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Sezione in cui parlare di come nasce e si sviluppa una sceneggiatura.

Moderatore: Moderatori

da ScriptMode
#1273006
N.B: non prendere le mie parole come una sorta di "attacco" alla tua persona perchè nè mi interessa farlo nè ne avrei motivo alcuno, ma mi rendo conto io stessa che lo può sembrare, quindi chiarisco da subito la cosa, visto che l'intento è anzi l'opposto, aiutare.

A me piace scrivere sceneggiature.


Mi suona un pò strana questa frase, perchè mi viene da chiedermi come possa piacerti scrivere sceneggiature se non sai come si fa nè ne conosci il meccanismo, la stesura, la tecnica nè niente (sotto tua esplicita ammissione, correggimi se sbaglio). Mi viene quindi da pensare che ci sia l'errore tuo di fondo di credere che scrivere una sceneggiatura sia come scrivere un romanzo/storia (in tutta sincerità l'ho pensato già dalle prime righe del tuo lavoro, ma prima di espormi ho per fortuna sempre l'intelligenza di documentarmi). Bhè, non è nemmeno lontanamente così. Ti ho detto che per me dovresti spostare la tua attenzione verso l'editoria proprio perchè credo (sulla base del tuo lavoro, avendolo letto e perfino corretto) che forse potrebbe essere quella la tua strada, piuttosto che questa più tecnica e complessa, dove bisogna badare bene alle parole, ai tempi e milioni di altri fattori/elementi.

Probabilmente a vent'anni, se ne avessi avuto l'opportunità, avrei scritto romanzi o, che ne so, articoli di giornale; quando uno arriva "dall'altra parte" del mondo del lavoro, professionale, carrieristico, e i giochi sono stati fatti, tanto vale che si dedichi a ciò che più gli piace.


Su questo punto non sono affatto d'accordo e mi spiego: la stesura di una sceneggiatura è inquantificabilmente un lavoro molto più difficile/complesso/articolato di quello di scrivere un romanzo (lavoro che non è da meno, attenzione). Per questo il passo da fare per intraprendere questa strada è prima il capire se si sa davvero raccontare una storia e poi trasformarla in una sceneggiatura. Tu sembra voglia fare la strada al contrario; piuttosto che buttarti su quella più "semplice" vuoi partire da quella più complessa senza però avere alcuna base. Da come scrivi vedo una palese scelta stilista molto più romanzata che tecnica. Decisamente. Ecco da cosa nasce il mio "consiglio". Oltretutto permettimi di dire che il fattore età non ha proprio niente a che fare con la strada che si decide di intraprendere, perchè la base è l'essere mossi dalla passione, dalla determinazione, e questi non hanno età, specie in un campo come questo (ed editoriale) in cui c'è la fortuna di potercisi cimentare davvero a qualsiasi età.
#1273008
N.B: non prendere le mie parole come una sorta di "attacco" alla tua persona
Ma no, si parla per parlare, stai serena :-)

mi viene da chiedermi come possa piacerti scrivere sceneggiature se non sai come si fa nè ne conosci il meccanismo, la stesura, la tecnica nè niente (sotto tua esplicita ammissione, correggimi se sbaglio).
Scrivere una sceneggiatura significa scrivere un film, questo è il piacere, e la differenza con la narrativa. Cmq io non ho detto di essere completamente digiuna nel senso di non saperne niente: anche se non ho fatto corsi di sceneggiatura, ho studiato linguaggio cinematografico (da qualche parte ho scritto che ho il diploma professionale di operatore cinetelevisivo), ho guardato molte ore di contenuti speciali nei dvd, ho letto il manuale di Dedola e altro materiale in rete (per es. Cassano). Tuttavia non è il mio lavoro, e ritengo che soltanto lavorando nel settore si possano acquisire delle reali capacità tecniche.

Concludo dicendo che, a mio giudizio, scrivere un romanzo sia di gran lunga più difficile che scrivere una sceneggiatura :-)
da ScriptMode
#1273012
Scrivere una sceneggiatura significa scrivere un film, questo è il piacere, e la differenza con la narrativa.


