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Sezione in cui parlare di come nasce e si sviluppa una sceneggiatura.

Moderatore: Moderatori

da Robybor
#623008
Il giorno 13 del corrente mese ho intravisto questa notizia che mi ha fatto pensare molto. Volevo condividere la notizia con voi e porvi alcune domande.


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Roma, 16:05
CINEMA: GASPARRI, SCRIVIAMO SCENEGGIATURE DI DESTRA

Dite una cosa, anzi scrivete una sceneggiatura, di destra. La polemica scatenatasi a cavallo della Mostra del Cinema prosegue e arriva dalle enunciazioni di principio alla prassi. "Poniamoci il problema di una proposta culturale", e' l'esortazione di Maurizio Gasparri che si richiama alle parole del presidente di 'Medusa Film', Carlo Rossella, che "ha detto 'chi ha una sceneggiatura di destra me la mandi'. E allora - incalza il capogruppo Pdl al Senato - lo dobbiamo prendere in parola". "Perche' 'Medusa' - riprende - non ha fatto un bel film sull'abbattimento del Muro di Berlino, magari una storia d'amore fra un ragazzo e una ragazza che, divisi dal Muro, si baciano alla fine davanti alla Porta di Brandeburgo? Lancio questa sfida ai giovani del Pdl, mandate una sceneggiatura". Sempre da Atreju, la Festa della Giovane Italia, il movimento giovanile Pdl, Gasparri torna sulla vicenda del film 'Il sangue dei vinti' "bloccato in Rai": "Vogliamo sapere dal direttore generale della Rai perche', a due anni dalla sua realizzazione, non sia ancora stato proiettato il film sul 'Sangue dei vinti'. E' una vergogna, la Rai dica quando lo manda in onda".
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Passiamo alle domande.....
Voi scrivete le vostre sceneggiature per inviare dei messaggi? Ci sono storie di dx o di sx?

Sono alquanto confuso....

Roby
da Kaisersose63
#623015
... mi viene da ridere ... io scrivo storie, vere o inventate e non mi sono mai posto il dubbio se sono di destra o di sinistra.

Ho già tanti problemi nello scriverle che non mi pongo anche questa assurdità ...

Ciao
da Kinglion
#623082
CINEMA: GASPARRI, SCRIVIAMO SCENEGGIATURE DI DESTRA


Non è per fare facili polemiche politiche, ma veramente vogliamo dare peso a quello che dice uno come Gasparri? E poi cosa è questa stupidaggine per cui una storia d'amore di due ragazzi divisi dal muro di Berlino sia una storia di destra???? E' una storia e basta.

Se poi con fare film di destra sottintende il fare film con un messaggio "nostalgico" (come il riferimento a Il Sangue dei vinti farebbe pensare), beh, allora il problema è che mi sembra non ci siano tanti scrittori di valore di destra in Italia (neanche tanti di sinistra, a dire la verità, ma tanto è).

Ciao,
Alessio
da ilpoveropiero
#623115
Il riferimento che gorgoglia immediato è alla nota canzone dell'ultimo Gaber.

Comunque -essendo preclusa dal regolamento (in quanto estranea al forum) la discussione su temi politici- invito a concentrare la discussione sul primo quesito posto da chi l'ha proposta, ovvero:



Voi scrivete le vostre sceneggiature per inviare dei messaggi?


:wink:

MOD OFF

Approfitto per dire la mia: non solo non scrivo mai 'per inviare messaggi' ma considero terrificante una simile prospettiva (e orribili le sceneggiature create 'a tesi').
da Kinglion
#623514
Beh, non sono totalmente d'accordo.

Esistono film a tesi che sono cmq film bellissimi, penso a "Requiem for a dream" per esempio. Il problema è che molte volte i film a tesi diventano film didascalici, il che tende magari a fargli avere un certo valore "morale", ma spesso ne svilisce l'intento artistico.

