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Sezione in cui parlare di come nasce e si sviluppa una sceneggiatura.

Moderatore: Moderatori

da ScriptMode
#1267824
Dunque eventuali offerte del tipo da te proposto vanno proposte nella sezione Collaborazioni della bacheca; cosa che del resto già sai, perché appunto là hai inserito il tuo annuncio.Ti prego dunque di evitare nei tuoi messaggi l'inserimento di offerte del tipo sopra riportato: sono vietati.
Se vuoi offrire un contributo alla discussione sulla sceneggiatura che stiamo leggendo, puoi invece sicuramente -e anzi sarebbe assai gradito- proporre un 'esempio' (non solo all'interessata, ma postandolo in questo topic) per permettere a tutti di condividere e commentare, non diversamente con quello che si fa ad es. nella sez. fotografia - le vostre foto, in cui spesso nei commenti proponiamo all'autore esempi di diversa postproduzione dello scatto e su quelli si discute.


Starò indubbiamente più attenta. Per quanto riguarda il riportare un esempio non ho ben chiaro a cosa tu ti riferisca (se a qualcosa di mio o ciò che è stato appena proposto alla lettura).
Posso riportare qualche errore che credo sia stato commesso (in merito alla sceneggiatura postata), questo sicuramente. Prima però vorrei avere il permesso di Antonella Bellecca in merito al poterlo fare pubblicamente (qualche pagina di esempio).
#1267949
siamo nel XV sec. ma i due fuochi fatui portano abiti del XVIII sec.

Una cosa mi pare sbagliata: l'ombra del gigante posto sulla riva orientale di un fiume può arrivare alla sponda opposta nel momento dell'alba, non al tramonto.


Grazie per queste notazioni, ne terrò conto durante la revisione. La differenza nell'abbigliamento è un'incongruenza, è vero, ma dato che la storia è fiabesca non vuole avere una verosimiglianza storica, ho badato di più all'effetto estetico.

Per l'ombra poi guarderò bene lo svolgimento dell'azione; comunque non è un mondo alieno :-)
#1267956
Non dovresti screditare il tuo lavoro in questo modo [...] Vuol dire che non dai il giusto valore al tuo lavoro [...] se poi il tuo scopo è solo quello di essere accreditata in qualche modo, accettando anche che ti plagino...


Non penso che la mia sceneggiatura sia senza valore, altrimenti non l'avrei scritta (né l'avrei registrata); penso che ogni anno vengano scritte molte buone sceneggiature che non vengono prodotte, prima di tutto perché nessuno le legge, e poi, quando vengano lette, per problemi vari inerenti il business. E sono sicura che siano di più di quanti bei film escano in sala ogni anno. A volte escono dei film talmente sciatti che uno si chiede come si sia arrivati a produrli: la risposta la sappiamo tutti, è una questione di avere le conoscenze giuste. Un produttore vuole fare un film, chiama qualcuno che conosce e si mettono in quattro a buttare giù una sceneggiatura raffazzonata alla bell'e meglio: ecco, quella avrà i fondi e verrà prodotta.

Certo, il tentativo si fa sempre, perché comunque non c'è altro modo per farsi comprare una sceneggiatura che quella di proporla alle case cinematografiche; dopotutto se uno si tiene la sceneggiatura nel cassetto, è matematico che non verrà prodotta.

Tu hai centrato alla fine quale sia la questione: paradossalmente, è più facile essere plagiata e poi ottenere di essere accreditata, che vendere effettivamente la sceneggiatura a qualcuno che mi paga, cioè che spende fior di quattrini per consegnarli a una persona totalmente fuori dal giro, quando può chiamare uno sceneggiatore di professione con cui rapportarsi con maggiore facilità. Con questo non voglio dire che è impossibile che succeda, ma che è improbabile. Del resto io penso che la mia sceneggiatura sia valida, ma non ne ho alcuna riprova perché questa valutazione secondo me può essere fatta soltanto da più produttori che la leggano (non sceneggiatori, ma produttori, cioè quelli che investono, anche se in Italia il discorso è più complesso, cmq è il produttore che organizza il lavoro).

Essere accreditata significa poter citare in futuro, in una lettera di presentazione, quel film, poter mettere una propria pagina su imdb, potersi registrare come sceneggiatrice presso la WGA e soprattutto essere presa in considerazione da un agente.