Infatti c'è un'enorme differenza tra i due settori in termini proprio tecnici, perchè la narrativa segue un suo schema ben preciso, la sceneggiatura un'altro ancora. Scrivere un film infatti non vuol dire scrivere una storia, ma articolarla in modo che sia possibile metterla in scena, con le dovute tecniche e quant'altro, cosa che non avviene nella narrativa in cui si gioca molto di immaginazione.

Cmq io non ho detto di essere completamente digiuna nel senso di non saperne niente: anche se non ho fatto corsi di sceneggiatura, ho studiato linguaggio cinematografico (da qualche parte ho scritto che ho il diploma professionale di operatore cinetelevisivo) ho guardato molte ore di contenuti speciali nei dvd, ho letto il manuale di Dedola e altro materiale in rete (per es. Cassano). Tuttavia non è il mio lavoro, e ritengo che soltanto lavorando nel settore si possano acquisire delle reali capacità tecniche.


Attenzione, non facciamo confusione... l'operatore è una figura, lo sceneggiatore è tutt'altra (non a caso anche se la base di studi è la stessa, hanno specializzazioni completamente diverse). Conoscere il linguaggio cinematografico non vuol dire avere le basi per saper scrivere una sceneggiatura, perchè un'operatore può anche non aver mai studiato come se ne scrive una, non lo compete, idem uno sceneggiatore può non avere idea di come usare una cinepresa. Infatti permettimi di dirti che questa base non c'è. Ma non lo dico io inquanto io eh, lo dico perchè hai reso pubblico il tuo lavoro e tutti possono constatare che ci sono diversi errori dati proprio da un evidente mancanza di base della conoscenza della stesura di una sceneggiatura. Guardare ore di contenuti speciali in DVD lo considererei più uno svago, un piccolissimo approfondimento piuttosto che uno studio vero e proprio... per dire, non è che se guardi milioni di film allora sai fare il regista.

Concludo dicendo che, a mio giudizio, scrivere un romanzo sia di gran lunga più difficile che scrivere una sceneggiatura :-)


Ecco dove sta il tuo errore di fondo: "a mio giudizio". Devi renderti conto che in questo settore non esiste il tuo giudizio, nè il mio nè quello di nessuno. Parliamo di tecnica, di regole. Nessuno può negare che scrivere una sceneggiatura sia di gran lunga più complesso che scrivere un romanzo. Il romanzo lavora di immaginazione e decidi tu come vuoi che questa lavori nella test di chi sta leggendo. Una sceneggiatura invece DEVE per forza di cose seguire e conoscere delle precise regole tecniche, perchè lo scopo non è quello di far leggere una storia ad un produttore per fargli passare un'oretta, ma di metterla in scena, e per fare questo DEVE essere stesa in un modo ben preciso, senza romanzarla o avere dentro elementi inutili. Infatti molto spesso (praticamente sempre) uno scrittore non ha studiato come si scrive un libro, semplicemente ne è portato, chi scrive una sceneggiatura invece non può non aver studiato come si fa, altrimenti sarebbe appunto un romanzo.

Ora mi viene davvero da dire, perchè cerchi fantomatici consigli e dritte se poi non ascolti nessuno? Diversi utenti come me hanno tentato più volte di farti presenti delle dinamiche che evidentemente non conosci, ma risulti piuttosto presuntuosa nonostante alla luce dei fatti ti manchino le competenze per poterlo essere. Nel corso della conversazione in topic ti ho dato mille dritte, consigli e ragguardato su tante cose, e le hai del tutto ignorate (la riprova lo è il risultato finale), stessa cosa hanno fatto altri utenti. Non veniamo pagati per dispensare consigli che potremmo benissimo tenerci per noi, nè ci facciamo pubblicità o simili, sia chiaro, è puro e semplice spirito di condivisione/aiuto. Ma se questo viene ignorato e svincolato sempre con un "secondo me/a mio avviso" e cose simili in situazioni in cui non si parla di pareri ma di tecnica che quella è e quella rimane, anche se la si può non condividere, è del tutto inutile proseguire ancora. Quindi, io mi tiro ancora una volta fuori. Ci sono ricaduta, eh vabbè, succede.

