La mia intenzione era proprio quella di aprire un dibattito sulla possibilità o meno di infrangere qualche regola solo che il mio post (e non l'articolo) è stato preso come la volontà addirittura di "romanzare" una sceneggiatura solo per aver aggiunto un'emozione non girabile, ma potenzialmente utile a regista e interprete.
Perdonami Mikros, ma o parliamo così tanto per parlare senza alcuna logica, oppure diciamo le cose per come stanno. Ho già detto che PER LA LINGUA ITALIANA, non la mia personale appena inventata, inserire elementi astratti vuol dire "romanzare" il testo. Se non ti piace la parola "romanzare" non la dico più, ma questo è, non me lo sto inventando io, sia chiaro.
Non so se siamo tutti più o meno d'accordo, a me è sembrato il contrario.
I dibattiti esistono per confrontare ideee differenti, quindi è assolutamente plausibile che si possa non essere del tutto o affatto d'accordo su qualcosa. L'importante è che ognuno mantenga (se vuole) il suo punto di vista, senza che si offenda o ne faccia un caso di stato.
Si sono poste regole scritte/non scritte, infrante le quali si è tacciati di dilettantismo e si è criticato
Credo tu stia esagerando. Io non ho accusato nessuno di dilettantismo nè ho criticano nessun'altro. qui stiamo parlando di regole tecniche, non di fantasia. E se esistono queste regole è perchè evidentemente per una sceneggiatura essere definita tale bisogna seguirle. L'inserire o meno altri dettagli è a puro e semplice scapito di chi scrive, stop. Io ho solo espresso il MIO parere, non ho puntato il dito su nessuno; ho detto che PER ME, volendo attenermi alla tecnica di stesura, chi usa quello che è per me un'escamotage come il "romanzare" (posso dirlo?) sta dando un chiaro segno di dilettantismo, perchè non capace di esprimere quel sentimento in azioni/immagini. Il compito dello sceneggiatore è questo, forse non è chiaro. Lo sceneggiatore non deve inserire pensieri e roba astratta, altrimenti fa lo scrittore: ecco il mio "dilettantismo" da cosa diviene, dal non essere in grado di fare ciò che ti compete. Cosa ho detto di così terribile non l'ho ancora capito. Se poi tu mi porti in esempio maestri come Age & c. ma di che stiamo parlando? Di come debba approcciarsi alla sceneggiatura gente comune e del tutto anonima o che possa farlo o meno un maestro che ripeto, già da dilettante era una spanna sopra gli altri? Non sono esempi plausibili per me.
Ho anche detto (ma forse scusami, non leggi con attenzione):
"Se scrivi per esempio: "Tizio è sconvolto dalle parole di Caio", inserito in un contesto in cui la scena, le azioni e i dialoghi non fanno che enfatizzare questa emozione allora puoi inserirla benissimo, perchè diventa un pò più funzionale, ti sta palesando l'emozione che c'è nell'aria in quel momento. Non stai aggiunge un dettaglio astratto che non è rappresentabile", quindi alla fine dei conti sto perfino appoggiando, anche se non del tutto, il tuo pensiero.
Ecco il vuoto culturale di cui parlavo e non è affatto uno stereotipo, a meno di non dire che i nomi che ho citato prima siano dei dilettanti bugiardi.
No vabbè, mi arrendo, non voglio ripetermi ancora.
Per indole personale e per cultura rispetto i punti di vista di tutti, ma per favore non venitemi a parlare di regole da rispettare senza giudizio critico perché la cultura è fatta di crisi, di rotture, di violazioni, il resto è mera disciplina.
Nessuno lo ha fatto, e se qualcuno (come me) ha preso una posizione un pò più rigida è proprio perchè ha argomentato la stessa con giudizio critico: ho fatto mille esempi e mi sono ripetuta e dilungata altre mille volte, cercando di analizzare la questione da tanti e diversi punti di vista, proprio perchè rispetto le idee di tutti e analizzo le ragioni di tutti cercando di capirle e magari cambiare anche idea. Quindi non puoi davvero dire che non si è avuto giudizio critico nel'obbiettare tutto ciò, perchè c'è stato praticamente soltanto quello, anche se inutilmente a quanto pare.
Io vi lascio qui,
buon proseguimento ragazzi