Ma sia chiaro che stiamo parlando in modo totalmente ipotetico, non è che io ho progettato plagio e causa ecc.; sto solo dicendo che preferisco correre il rischio e sapere che la mia sceneggiatura viene letta, piuttosto che scrivere un'opera che non verrà mai letta da nessuno. Che poi qui i miei lettori penso che non arrivino a cinque, a riprova del fatto che i film al 90% vengono fatti partendo dal produttore, non dal soggettista o dallo sceneggiatore.

Birra anche a te :birra:
da cannibal
#1267993
A volte escono dei film talmente sciatti che uno si chiede come si sia arrivati a produrli: la risposta la sappiamo tutti, è una questione di avere le conoscenze giuste. Un produttore vuole fare un film, chiama qualcuno che conosce e si mettono in quattro a buttare giù una sceneggiatura raffazzonata alla bell'e meglio: ecco, quella avrà i fondi e verrà prodotta.


Temo tu non abbia la minima idea di come funzioni veramente. Riprova ne è il fatto che tu vorresti piazzare una "cosa" di 58 pagine. Ti do anche un altro consiglio: non rovinarti il sonno con preoccupazioni di plagi, furti e fregature varie. Nessuno ruberà il tuo "capolavoro", perché tale non è. E parlar chiaro (spesso brutalmente), è qualcosa che in quel mondo, quel mondo della produzione che tu non conosci, ti garantisco che succede regolarmente.
#1267995
Posso riportare qualche errore che credo sia stato commesso (in merito alla sceneggiatura postata), questo sicuramente. Prima però vorrei avere il permesso di Antonella Bellecca in merito al poterlo fare pubblicamente (qualche pagina di esempio).


Ma certo, è proprio il motivo per cui l'ho postata qui! :-)
da Clicknclips
#1267997
A volte escono dei film talmente sciatti che uno si chiede come si sia arrivati a produrli: la risposta la sappiamo tutti, è una questione di avere le conoscenze giuste. Un produttore vuole fare un film, chiama qualcuno che conosce e si mettono in quattro a buttare giù una sceneggiatura raffazzonata alla bell'e meglio: ecco, quella avrà i fondi e verrà prodotta.


Temo tu non abbia la minima idea di come funzioni veramente. Riprova ne è il fatto che tu vorresti piazzare una "cosa" di 58 pagine. Ti do anche un altro consiglio: non rovinarti il sonno con preoccupazioni di plagi, furti e fregature varie. Nessuno ruberà il tuo "capolavoro", perché tale non è. E parlar chiaro (spesso brutalmente), è qualcosa che in quel mondo, quel mondo della produzione che tu non conosci, ti garantisco che succede regolarmente.

Decisamente non è questo lo spirito del forum. Chi ha proposto il topic lo ha fatto per ricevere critiche, suggerimenti e consigli, non certo per essere denigrato o pesato rispetto alla conoscenza di "quel mondo".
Come ha già scritto il moderatore intervenuto prima, lo spirito è la condivisione e l'accrescimento reciproco. Sono sicuro che non era nelle intenzioni, ma l'intervento sopra riportato va in tutt'altra direzione e non è accettabile. Prego quindi di non fare ulteriori interventi di questo tenore. Grazie.
da cannibal
#1268007
Appunto: critiche, suggerimenti e consigli. Una sceneggiatura non si scrive per essere tenuta in un cassetto, ma perché qualcuno (si spera) la compri e poi (si spera) la realizzi, cosa che giustamente auspica anche l'utente in questione.

Solo che non si riuscirà mai a piazzare nulla se non si conoscono i meccanismi di quel mondo. Da qui la mia "critica" a preconcetti assolutamente falsi e al fatto che è impensabile proporsi con 58 pagine.

In quanto al fatto del non essere un capolavoro (da qui, credo, l'appunto sulla denigrazione) è perché, per definizione, nessuna sceneggiatura all'inizio lo è. Se non altro per il fatto che un qualsiasi regista vorrà metterci le mani. Chi si sognerebbe di aggiungere qualche pennellata alla Gioconda? Beh, nessun copione è la Gioconda. Quantomeno all'inizio. Da qui la mia "critica" alle preoccupazioni del copyright, peraltro comune a moltissimi utenti che, noto spesso, invece di preoccuparsi di meccanismi narrativi (mondo quantomai vasto e complesso), si preoccupano di: "Ma come faccio a proteggere efficacemente la mia opera?" Ammetto tuttavia che nell'intervento precedente sono stato forse troppo sintetico e mi dovevo spiegare meglio.
#1268023
Solo che non si riuscirà mai a piazzare nulla se non si conoscono i meccanismi di quel mondo.