In ogni caso in bocca al lupo per tutto, ti saluto. :wink:
#1273039
perchè cerchi fantomatici consigli e dritte se poi non ascolti nessuno?
Un forum serve a confrontarsi, a sentire pareri, ma non è detto che poi uno li segua. Alcune delle correzioni che facesti alla sceneggiatura le ho poi utilizzate in tutta la revisione, in altri casi ho preferito fare di testa mia. E' comunque già un piacere conversare con altri appassionati su questi argomenti! :-D
#1275692
Premesso che il tipo non si è più fatto vivo, ho preparato una presentazione della sceneggiatura un po' più lunga della query, ma che non è ancora un soggetto (e gliel'ho spedita). So che non è buona norma spedire direttamente un soggetto, di solito si parte con una lettera di presentazione; tuttavia lui mi aveva appunto chiesto se avevo il soggetto dello script, quindi forse mi conviene comunque scriverlo, anche se "dopo" la sceneggiatura! Nel frattempo ho aggiunto scene e dialoghi arrivando a 91 pagine in PDF.

Che ve ne sembra? Lo scopo è fargli venire il desiderio di leggere la sceneggiatura!

"E' una favola esoterica con un'impronta misteriosa. Il target sono gli adolescenti, che di solito amano dibattere e sviscerare i significati reconditi delle trame dei film, come successe per es. con "Donnie Darko".
I personaggi rappresentano una società corale, sulle due rive di un fiume, in cui tutti conoscono tutti; ma allo spettatore, come dicevo sopra, molti particolari non vengono rivelati.
La protagonista del film è una giovane principessa colpita da una maledizione. Maturata in fretta, è ancora capace però di abbandonarsi alla spensieratezza, per es. quando gioca con i suoi piccoli animali. Ma la vita le riserva una ulteriore brutta batosta, quando causa involontariamente la morte del suo amato, il principe Cullen.
Il destino di Lilie e di Cullen è in qualche modo legato ad un Tempio abbandonato, sotterraneo. Nel Tempio ci sono quattro statue di Re addormentate, ognuna delle quali donerà a Cullen una prerogativa regale. Mi sono ispirata alle virtù cristiane.
L'alleato principale di Lilie è il guardiacaccia Benjamin insieme a sua moglie Philine. Benjamin possiede una lampada magica che ha vari poteri. L'antagonista è proprio il principe Cullen, mai rassegnatosi alla maledizione. E, naturalmente, la maledizione stessa, che per essere sconfitta richiede l'alleanza tra vari personaggi del film.
Altri comprimari sono un barcaiolo (che poi si "evolverà" in guardiano del tempio), un gigante muto che diventerà una meridiana di pietra, Tre Ancelle, e due personaggi curiosi e ambivalenti, due fuochi fatui, divertenti ma non del tutto innocui, che causeranno alcune svolte.
Il deus ex machina è il serpente Severus, parlante, altro simbolo cristiano che, sacrificandosi, ridarà la vita a Cullen, getterà un ponte fra le due rive del fiume e consentirà al Tempio di emergere in superficie.
Oltre al serpente, ci sono due animali domestici (un cane e un canarino) e uno sparviero selvatico (comunque alleato di Cullen, infatti causerà la morte temporanea del canarino). Anche il cane avrà una breve esperienza di non-vita, per colpa dei fuochi fatui.
Il tema del film è la luce, qualsiasi significato le si voglia dare".
da ScriptMode
#1275697
Mi spiace, ma è del tutto errato. La stesura, i contenuti, tutto. Non è neppure lontanamente così che si scrive un soggetto. Mi spiego:
come con la sceneggiatura, questo non va assolutamente romanzato, non vanno inseriti commenti personali nè riferimenti esterni di alcun tipo.

E' una favola esoterica con un'impronta misteriosa

Ma scusa, un soggetto lo cominci così? Innanzitutto lascialo decidere al produttore in che genere inserirlo, e comincia comunque mettendo da subito in chiaro chi è il personaggio e cosa farà durante il film. Utilizzare SEMPRE il tempo indicativo presente.

Il target sono gli adolescenti, che di solito amano dibattere e sviscerare i significati reconditi delle trame dei film

Scusa eh, ma con quale abnorme presunzione pensi di poter prendere il posto del produttore e sapere tu a che target è destinato? Se io fossi un produttore e leggessi una roba del genere straccerei il foglio in mille pezzi.

come successe per es. con "Donnie Darko"

Stai scrivendo un soggetto o un commento su un forum?? Mai e poi mai dire una cosa del genere.

