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Sezione in cui parlare di come nasce e si sviluppa una sceneggiatura.

Moderatore: Moderatori

#1289354
Sto imparando come si scrivere una sceneggiatura e vorrei sapere se c'è un cambio di scena ogni volta che ci si sposta da un ambiente all'altro nella stessa casa. Se non è così, come rendo la scena seguente? Vi faccio un esempio banale:

SCENA 1 INT. CAMERA DA LETTO - GIORNO
Daniela si è appena svegliata e indugia nel letto, fino a che la madre non la chiama per la seconda volta.

SCENA 2 INT. SCALE - GIORNO
Daniela scende al piano inferiore ancora in pigiama.
#1289357
Forse ho trovato la risposta in uno stralcio di sceneggiatura presente in rete tratta da "2002 Odissea nello spazio". In pratica la scena è sempre la stessa, il cambio di ambiente (in questo caso cabina), viene reso nella descrizione

link: http://www.boscardin.gov.it/Documenti/L ... iatura.pdf

Quindi tornando al mio esempio, dovrebbe essere qualcosa di questo tipo (correggetemi se sbaglio):

SCENA 1 INT. CASA DI DANIELA - GIORNO
Daniela si sveglia e indugia nel letto fino a che la madre non la chiama per la seconda volta. Scende le scale sbuffando, ancora in pigiama.

(mi viene il dubbio che la seconda parte debba essere scritta in una riga a parte per segnalare il cambio di inquadratura).

Help! :uffy:
#1289371
Secondo me vanno bene le due scene diverse, sicuramente. Altrimenti devi fare un piano sequenza:

01 INT. CASA DELLA RAGAZZA - CAMERA DA LETTO - GIORNO
La ragazza è distesa sul suo letto dormiente. Si sveglia richiamata ripetutamente dalla madre e si dirige verso le scale.

02 INT. SCALE - GIORNO - MOMENTO DOPO
la ragazza scende le scale lentamente.

03 INT. CASA DELLA RAGAZZA - CUCINA - GIORNO - MOMENTO DOPO
la ragazza si siede al tavolo e inizia a mangiare la colazione che la madre gli porge.

E così via...

Come vedi nonostante si tratti di location differenti è ben chiaro che si tratta comunque di una sola scena che si sussegue in diverse ambientazioni.

Questa è la scrittura del piano sequenza in sceneggiatura come me l'ha spiegata gentilmente ScripMode.

Comunque anche l'dea di segnalare il piano sequenza con una breve descrizione non mi sembra del tutto bislacca.
#1289378
Grazie mille, mare. In effetti era questa la stesura che pensavo di realizzare. Però, sul manuale che sto leggendo (quello di Claudio Dedola), sembra che il cambio di scena si abbia quando cambia una delle tre componenti (int/ext ambiente giorno/notte) cambia. Se restano le stesse, la scena resta quella.
Nel mio caso la scena non cambia, perché siamo sempre nell'interno della casa, ecco perché mi chiedevo se possa essere reso nella descrizione. Sì, ma come? Una riga diversa per ogni cambio di stanza? Immaginiamo che questo tizio giri tutta la casa (cucina, camera da letto, sala da pranzo, cantina), come dovrebbe essere la stesura? Possibile che ci sia ogni volta un cambio di scena?
#1289398
1) Una SCENA descrive un solo AMBIENTE, quindi ogni volta che cambi ambiente (da una stanza all'altra) è necessario cambiare scena:

INT. CAMERA DA LETTO - GIORNO
...

INT. SCALE - GIORNO
...

Ovviamente il cambio di scena del tipo descritto, cioè lo stesso personaggio che compie delle azioni in vari ambienti, sottintende anche un passaggio di tempo.

2) Il piano sequenza è una forma espressiva di tipo registico che prevede una lunga ripresa senza stacchi durante la quale avvengono varie azioni da parte di uno o più personaggi. Ne è maestro Michelangelo Antonioni, ma anche Quentin Tarantino, tra i tantissimi, l'ha spesso usata. Un esempio su tutti: Kill Bill vol. 1: scena nel locale dove avverrà la "sanguificina". In sceneggiatura non va indicata, è solo una scelta del regista. È comunque sbagliato aggiungere ad ogni scena il termine "MOMENTO DOPO". Il passaggio del tempo, quando è necessario indicarlo, va suggerito. Nel caso in esame, è ovvio che se PRIMA vediamo la ragazza a letto e DOPO scendere le scale, è chiaramente passato del tempo ed in ogni caso non siamo di fronte ad un piano sequenza. Se invece il passaggio del tempo avrebbe visto la ragazza ancora a letto, è più corretto suggerirlo che indicarlo espressamente:

INT. CAMERA DA LETTO - GIORNO
La ragazza dorme a pancia all'aria nel suo letto.
Ora dorme a pancia in giù.