Non credi che sia arrivato il momento di rivelarli, questi meccanismi? Altrimenti è inutile sottolinearlo.
da Clicknclips
#1268030
Ammetto tuttavia che nell'intervento precedente sono stato forse troppo sintetico e mi dovevo spiegare meglio.
Grazie, molto meglio.
Io credo che in Italia (ma forse è un concetto Europeo), molto verosimilmente, siamo influenzati dal fatto che, nella storia più recente del nostro cinema, molto spesso alcuni registi hanno iniziato la loro carriera come sceneggiatori (o soggettisti come si distingueva un tempo): Fellini e Monicelli per citarne un paio tra i più famosi e celebrati, o ancora per retaggio del cinema neorealista dove la scrittura era frutto di molte mani, o per la nascita più recente di sceneggiatori-registi come Amelio, Luchetti, Moretti, Archibugi, Virzì e altri.
E' vero che spesso nei titoli la sceneggiatura ha il doppio nome (regista e sceneggiatore), ma credo che la nostra amica, allo stato attuale, sarebbe ben contenta di condividere il suo nome con quello di un regista. Per quanto riguarda il copyright forse hai frainteso; mi pare che non avesse alcuna preoccupazione al riguardo.
da ScriptMode
#1268080
Sperando di fare cosa gradita, posto il file (le prime 5 pagine) con le correzioni che mi sono permessa di puntualizzare. Tengo a precisare che in questo caso il tutto è fatto in modo molto "amatoriale", senza badare all'impaginazione o a dettagli tecnici di questo tipo. Mi sono infatti limitata a segnalare gli errori (chiarendoli nelle dovute note) e a riformulare il tutto con il metodo che so essere più consono e tecnicamente corretto. Se dovessero esserci errori grossolani prego di non farci alcun caso, ho fatto tutto di fretta causa tempo limitato e in maniera molto semplice giusto per indirizzare l'utente sul come rivedere il lavoro. Tuttavia, credo si possa comunque avere decisamente ben chiare le mie correzioni. Sono qui per eventuali errori e/o dettagli in merito.

P.s per Antonella: hai detto di aver registrato il lavoro alla WGA, ma avresti dovuto prima farlo correggere. Adesso, una volta che lo avrai fatto, dovrai registrarlo ulteriormente, perchè faccio presente che ciò che si registra è il lavoro ultimo che si protegge. Se si aggiungono dettagli, correzioni e qualsiasi altra cosa, automaticamente diventa un'altro lavoro ancora, seppur uguale (in termini narrativi) all'altro. Quindi prima si butta giù il tutto, poi si corregge, si fa visionare a chi di dovere e soltanto dopo, a lavoro ultimato e compiuto si registra.
Posso chiederti come lo hai registrato? Hai inviato il semplice Pdf? L'hai inserita la firma digitale?
Allegati:
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#1268098
Sperando di fare cosa gradita, posto il file (le prime 5 pagine) con le correzioni


Guarda... ti ringrazio infinitamente. Me lo leggerò con calma. E' in assoluto il primo approccio professionale a qualcosa che ho scritto, da parte di qualcuno, e mi sarà certamente di ispirazione.

hai detto di aver registrato il lavoro alla WGA, ma avresti dovuto prima farlo correggere. [...] Posso chiederti come lo hai registrato? Hai inviato il semplice Pdf? L'hai inserita la firma digitale?


Beh in effetti avevo riflettuto se fosse il caso di aspettare ulteriormente, idem per la precedente sceneggiatura che ho registrato; alla fine l'ho fatto tenendo conto di vari fattori:
- ho letto che è facile cadere nella sindrome da correzione perpetua, perché a ogni lettura si trova sempre qualcosa da modificare;
- ho anche letto che presentare una sceneggiatura già registrata è più professionale;
- so che ci sono sceneggiature che vengono modificate fino all'ultimo, anche in fase di riprese, giorno per giorno;
- penso che in ogni caso la sceneggiatura che viene presentata ai produttori, o viene comprata così com'è e poi revisionata da professionisti, o viene ingaggiato direttamente lo sceneggiatore, e in entrambi i casi il problema del copyright non si pone più:
- la registrazione mi serve per dimostrare che il lavoro l'ho fatto e l'ho registrato, che l'idea è mia, che quelle scene le ho già scritte io.