I personaggi rappresentano una società corale, sulle due rive di un fiume, in cui tutti conoscono tutti; ma allo spettatore, come dicevo sopra, molti particolari non vengono rivelati.

Non devi dire tu cosa succede nè come, nè tantomeno come si svolge il tutto durante la fantomatica proiezione. Questo non è soggetto, è del tutto fuori luogo. Devi limitarti a dire chi c'è e cosa fa, PUNTO.

La protagonista del film è una giovane principessa colpita da una maledizione.

Immagino che lo abbia un nome, no? E perchè non lo indichi subito?

Maturata in fretta, è ancora capace però di abbandonarsi alla spensieratezza, per es. quando gioca con i suoi piccoli animali.

... senza offesa, sul serio, ma è un immagine talmente sciocca che fa sorridere...

Ma la vita le riserva una ulteriore brutta batosta

Ti sembra il linguaggio adatto per un soggetto? Batosta?

getterà un ponte fra le due rive del fiume e consentirà al Tempio di emergere in superficie

Ah, il tempio era sotterrato? E lo dici soltanto adesso?

Il tema del film è la luce, qualsiasi significato le si voglia dare".

Scherzi?... non si va a libera interpretazione, sei tu che devi definire il punto chiave del film, non gli altri fantasticandoci sopra come gli pare. Il tema è la luce? Ok, intesa come? Come forza, come rinascita, come potere... insomma che caratteristica ha questa luce? Senza parlare dle fatto che non l'hai mai nominata questa luce, non c'è alcun riferimento ad essa nè sul perchè sarebbe il tema centrale della storia.

Il soggetto non è un foglio dove inserire commenti personali, chiacchiere e cose del genere, o addirittura analisi di mercato come in questo. E' una semplice, chiara e diretta stesura della storia. Stop.

Riporto qui di seguito la storia come andrebbe scritta in soggetto, basandomi sul nulla però, visto che cosa accade realmente nel film non lo hai neppure scritto, restando vaga e inconcludente, inserendo personaggi senza una minima nozione logica e in modo del tutto casuale. Quindi il mio è solo un semplicissimo e striminzito esempio buttato giù senza troppe pretese, giusto per rendere l'idea. Ho inserito dettagli errati, ma visto che non hai dato le informazioni necessarie (per esempio, perchè la principessa è colpita da questa maledizione? Come conosce i vari personaggi? Perchè il barcaiolo e la moglie decidono di aiutarla? Il serpente così misericordioso da dove salta fuori? Cosa lo spinge additittura a sacrificarsi per il principe? e altre mille informazioni sconosciute) alcune cose le ho dovute inventare.


TITOLO : La bella Lilie

DURATA : 60'

GENERE : Fantasy

AUTORE : Antonella Bellecca

Seconda metà del XII secolo, (luogo in cui si svolge il tutto). Una principessa di nome Lilie è colpita da una maledizione a causa della sua bellezza ed è costretta a vivere rinchiusa in un tempio abbandonato sottoterra al cui interno si trovano quattro statue di Re addormentate, ognuna delle quali è capace di donare prerogative regali. Il suo amato: il principe Cullen, che rimane ucciso da un sortilegio che Lilie stessa ha erroneamente escogitato. Pervasa dall'amore negato Lilie escogita un piano per mettere fine all'incubo, ma perchè questo avvenga, ha bisogno di altri alleati. Ritrova in essi un guardacaccia che possiede una lampada magica e che sorveglia il tempio: Benjamin, e sua moglie: Philine, decisi ad aiutarla a sconfiggere la maledizione per sempre. Ma il piano non è così semplice; scoprono infatti, durante il cammino, che avranno bisogno di ulteriore aiuto per liberare Lilie. Nel corso della storia incontreranno e si scontreranno con diverse figure, come un barcaiolo, un gigante muto, tre ancelle e due fuochi fatui che dapprima sembrano volerli aiutare, ma si rivelano poi, una solida minaccia. In loro soccorso giunge Severus, un serpente parlante, che si rileva essere in fine il defunto padre del principe, anch'esso colpito da una terribile maledizione a causa di una disputa avvenuta tanti anni fà con l'allora re del villaggio: è lui infatti l'artefice del maleficio. Severus sacrifica se stesso e ridà la vita a Cullen, getta un ponte fra le due rive del fiume e consente al Tempio di emergere in superficie, sprigionando una forte ed accecante luce, che illuminerà il cielo rivelando un grande segreto.