MADRE (V.O.)
Arzate, a cornuta, arzate!

La ragazza si sveglia, si stiracchia e infine si alza spalancando la bocca in uno sbadiglio.
ecc.

3) Il manuale del link non è un granché. Fra le risorse online consiglio i manuali di Dedola e Gianfranco Manfredi. Quello di Dedola è diventato "quasi" a pagamento, anche se ci sono periodi di condivisione gratuita. Si trova qui: http://www.manualedisceneggiatura.com/manuale. Quello di Gianfranco Manfredi è disponibile a questo link: http://www.gianfrancomanfredi.info/wp/wp-content/uploads/2011/09/manfredi_fuckin_point.pdf. Una lettura dell'apposito thread dedicato alla biblioteca utile a tutti è fortemente consigliata: https://www.videomakers.net/forum/viewtopic.php?f=25&t=56506
#1289403
Ottimo, Mikros, mi hai risolto molti dubbi e ho capito di aver interpretato male il manuale di Dedola. :cran:
Difatti, se io ambiento la scena in CAMERA DA LETTO e poi vado in SOGGIORNO, è ovvio che c'è un cambio di scena, perché è differente l'ambiente.
Però, se io scrivo una scena del tipo:

INT. CASA DI DANIELA - GIORNO
Daniela si alza, si affaccia alla finestra e vede che la sua amica è già arrivata. Si infila un paio di jeans, raccatta una camicia alla rinfusa dall'armadio e scende le scale come se avesse il diavolo alle calcagna.

Poiché ho preso come riferimento l'intera casa, non devo suddivedere le scene e posso muovermi da un'ambiente a un altro grazie alle descrizioni. Che ne dite?
#1289410
La sceneggiatura non serve solo al regista, ma all'intera produzione per preparare, fra le tante cose, anche la scenografia. È bene quindi indicare gli ambienti separatamente per permettere lo scorporo della sceneggiatura, cioè la divisione scena per scena, affinché tutte le figure del cast tecnico possano lavorare ognuna per il proprio settore. Lo scenografo dovrà quindi realizzare la scenografia o trovare gli ambienti adatti (le cosiddette location) e arredarli, leggendo appunto la parte di sceneggiatura che lo riguarda. CASA DI DANIELA, quindi, è troppo generico. Casa dove? Cucina? Camera da letto? Soggiorno? La finestra di quale di questi ambienti? Quali scale? Vanno quindi indicati gli ambienti singolarmente, limando successivamente quelli che si reputano inutili o che appesantiscono la scrittura. La ragazza potrebbe guardare dalla finestra della sua camera e infilarsi la maglia dall'armadio, per poi vederla successivamente sulle scale. Oppure vede dal soggiorno, la maglia la prende all'ingresso scomparendo oltre la porta per riapparire correndo dal portoncino d'ingresso. Sono giusto dei suggerimenti.
#1289412
Dalla tua risposta comincio a capire cose importanti. La sceneggiatura è un anello di una catena e per funzionare deve essere scritta tenendo conto di tutti gli elementi che interverranno successivamente. Per questo non deve essere troppo generica né troppo prolissa, perché in entrambi i casi complicherebbe il lavoro di chi deve eseguire le scene. Deve essere lineare e funzionale.
Hai dento niente! ;)

PS = Grazie per i consigli preziosissimi.
#1289434
Ciao, quoto quanto detto dagli altri utenti. Il cambio di scena prevede il cambio di ambiente. Il fatto che ci si trovi nella stessa casa no vuol dire assoutamente nulla, perchè si tratta comunque di "ambienti" differenti; cucina, bagno, soggiorno e così via, e va trascritto come nell'esempio che ti ha riportato Maredinemo1, ovvero semplicemente aggiungendo "momento dopo", che serve proprio a far capire che le scene si susseguono tra loro e sono legate dal cambio di ambiente. Ciao.

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