Per la registrazione ho compilato un form online, cerca WGA West Registry e clicca su register. Vedo che ora si possono registrare anche solo le idee... Il sito ti chiede di pagare i 25 dollari e poi puoi caricare il file; non ricordo con precisione ma mi sembra che ho caricato il file celtx. Poi ti conviene salvare e stampare il certificato che si apre online, perché per chiederne un altro devi mandare un'email e pagare 5 dollari.
da ScriptMode
#1268100
ho letto che è facile cadere nella sindrome da correzione perpetua, perché a ogni lettura si trova sempre qualcosa da modificare;

si, ma è anche vero che ho riscontrato errori anche grammaticali (indubbiamente distrazioni) e quindi vai comunque a registrare qualcosa con errori del genere, e non è il caso. La correzione perpetua avviene più che altro quando non si hanno le idee ancora del tutto chiare sul cosa si vuole raccontare e in che modo. Correggerai il tutto infinite volte, ma prima o poi ti fermerai, perchè tu stessa non vorrai modificare una virgola, perchè la tua visione sarà completa.

ho anche letto che presentare una sceneggiatura già registrata è più professionale;

non è una questione di essere professionale, è semplicemente la prassi da attuare se non si vuole veder fregato il proprio lavoro, tutto qui. E poi scusami, la registri perchè così è più professionale e poi però gli invii quest'ultima piena di errori come fossi un perfetto dilettante che non correggere neppure gli errori ortografici? Distruggi il tuo intento e ci fai solo una figura pessima...

so che ci sono sceneggiature che vengono modificate fino all'ultimo, anche in fase di riprese, giorno per giorno;

questo accadrà SEMPRE, è normale. In fase di ripresa si cambia sempre qualcosa che magari sulla carta dà una visione e poi in camera non funziona. Ma questo accade soltanto quando la sceneggiatura è stata accettata, approvata, e si ha il il consenso di poterla modificare negli aspetti tecnici. Ciò significa che il film è già in produzione, non deve essere approvato, quindi si possono fare tutte le modifiche del caso.

penso che in ogni caso la sceneggiatura che viene presentata ai produttori, o viene comprata così com'è e poi revisionata da professionisti, o viene ingaggiato direttamente lo sceneggiatore, e in entrambi i casi il problema del copyright non si pone più

Assolutamente no. Come detto prima la sceneggiatura che verrà ritoccata in fase di riprese è sempre e comunque la stessa ma modificata e già approvata. Se registri un lavoro, poi lo modifichi e lo invii, per forza di cose non sarà più quello che hai registrato, quindi la registrazione decarrà. Se invece invii quella registrata senza modifiche e viene approvata, dopo puoi farne quello che ti pare, perchè stanno modificando quella registrata, non so se mi spiego.

la registrazione mi serve per dimostrare che il lavoro l'ho fatto e l'ho registrato, che l'idea è mia, che quelle scene le ho già scritte io.

certamente, è proprio quello lo scopo, mi sorprendeva appunto il fatto che l'avessi registrata prima di revisionarla e correggerla. Non parlo di cambiarla nella narrazione, ma correggere gli errori basilari come quelli ortografici e tecnici.

Per la registrazione ho compilato un form online, cerca WGA West Registry e clicca su register. Vedo che ora si possono registrare anche solo le idee... Il sito ti chiede di pagare i 25 dollari e poi puoi caricare il file; non ricordo con precisione ma mi sembra che ho caricato il file celtx. Poi ti conviene salvare e stampare il certificato che si apre online, perché per chiederne un altro devi mandare un'email e pagare 5 dollari.


So come funziona il WGA, mi chiedevo in che formato avessi inviato il tutto. Comunque non sono sicura che il file Celtx sia attendibile, inquanto modificabile. Sarebbe forse stato meglio in formato Pdf Protetto, ovvero bloccato e non modificabile, con in più la firma digitale in ogni pagina.
#1268161
Faccio un breve intervento riguardo le intestazioni scena, che ScriptMode mi ha segnalato come errate.

E' vero che la prassi è "INT/EST - LOCATION - ORA", ma è ammesso anche "INT/EST - ORA - LOCATION", come si legge da varie parti. Spero che sia ammesso inserire dei link nei messaggi.

