari si, ma non lo diremo). Non state negoziando, ma tentando di far leggere il vostro lavoro. Risulteremmo oltre che venali, non assolutamente interessati allo sviluppo del nostro lavoro, ma piuttosto a quello che possiamo ricavarne.


So che sintetizzare il tutto in poche righe non è affatto semplice, io stessa sono in questa esatta fase. Ma vedrete che dopo 3482343 fogli buttati arriverà quello giusto. Consiglio spassionato: avete perso mesi e mesi della vostra vita a scrivere la sceneggiatura. Avete passato notti insonne, dimenticato di mangiare e abbandonato la vita sociale. Non abbiate fretta arrivati a questo punto. Studiate bene come scrivere la presentazione con lo stesso impegno e devozione con cui avete scritto la sceneggiatura. So che farò tremare delle gambe dicendo questo, ma è praticamente tutto nelle mani di questa. Se la lettera non fa presa, difficilmente qualcuno sarà interessato a noi. A questo proposito vi consiglio di mettere un'inpronta nella stessa che faccia trapelare l'originalità del vostro lavoro. Scrivete in modo molto personale, col vostro stile. Differenziarsi tra i tanti è già un ottimo punto a favore!

Spero di poter essere utile a chi vorrà seguire i miei consigli.

P.S: Allego un esempio di FORMATTAZIONE della stessa. Ovviamente non badate ai contenuti ma all'impostazione.


(NB: tutte le informazioni sopra citate sono frutto di estenuanti ricerche, quindi nulla di tutto ciò è dettato da me. Io ho soltanto steso questa piccola "guida" seguendo appunto i risultati di queste ricerche, e inserito qualche piccolo suggerimento, contestabile o meno).
Allegati:
query letter.jpg
query letter.jpg (156.03 KiB) Visto 12469 volte
#1276086
Ammazza, grazie...

Questa è la mia query elettronica, ne ho mandate decine; un produttore ha risposto chiedendo di inviargli la sceneggiatura cartacea, ma non l'ha letta (me l'ha scritto in risposta a un mio sollecito). Purtroppo, copiando qui, la formattazione sparisce, comunque era ben curata, e ho usato Courier New 12.

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Da: Antonella Bellecca
A: XXX
Lettera di presentazione: Sceneggiatura "La favola della Bella Lilie"

Egr. Direttore di Produzione,
mi pregio contattarla allo scopo di proporle una mia sceneggiatura, per un lungometraggio di genere fantastico, dal titolo:

LA FAVOLA DELLA BELLA LILIE

(WGA West Reg. Nr 1880115)

Canaletta: Una principessa non può toccare alcun essere vivente, a causa di una maledizione.

Trama: «La principessa Lilie ha la sventura di non poter toccare nessuno, tanto meno il suo fidanzato. Però può restituire una semi-vita a piccoli animaletti morti, se il Guardiano del Tempio Sotterraneo li cristallizza con la sua lampada magica e glieli porta. La chiave per vincere l'incantesimo è nelle quattro colossali statue di re che si trovano dentro al Tempio in attesa di essere risvegliate. Solo il sacrificio del Serpente Verde, che dà la sua vita in cambio di quella del principe, rimasto ucciso dal tocco di Lilie, consente che il Tempio si sblocchi e riemerga. L'incantesimo è sciolto e il principe e la principessa ricevono un regno».

Se le interessa, mi piacerebbe inviarle una sinossi più lunga.

La ringrazio per la sua cortese attenzione.

Cordiali saluti.

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