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Moderatore: Moderatori

da ScriptMode
#1268189
In realtà io non invio la sceneggiatura, ma una lettera di presentazione. Se qualcuno mi chiederà di inviare la sceneggiatura per email, mi dedicherò a una veloce correzione. Mi sembra inutile, almeno adesso, dedicare tempo a correzioni e revisioni, se la sceneggiatura non dovrà mai essere letta. E' anche il motivo per cui in ogni caso l'ho registrata così com'è.


Perdonami, adesso ho sinceramente le idee ancora più confuse... se la registri così ma poi ne invii una diversa (corretta e modificata) che senso ha averla registrarla?? Il copyright decarrà e non te ne farai assolutamente nulla.

Devo dire che paradossalmente sono d'accordo con Cannibal: tante preoccupazioni riguardo il copyright sono eccessive, queste sono sceneggiature amatoriali, fatte per passione, difficilmente entreranno in un circuito di produzione, e se succederà, sarà proprio in quell'ambiente professionale che ci sarà la possibilità di fare aggiustamenti legali. Quando invierò la sceneggiatura in formato cartaceo a chi ne dà la possibilità, prima farò un'approfondita revisione; la registrazione per ora è un semplice atto di prudenza, certo questa non è una fase del lavoro in cui c'è da preoccuparsi dei diritti di copyright.


Il fatto che siano amatoriali non vuol dire che non meritino lo stesso livello di protezione di una "professionale", scherziamo? Se poi con tutta questa leggerezza uno vi frega una storia poi cosa fate, correte piangendo da un'avvocato? Scusami ma mi sembra davvero un discorso che non sta nè in cielo nè in terra... ma per carità, questa è solo la MIA semplice opinione. Mettere le mani avanti con pensieri del tipo "vabbè, ma tanto chi la leggerà mai... chi la produrrà mai" è del tutto deleterio. Se faccio notare certe incongruenze o errori o peggio ancora leggerezze, è per dare una mano, non ci guadagno di certo nulla, sia chiaro.

la registrazione per ora è un semplice atto di prudenza

Ripeto il concetto, se la modifichi non è più quella che hai registrato, quindi è come non averlo mai fatto e la tua prudenza va a farsi fot****.

Tutto questo viene fatto per seguire, ripeto, una bella passione: certamente desidero migliorare sempre più, ma non ho la pretesa di sfornare un prodotto professionale.

scusami eh, ma se uno scrive una sceneggiatura giusto per piacere, con nessuna pretesa nè obiettivo allora se la tiene nel cassetto. Se ha invece intenzione di mostrarla in giro (intenzione che tu hai espressamente puntualizzato) allora DEVE essere professionale e DEVE pretendere che lo sia, altrimenti non otterrà mai niente, perchè un produttore non perde di certo il suo tempo a leggere sceneggiature buttate lì giusto per passione senza neppure che ci si scomodi di farlo per bene. Sei tu che hai espressamente richiesto "un riscontro di qualche tipo", quindi anche tecnico-professionale. Se volevi il solo parere sulla storia allora avresti dovuto specificarlo da subito, perchè è chiaro che uno ti faccia notare tutti gli errori presenti.

E' più facile scrivere magari 5-6 sceneggiature e poi tornare indietro e riprendere in mano i lavori di qualche anno prima, per revisionarli alla luce della maggiore dimestichezza acquisita, che fermarsi a limare e limare un testo che comunque si vedrà in ogni caso che non esce dalla mano di un professionista.

Permettimi un appunto: professionista non è chi ha scritto 90 sceneggiature, ma chi le ha scritte bene e sa come farlo. E saperlo fare è il modo per far sì che si possa presentare un lavoro fatto professionalmente, studiando, studiando e studiando. Non è vero che si vedrà in ogni caso che non esce dalla mano di un professionista. Certo, se è "amatoriale", zeppa di errori tecnici/ortografici è chiaro che chi la legge pensa che è un assoluto dilettante, eh! Ma se si fanno le cose come si dovrebbe, non si corre questo pericolo.

i veri sceneggiatori secondo me si tengono molto più liberi di quanto pensiamo noi, che professionisti non siamo.


Ti sei risposta da sola. I veri sceneggiatori sono persone che sono già nel campo, prodotti e premiati, e possono permettersi di scrivere una sceneggiatura anche su un rotolo di carta igienica. Un NON professionista questo non lo può assolutamente fare, DEVE essere il più preciso e professionale possibile, senza alcuna leggerezza che non può permettersi, se vuole essere preso sul serio. Altrimenti ignora qualsiasi consiglio e fa di testa sua senza mai raccogliere nulla però.