Come vedi non ho inserito nessun commento nè appunto personale. Mi sono limitata a ciò che va fatto: riportare la storia. Dettagli come il fatto che Lilie non abbia perso la sua spensieratezza e cose del genere sono informazioni che poi darai in sceneggiatura trasformate in scene/azioni. In questa fase non frega niente a nessuno di ciò. Il produttore vuole solo sapere se la storia è tanto interessante da investire o no i suoi soldi per produrla.
Ultima modifica di ScriptMode il ven, 09 giu 2017 - 13:21, modificato 4 volte in totale.
da ScriptMode
#1275712
E' un commento molto interessante... Il modello te lo rubo, naturalmente :-)

Ovviamente fai le opportune modifiche, ho dovuto inventare alcuni particolari mancanti.
da maredinemo1
#1275885
Sembra che nello scrivere sei partita da alcune idee che ritenevi buone, ma che durante la scrittura, pur accorgendoti di problemi di struttura e di sviluppo dell'azione, invece di ascoltare dove la storia tirava, hai cercato a tutti i costi di far quadrare i conti e di mantenere inalterate le premesse iniziali.
Questo ha causato problemi di congruenza che vanno a scapito dello sviluppo drammatico dell'intreccio.

Ti elenco alcuni incidenti nella sceneggiatura che appaiono gratuiti, nel senso che non fanno veramente storia, ma sono solo pretesti che servono a giustificare soluzioni che adotti successivamente:

- il gigante appare per la prima volta nella storia per mangiare alcuni ortaggi di Philine e metterla in debito con il fiume, oltre costringerla a comportasi in un certo modo con la principessa Lilie, per poi tramutarsi in una fontana alla fine della sceneggiatura. La motivazione di questo personaggio mi sembra pretestuosa. Mi da l'idea, come ti dicevo, che ti serve solo per toglierti le castagne dal fuoco. Troppo poco per metterlo veramente nero su bianco.

- Stanny mangia le monete d'oro e muore. Perchè? Ti serve un cane d'onice da portare a Lilie e far muovere un pò la storia. E' gratuito

- perchè Benjamin all'inizio della sceneggiatura entra improvvisamente nella stanza dei Re? chi è? Non lo dice, e mantenere il mistero non aiuta la storia, sia pure con una suggestione.

- perchè fai morire Severus per ridare la vita a Cullen? non spieghi e non prepari questa scena. Ma non era sufficiente che Benjamin trasformasse in onice il principe e Leila lo facesse tornare in vita? No perchè sarebbe uno zombie come stanny, allora hai dovuto inventarti l'epediente del serpente che esplode in gemme preziose, ma tutto risulta solo molto contorto.

segue
da maredinemo1
#1275893
Il principe Cullen è ucciso dal tocco mortale di Leila a pag. 37, questo su una sceneggiatura di 56 pag. ed è solo da qui che la storia iniza a carburare un pò, che inizia una certa tensione drammatica: la principessa Leila deve salvare Cullen vittima dello stigma che affligge la principessa e che la rende in realtà una reietta.
Ecco, personalmente, vedo in questo un punto di partenza per un soggetto che può essere drammatizzato efficacemente
Riesci a far decollare la storia solo troppo tardi. Significa che l'impostazione è farraginosa, infatti si stenta a capire fin dall'inizio chi sia il protagonista, quale l'intimo motivo che lo spinge ad agire: i personaggi sembrano posti tutti sullo stesso piano.

Allora ti chiedo: chi è il protagonista e qual'è il suo scopo? chi conduce le danze?

