ScriptMode perché non ci illustri il percorso che hai... percorso, per approfondire l'argomento sceneggiature? Cioè, partendo dal Giorno Zero, da che cosa sei partita, come ti sei destreggiata, che obiettivi hai raggiunto e superato?
Io ho intrapreso questa strada per passione diversi anni fà, quando non c'era di certo tutto questo materiale disponibile online come oggi. Mi sarebbe praticamente impossibile dire esattamente cosa ho fatto o come dove e quando, perchè quando si studia da autodidatta in molti casi all'inizio ci si arrangia un pò, lo si fa davvero da soli nel buio più totale. Non sottovalutiamo poi, il fatto che ognuno scopre, attua ed affina il proprio metodo. Non ne esiste infatti uno universale, può solo essere un infarinatura generale. Le uniche indicazioni che posso dare, come ho già fatto nel commento precedente, sono quelle di variare più che si può negli studi, ovvero non affidarsi ad un libro/corso/video soltanto. Questo è un punto fondamentale per migliorare il proprio lavoro. Oltre questo, leggere tante, tantissime sceneggiature, far pratica scrivendo fino allo sfinimento finchè il risultato non si avvicina sempre di più al prodotto corretto.
Per esempio un esercizio che facevo io era quello di analizzare punto per punto una pagina di sceneggiatura: perchè viene usato questo termine piuttosto che quest'altro? Cosa vuol dire questa indicazione? Perchè questo concetto è espresso in questo modo? Se voglio esprimere un pensiero, come lo trascrivo? E mille altre analisi che ti portano ad un risultato più che lodevole. Attenzione, non bisogna mai soffermarsi soltanto a cosa c'è scritto; bisogna capire
perchè è scritto in quel modo: è questo il punto chiave per capire come funziona una sceneggiatura. Bisogna prenderla un pò come l'analisi di una poesia, spulciando il senso di ogni parola e porsi quante più domande possibili. Se prima non si esaminano e si studiano, è impossibile poi scriverne una.
Dopodichè, si studia la corretta trascrizione di quell'idea rappresentata in azioni/dialoghi (difficoltà estrema per i principianti e che non accade in un giorno).
Le difficoltà che ho riscontrato io erano perlopiù riguardanti la reperibilità di fonti, come detto prima, e quindi ogni mio dubbio, quesito diventava un ostacolo non indifferente. Ma oggi il problema reperibilità fortunatamente non esiste più.
Questo è interessante perché non l'avevo trovato da nessuna parte, a parte la formattazione. Per esempio linguaggio cinematografico, terminologia e tempi, che differenze ci sono?
Mi stai chiedendo di riassumere in due righe il lavoro di anni. E' impossibile approfondire tutto ciò in questo modo. Posso dirti, in maniera non troppo pretenziosa, che il linguaggio cinematografico altro non sono che le indicazioni tecniche (es Taglia su: - Continua: - Momento dopo: ecc) che hanno un loro preciso scopo e vanno inseriti soltanto in precise occasioni. Per terminologia è intesa proprio la sintassi: essendo uno strumento tecnico e non un libro, il tutto deve essere scritto in un tempo verbale preciso, certe parole vanno indicate in maniera diversa da come si farebbe appunto in un libro, altre ancora vanno eliminate del tutto perchè magari irrisorie o fuorvianti e così via. Per tempi invece è inteso il ritmo di battuta: non si scrive un dialogo a caso, giusto per far parlare gli attori. Le battute devono essere accattivanti, tenere testa alla scena, avere un ritmo incalzante senza annoiare, confondere o essere superflue. Bisogna restare concentrati sul tema.
Questo è il massimo che si può "spiegare" in due parole.