Ps: il mio intento era solo e soltanto quello di dare una mano, di far notare certe incongruenze ed errori, tutto qui, con assoluto disinteresse, ma vedo che più cerco di spiegarmi e meno vengo ascoltata, a cominciare dal discorso copyright (che continuo a ripetere già da diversi post precedenti ma sembra del tutto ignorato) a quello tecnico. Vedo solo molta leggerezza nelle intenzioni e non è decisamente il mio stile. Quindi faccio un passo indietro ed esco fuori dalla discussione. Spero comunque di aver fatto cosa gradita, visto che lo scopo del forum è proprio quello di spalleggiarsi. Buon proseguimento.
da cannibal
#1268238
Il fatto che siano amatoriali non vuol dire che non meritino lo stesso livello di protezione di una "professionale", scherziamo? Se poi con tutta questa leggerezza uno vi frega una storia poi cosa fate, correte piangendo da un'avvocato? Scusami ma mi sembra davvero un discorso che non sta nè in cielo nè in terra... ma per carità, questa è solo la MIA semplice opinione. Mettere le mani avanti con pensieri del tipo "vabbè, ma tanto chi la leggerà mai... chi la produrrà mai" è del tutto deleterio. Se faccio notare certe incongruenze o errori o peggio ancora leggerezze, è per dare una mano, non ci guadagno di certo nulla, sia chiaro.


Su questa faccenda della protezione ho già scritto e riscritto in altri topic ma, vabbe', mi ripeto: NESSUN produttore vi ruberà mai niente. NESSUNO.

Perché?

Perché (all'inizio almeno), quanto pensate che vi paghino per una sceneggiatura? Nell'economia globale di un film, anche di un film a basso costo, si tratta di spiccioli. Ora, se qualcuno "ruba" e voi gli fate causa, anche ammesso che alla fine il giudice dia torto a voi e ragione al produttore, quello stesso giudice può bloccare (momentaneamente) il film. Cosa che per un produttore si traduce in un disastro. E un produttore deve inguaiarsi e rischiare il tracollo per due spiccioli?

Vi assicuro che non esiste produttore che non abbia una paura fottuta di fare le cose come si devono e che preferirebbe vendersi un rene piuttosto che "rubare" anche una sola battuta. Hanno il terrore di "rubare".

I miei interventi quando salta fuori il problema sono dovuti a un fatto molto semplice: si tratta di un lavoro. Un lavoro più bello e interessante della media, ma pur sempre un lavoro. Ergo lo si fa in loco. A Roma. Una città con un miliardo di problemi ma pur sempre una città meravigliosa la quale, oltre a darvi il piacere di poterla scoprire fin nelle sue recondite bellezze, vi darà modo di capire tutti i meccanismi e i problemi di questo LAVORO.

Ma, cosa ancora più importante, come ogni lavoro di un certo livello, bisogna arrivarci preparati. Molto preparati. Vi fareste mai curare da qualcuno che è appassionato di medicina ma non ha mai messo piede in vita sua dentro un'aula universitaria di medicina?

Ecco perché spesso i miei interventi sono piccati. C'è un sacco di gente la cui preoccupazione primaria è proteggere il proprio scritto ma poi, sotto sotto, quanto sono davvero preparati? Quanto pronti davvero per lanciarsi in questo LAVORO?
da ScriptMode
#1268251
Su questa faccenda della protezione ho già scritto e riscritto in altri topic ma, vabbe', mi ripeto: NESSUN produttore vi ruberà mai niente. NESSUNO.
Perché? Perché (all'inizio almeno), quanto pensate che vi paghino per una sceneggiatura? Nell'economia globale di un film, anche di un film a basso costo, si tratta di spiccioli. Ora, se qualcuno "ruba" e voi gli fate causa, anche ammesso che alla fine il giudice dia torto a voi e ragione al produttore, quello stesso giudice può bloccare (momentaneamente) il film. Cosa che per un produttore si traduce in un disastro. E un produttore deve inguaiarsi e rischiare il tracollo per due spiccioli?
Vi assicuro che non esiste produttore che non abbia una paura fottuta di fare le cose come si devono e che preferirebbe vendersi un rene piuttosto che "rubare" anche una sola battuta. Hanno il terrore di "rubare". I miei interventi quando salta fuori il problema sono dovuti a un fatto molto semplice: si tratta di un lavoro. Un lavoro più bello e interessante della media, ma pur sempre un lavoro. Ergo lo si fa in loco. A Roma. Una città con un miliardo di problemi ma pur sempre una città meravigliosa la quale, oltre a darvi il piacere di poterla scoprire fin nelle sue recondite bellezze, vi darà modo di capire tutti i meccanismi e i problemi di questo LAVORO. Ma, cosa ancora più importante, come ogni lavoro di un certo livello, bisogna arrivarci preparati. Molto preparati. Vi fareste mai curare da qualcuno che è appassionato di medicina ma non ha mai messo piede in vita sua dentro un'aula universitaria di medicina? Ecco perché spesso i miei interventi sono piccati. C'è un sacco di gente la cui preoccupazione primaria è proteggere il proprio scritto ma poi, sotto sotto, quanto sono davvero preparati? Quanto pronti davvero per lanciarsi in questo LAVORO?