La tua sceneggiatura finisce per avere una struttura debole. Alla lettura non sento quella tensione che mi da il piacere di leggere una scena dietro l'altra, perchè sono state congeniate bene e l'intreccio dei fatti si sviluppa in un continuo logico e conseguenziale.

la morale finale della riconciliazione degli uomini è valida, ma mal si concilia con le vicende dei personaggi, perchè dovrebbero esserne la causa? Non credo sia sufficiente l'atmosfera fantasy (lo conosco pochissimo come genere)

L'idea delle statue dei Re è valida:e se sono degli oracoli e fanno loro la profezia? E se c'è stata una guerra dalla quale il principe Cullen ritorna e trova maledetta Leila e cerca di salvarla? E se nel farlo viene inavvertitamente colpito e muore? ben congeniato potrebbe essere un colpo di scena. In una possibile riscrittura potresti prendere spunto dalle tragedie greche.
Leggine qualcuna: Edipo Re di Sofocle, per esempio. Potrebbero essere una fonte di ispirazione.


Comunque in media un lungometraggio dura 90': 56 pagine sono il sintomo che la tua sceneggiatura ha dei problemi. Forse di struttura. Ma ridotta all'osso la tua storia, dove inizia e dove finisce? Nel mezzo ci sono un paio di eventi fondamentali (colpi di scena, incidenti, brevi scene) che sorreggono l'intreccio e lo sviluppano portandolo avanti? Mi puoi dire quali sono? Grazie.

Io sono un novello (o novellino) sceneggiatore che scrive per se stesso. Non ho grandi pretese, ma l'argomento mi sono divertito a studiarlo con impegno, se pur da autodidatta. Qualche conoscenza l'ho acquisita e l'ho sfruttata per scriverti. Ciao
da maredinemo1
#1275900
Volevo allegare la versione da 91 pagine, ma mi dice che l'estensione pdf non è permessa!


Ciao, se riesci ad allegarla la leggo, però dammi una settimana di tempo......diciamo che ti scrivo qualcosa domenica prossima e ci confrontiamo un pò. Comunque è già buona cosa che sei arrivata a scrivere 91 pagine, ovviamente bisogna vedere se funzionano :lol:.......allungare il brodo per fare numero, se è quello che hai fatto, funziona poco, secondo me......funziona la struttura drammatica, il fil di ferro che regge gli eventi, e sul quale gli stessi si dipanano e si sviluppano.......è una cosa che si progetta.

Scusami ma manuali buoni per scrivere la sceneggiatura ne hai letti?
Ti posso suggerire quelli che ho letto io, mi hanno aiutato molto, casomai.

scusami ma leggevo il 3d. Ciao
Ultima modifica di maredinemo1 il dom, 11 giu 2017 - 22:54, modificato 1 volta in totale.
da maredinemo1
#1275903
Scrivere un film infatti non vuol dire scrivere una storia, ma articolarla in modo che sia possibile metterla in scena, con le dovute tecniche e quant'altro, cosa che non avviene nella narrativa in cui si gioca molto di immaginazione.


Scrip non sono d'accordo. Scrivere un film, significa proprio scrivere una storia ed il paradigma e la tecnica sono al servizio di questa, non il contrario, cioè serve una struttura alla storia, per raccontarla cinematograficamente.
da ScriptMode
#1275908
Scrivere un film infatti non vuol dire scrivere una storia, ma articolarla in modo che sia possibile metterla in scena, con le dovute tecniche e quant'altro, cosa che non avviene nella narrativa in cui si gioca molto di immaginazione.


Scrip non sono d'accordo. Scrivere un film, significa proprio scrivere una storia ed il paradigma e la tecnica sono al servizio di questa, non il contrario, cioè serve una struttura alla storia, per raccontarla cinematograficamente.


Ciao.
La risposta se letta da sola è sicuramente fuorviante, ma se hai letto tutta la conversazione il mio "non vuol dire scrivere una storia" non è certo inteso in senso letterale. Parlo infatti del fatto che la sceneggiatura è uno strumento tecnico, e tecnicamente va scritto. Una storia, in questo caso per esempio di faceva un confronto con il romanzo, invece è narrativa, immaginazione, è un testo ricco di elementi astratti e fantasiosi, cosa che non è la sceneggiatura. Era questo il senso. E' più che logico che scrivere una sceneggiatura equivale allo scrivere una storia, ma come strumento tecnico, non certo come intrattenimento e "senza regole" come può esserlo scrivere un romanzo.
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