- http://soggettiesceneggiature.altervist ... atura.html

- http://www.cgsbachelet.org/ilsalicenarr ... iatura.pdf


O anche "LOCATION - INT/EST - ORA":

- http://homes.di.unimi.it/~alberti/LabMM ... odelli.pdf

- https://books.google.it/books?id=X0sYCg ... no&f=false

- https://books.google.it/books?id=ahUNCg ... no&f=false

A dire il vero ho trovato nelle sceneggiature italiane di più questa terza modalità, per es. in L'ultimo bacio e Casomai. Ma ricordo bene di aver trovato anche la modalità che ho usato io, altrimenti non l'avrei fatto.
da ScriptMode
#1268182
Le ho segnate come errate perchè anche incomplete. Hai scritto per esempio EST NOTTE - RIVA OCCIDENTALE. Riva di cosa? Può essere di un fiume, di un lago, del mare ecc. "Fiume" va specificato, l'intestazione DEVE essere completa, mai generica. In un'altra invece era segnata "Casa di Argus", mentre in realtà ci si trovava fuori, davanti casa e quindi in cortile in esterna e così via. Il fatto che venga scritta prima la location e dopo notte/giorno o viceversa non è grave, si può tranquillamente fare, io l'ho corretto in quel modo perchè ho seguito il metodo americano che va steso proprio così, e che dovrebbe essere quello che hai seguito tu (dico volutamente dovrebbe perchè penso tu abbia un pò di confusione a riguardo). I link che hai postato infatti, rimandano al metodo ITALIANO, mentre tu hai utilizzato quello americano. Non puoi utilizzare un metodo e far fede su un'altro. Non bisogna far confusione perchè sono completamente differenti in ogni aspetto. Forse ti manca proprio questo passaggio, conoscerli.
#1268187
la registri perchè così è più professionale e poi però gli invii quest'ultima piena di errori come fossi un perfetto dilettante che non corregge neppure gli errori ortografici? Distruggi il tuo intento e ci fai solo una figura pessima...


In realtà io non invio la sceneggiatura, ma una lettera di presentazione. Se qualcuno mi chiederà di inviare la sceneggiatura per email, mi dedicherò a una veloce correzione. Mi sembra inutile, almeno adesso, dedicare tempo a correzioni e revisioni, se la sceneggiatura non dovrà mai essere letta. E' anche il motivo per cui in ogni caso l'ho registrata così com'è.

Devo dire che paradossalmente sono d'accordo con Cannibal: tante preoccupazioni riguardo il copyright sono eccessive, queste sono sceneggiature amatoriali, fatte per passione, difficilmente entreranno in un circuito di produzione, e se succederà, sarà proprio in quell'ambiente professionale che ci sarà la possibilità di fare aggiustamenti legali. Quando invierò la sceneggiatura in formato cartaceo a chi ne dà la possibilità, prima farò un'approfondita revisione; la registrazione per ora è un semplice atto di prudenza, certo questa non è una fase del lavoro in cui c'è da preoccuparsi dei diritti di copyright.

C'è anche da dire che, proprio perché queste sceneggiature non sono commissionate e sono il frutto di una mera ispirazione creativa, il tempo e l'energia che si dedica alla stesura di una sceneggiatura deve essere correlato alla soddisfazione e alla passione. Non ho scadenze, non devo consegnare un lavoro con determinate correzioni; chiaramente la sto proponendo, è un tentativo che faccio per coerenza, ma in realtà già sto pensando alla prossima che intendo scrivere. La stessa cosa è successa con la sceneggiatura precedente: quando mi sono resa conto che c'era un problema di copyright, ho lasciato perdere, mi sono dedicata ad altro. Questa qui della Bella Lilie, mano mano che la scrivevo mi rendevo conto che non è adatta al mercato italiano perché gli effetti speciali alla fine sono tanti. Se farò un buco nell'acqua, magari la traduco e riprovo all'estero. Tutto questo viene fatto per seguire, ripeto, una bella passione: certamente desidero migliorare sempre più, ma non ho la pretesa di sfornare un prodotto professionale.

E' più facile scrivere magari 5-6 sceneggiature e poi tornare indietro e riprendere in mano i lavori di qualche anno prima, per revisionarli alla luce della maggiore dimestichezza acquisita, che fermarsi a limare e limare un testo che comunque si vedrà in ogni caso che non esce dalla mano di un professionista.

Riguardo a praticamente tutte le notazioni tecniche che mi hai fatto (di cui comunque terrò conto), la risposta è la medesima che ho dato riguardo alle intestazioni: ho trovato indicazioni su maiuscole, minuscole, location, oggetti di scena, ecc. che mi hanno fatto capire che le regole non sono poi così rigide come si crede. Che la sceneggiatura debba rispettare determinati standard tecnici è vero, ma è anche vero che, almeno a mio parere, questi standard non sono affatto strettissimi; i veri sceneggiatori secondo me si tengono molto più liberi di quanto pensiamo noi, che professionisti non siamo.
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