Ciao. Non mi riferivo al tuo intervento, ho generalizzato. In ogni caso io credo che non ci si riesca a comprendere perchè fondamentalmente stiamo facendo un pò due discorsi del tutto differenti. Hai perfettamente ragione quando dici che per un produttore "rubare" il lavoro altrui è solo deleterio, l'ho ribadito più volte in altri interventi simili a questo. E sono assolutamente d'accordo sul fatto che economicamente parlando si tratta di spiccioli. Il punto è che per quanto mi riguarda, me ne frego altamente dei soldi, perchè appunto spiccioli. Mi importa di più che non venga violato il mio lavoro e che NESSUNO si impossessi di quest'ultimo frutto di anni di lavoro e sacrifici. Dei soldi non me ne frega proprio niente, ma il mio lavoro non si tocca. E' vero che un grosso produttore magari non sta lì a rubare il tuo lavoro (generalizzo), ma è anche vero che è giusto proteggerlo, indipendentemente dal fatto che questo possa succede o no o che le probabilità non superino neppure l'1%. Io quantomeno la vedo così. Se impiego anni della mia vita in un lavoro in cui credo e che voglio veder realizzato, IO lo proteggo in tutti i modi che mi è possibile. Non lo fregherà mai nessuno? Tanto meglio, ma voglio fare le cose per bene e tutelarmi, senza veder buttare via anni di lavoro. Non credo si tratti di essere eccessivamente prudenti, ma semplicemente di fare le cose come è giusto che vengano fatte (per me).
#1268259
Se poi con tutta questa leggerezza uno vi frega una storia poi cosa fate, correte piangendo da un avvocato?


Vedo che hai già risposto a Cannibal esponendo il tuo punto di vista: fare le cose per bene. Io sono un tipo poco puntiglioso, quindi il mio approccio è diverso.

Volevo solo aggiungere che il plagio è sempre esistito sia nel campo della letteratura, sia in quelli della musica e del cinema, e persino dei brevetti; non solo il plagio di idee e bozze, ma anche di prodotti già in commercio (vedi il famoso caso di Michael Jackson e Albano). E' chiaro che in caso di plagio si finisca in tribunale; non so come funzioni negli Stati Uniti, ma in Italia non credo che basti cambiare una scena o correggere gli errori perché un giudice consideri la proprietà intellettuale non coperta da copyright. Accà nisciun è fess, e portare la registrazione fatta un anno prima, di un lavoro che è largamente simile a quello prodotto dal plagiatore, credo che dimostri con ampio valore di prova che quell'idea è stata copiata. Cmq, per i motivi esposti da Cannibal e contando sulle dita di una mano le persone che hanno letto la mia sceneggiatura, mi ritengo al sicuro :-P

professionista non è chi ha scritto 90 sceneggiature, ma chi le ha scritte bene


Io per professionista intendo chi viene pagato per quello che fa, e penso che chiunque sia dell'ambiente riconosca subito se c'è la mano di uno che lo fa per mestiere, oppure no. Sono sicura, non so perché, che la stragrande maggioranza dei produttori *a priori* non prenda in considerazione lavori di gente qualsiasi che ha deciso di scrivere una sceneggiatura, anche fatta bene. Naturalmente ci sono sempre le eccezioni.

il mio intento era solo e soltanto quello di dare una mano, (...) Vedo solo molta leggerezza nelle intenzioni e non è decisamente il mio stile. Quindi faccio un passo indietro ed esco fuori dalla discussione. Spero comunque di aver fatto cosa gradita, visto che lo scopo del forum è proprio quello di spalleggiarsi. Buon proseguimento.


