la registri perchè così è più professionale e poi però gli invii quest'ultima piena di errori come fossi un perfetto dilettante che non corregge neppure gli errori ortografici? Distruggi il tuo intento e ci fai solo una figura pessima...
In realtà io non invio la sceneggiatura, ma una lettera di presentazione. Se qualcuno mi chiederà di inviare la sceneggiatura per email, mi dedicherò a una veloce correzione. Mi sembra inutile, almeno adesso, dedicare tempo a correzioni e revisioni, se la sceneggiatura non dovrà mai essere letta. E' anche il motivo per cui in ogni caso l'ho registrata così com'è.
Devo dire che paradossalmente sono d'accordo con Cannibal: tante preoccupazioni riguardo il copyright sono eccessive, queste sono sceneggiature amatoriali, fatte per passione, difficilmente entreranno in un circuito di produzione, e se succederà, sarà proprio in quell'ambiente professionale che ci sarà la possibilità di fare aggiustamenti legali. Quando invierò la sceneggiatura in formato cartaceo a chi ne dà la possibilità, prima farò un'approfondita revisione; la registrazione per ora è un semplice atto di prudenza, certo questa non è una fase del lavoro in cui c'è da preoccuparsi dei diritti di copyright.
C'è anche da dire che, proprio perché queste sceneggiature non sono commissionate e sono il frutto di una mera ispirazione creativa, il tempo e l'energia che si dedica alla stesura di una sceneggiatura deve essere correlato alla soddisfazione e alla passione. Non ho scadenze, non devo consegnare un lavoro con determinate correzioni; chiaramente la sto proponendo, è un tentativo che faccio per coerenza, ma in realtà già sto pensando alla prossima che intendo scrivere. La stessa cosa è successa con la sceneggiatura precedente: quando mi sono resa conto che c'era un problema di copyright, ho lasciato perdere, mi sono dedicata ad altro. Questa qui della Bella Lilie, mano mano che la scrivevo mi rendevo conto che non è adatta al mercato italiano perché gli effetti speciali alla fine sono tanti. Se farò un buco nell'acqua, magari la traduco e riprovo all'estero. Tutto questo viene fatto per seguire, ripeto, una bella passione: certamente desidero migliorare sempre più, ma non ho la pretesa di sfornare un prodotto professionale.
E' più facile scrivere magari 5-6 sceneggiature e poi tornare indietro e riprendere in mano i lavori di qualche anno prima, per revisionarli alla luce della maggiore dimestichezza acquisita, che fermarsi a limare e limare un testo che comunque si vedrà in ogni caso che non esce dalla mano di un professionista.
Riguardo a praticamente tutte le notazioni tecniche che mi hai fatto (di cui comunque terrò conto), la risposta è la medesima che ho dato riguardo alle intestazioni: ho trovato indicazioni su maiuscole, minuscole, location, oggetti di scena, ecc. che mi hanno fatto capire che le regole non sono poi così rigide come si crede. Che la sceneggiatura debba rispettare determinati standard tecnici è vero, ma è anche vero che, almeno a mio parere, questi standard non sono affatto strettissimi; i veri sceneggiatori secondo me si tengono molto più liberi di quanto pensiamo noi, che professionisti non siamo.