Ma guarda che i consigli come i tuoi erano proprio quello che cercavo, perché sono una bussola. Continuo a pensare che molte "regole tecniche" siano più che altro "consuetudini", come ho letto da qualche parte, ma è chiaro che mi hai dato informazioni preziose che mi serviranno per regolarmi, e di questo di nuovo ti ringrazio grandemente.
da cannibal
#1268290
Intendo che inviare da casa non serve a niente. Bisogna stare lì, contattare le persone e instaurarci dei rapporti personali. Ma non per un discorso di raccomandazione, ma di fiducia e stima. Perché magari la tua storia non interessa, ma un produttore o un regista vede che comunque "sai scrivere" e... col tempo... possono succedere tante cose. Solo che il tempo, se a volte è galantuomo, altre volte fa dimenticare e basta. Se non costruisci i rapporti (prima) e non li mantieni (poi) non riuscirai mai a lavorare in questo settore. E per farlo devi stare lì, dove, nonostante tanti problemi, il cinema si fa: Roma. Perché se un produttore di solito non prende in considerazione qualcosa da un "signor nessuno" (nota che ho scritto "di solito"), nessun sceneggiatore (o regista) è nato tale. Tutti sono stati dei "signor nessuno".
da Rider
#1268404
Ho finito di leggerlo.
Non sono appassionato di genere fantasy, ma mi è sembrata una fiaba abbastanza interessante da essere letta fino in fondo, per vedere come finisce. Il che è già un pregio.
Spero che te la rubino :P
#1268408
Ho iniziato la revisione della sceneggiatura, e sto trovato utilissime le correzioni di ScriptMode, anche se non le sto applicando alla lettera.
Finalmente mi sono chiarita che gli oggetti non vanno in maiuscolo, dubbio che mi ha perseguitato per tutta la stesura. In effetti avevo letto che tutto ciò che si vede nella scena deve essere specificato nelle descrizioni, ma purtroppo ho scarsa memoria quindi non ricordavo bene, mi confondevo con i suoni. Non ricordo nemmeno come ho fatto nella precedente sceneggiatura!

Certo prima che sia pronta per essere consegnata de visu a un essere umano... Mi sono pure accorta che manca ancora un pezzo.
#1268412
Un'altra cosa che ho capito è che in maiuscolo vanno i suoni che dovranno essere fatti da un rumorista, apposta, per es. il suono di un campanello. Invece l'indicazione "ridono" va in minuscolo perché fa parte dell'azione degli attori. Però ho mantenuto il maiuscolo per l'indicazione SIBILANO, perché in realtà non saranno gli attori a sibilare, è un suono che dev'essere creato apposta.

Immagino che ci siano alcune risate o urla che vengono comunque prodotte come effetto speciale: in questo caso nella sceneggiatura devono essere indicate in minuscolo o maiuscolo? Tutto sommato penso in minuscolo, perché sarà poi in una seconda fase che si stabilirà se e come "aggiustare" il suono con un effetto speciale. Mi viene in mente l'urlo di Tarzan.
da ScriptMode
#1268425
Un'altra cosa che ho capito è che in maiuscolo vanno i suoni che dovranno essere fatti da un rumorista, apposta, per es. il suono di un campanello. Invece l'indicazione "ridono" va in minuscolo perché fa parte dell'azione degli attori. Però ho mantenuto il maiuscolo per l'indicazione SIBILANO, perché in realtà non saranno gli attori a sibilare, è un suono che dev'essere creato apposta. Immagino che ci siano alcune risate o urla che vengono comunque prodotte come effetto speciale: in questo caso nella sceneggiatura devono essere indicate in minuscolo o maiuscolo? Tutto sommato penso in minuscolo, perché sarà poi in una seconda fase che si stabilirà se e come "aggiustare" il suono con un effetto speciale. Mi viene in mente l'urlo di Tarzan.


Vanno scritti in maiuscolo soltanto i suoni/rumori, per una semplice questione di praticità da parte di chi dovrà occuparsene, per avere tutto chiaro da subito. Le voci non vanno mai scritte in maiuscolo, perchè non rappresentano suoni o rumori, così come le risate e il "sibilano", che non è un suono vero e proprio, come lo è un campanello, una musica ecc. Cosa verrà poi riprodotto/doppiato a te non deve interessare, è lavoro del fonico. Devi solo limitarti a segnalare i suoni, stop. Risate o urla non sono affatto considerate "effetto speciale", vengono solo (se non si registra in presa diretta) doppiate in studio con i dovuti accorgimenti del caso.
#1268432
Non sono appassionato di genere fantasy, ma mi è sembrata una fiaba abbastanza interessante da essere letta fino in fondo, per vedere come finisce. Il che è già un pregio.

Questo è molto confortante! :-)
Qualcosa che non s'è capito bene? Incongruenze?
da Rider
#1268439
Oltre a quelli già evidenziati non ho notato altri problemi
#1269105
Nella revisione sono arrivata a pag. 24, ma già la sceneggiatura è passata da 58 a 64 pagine. Cmq torno indietro ogni tanto a correggere o ad aggiungere, alla luce di alcune situazioni successive.
#1269994
Torno per dire che uno dei produttori a cui ho inviato la query ha chiesto di leggere la sceneggiatura. Beh, vuol dire che so scrivere una query :-)

Spedita cinque giorni fa, la sceneggiatura... Gliel'ho detto che non è completa, vedremo... Sono molto entusiasta, come potete immaginare.
da Rider
#1269995
è un altro passo avanti :wave:
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