Ciao,
Alessio (a.k.a. Kinglion)
da clabart
#623541
Nella filmografia internazionale e nazionale ci sono state e ci saranno sceneggiature scritte riallacciandosi ad un discorso politico.
da Kaisersose63
#623552
Nella filmografia internazionale e nazionale ci sono state e ci saranno sceneggiature scritte riallacciandosi ad un discorso politico.


Ok, una cosa è riallacciarsi ad un discorso politico .... una cosa è che mentre scrivo mi devo porre il problema "Sto scrivendo un testo di destra o di sinistra?".

Oppure ... devo scrivere un testo di destra (o di sinistra) come faccio ?

Il mio problema è scrivere il testo, ovvio che se è ambientato nell'Italia degli anni '70-'80 e devo scrivere delle B.R. i personaggi dello script dovranno essere a conoscenza degli eventi e appoggiare o combattere la situazione, ma per questo lo sceneggiatore non deve essere additato come "... di destra o di sinistra".

Ciao
da clabart
#623613
Ok, una cosa è riallacciarsi ad un discorso politico .... una cosa è che mentre scrivo mi devo porre il problema "Sto scrivendo un testo di destra o di sinistra?".

Oppure ... devo scrivere un testo di destra (o di sinistra) come faccio ?

Il mio problema è scrivere il testo, ovvio che se è ambientato nell'Italia degli anni '70-'80 e devo scrivere delle B.R. i personaggi dello script dovranno essere a conoscenza degli eventi e appoggiare o combattere la situazione, ma per questo lo sceneggiatore non deve essere additato come "... di destra o di sinistra".

Ciao

Prendiamo, ad esempio, sceneggiatori e registi nostrani, sempre ad esempio, di sinistra (comunque noti per le loro pubbliche dichiarazioni di appartenenza: non faccio nomi) da cui non ho mai visto fare film che riguardano temi sociali della politica a loro avversa.
Ma ci sono anche categorie di cui sopra che non mischiano temi sociali della politica nei loro film o sceneggiature.
da Butch
#643809
Arrivo solo ora a questo topic e lo trovo molto interessante, e per vari motivi.

1) è sintomatico che in Italia i politici parlino di cose che non gli competono. Qui si arriva addirittura ai suggerimenti narrativi. Io dico solo: che ognuno faccia (bene) il suo lavoro (ovvero quello che sa fare meglio, non quello dove è stato piazzato da qualcuno);

2) scrivere una sceneggiatura partendo dall'idea che dev'essere di destra o di sinistra mi sembra una gran cavolata. Voglio illudermi che chi scriva storie e sceneggiature pensi esclusivamente alla qualità della stessa, senza altri pensieri che non siano l'onestà intellettuale, il rispetto verso il pubblico e anche verso se stessi.

3) A mio avviso, non si può sempre etichettare negativamente o con sufficienza chi scrive inserendo un messaggio. Anche perchè credo che il messaggio sia implicito nel narrare. Cos'altro ti spinge a raccontare una storia se non la voglia che chi la leggerà o vedrà ne ricaverà delle sensazioni? Dalle sensazioni al messaggio il passo è breve. Benchè io non ami i messaggi, sono giunto alla conclusione che la strada giusta è essere consapevole che nelle proprie storie potrebbe esserci un messaggio, che lo vogliamo o no. Per questo va tenuto "a bada", nascosto, sfruttato, reso imprevedibile, e così via.
Insomma, l'importante è di non fare lezioncine a nessuno, che per quello ci sono le scuole e/o gli asili. E poi fondamentalmente il compito della narrativa non è insegnare, o creare proselitismo.

C'è anche da dire che se il messaggio è universalmente positivo (vedi ad esempio alcuni film di Capra), ed in più è fuso alla perfezione con la scrittura e gli altri elementi del film, può anche risultare piacevole e utile.

Sempre a titolo personale, a me non fanno impazzire questo genere di film, però non li condanno a priori.
da CrazyDuke
#643815
Il riferimento che gorgoglia immediato è alla nota canzone dell'ultimo Gaber.

Quotone megagalattico... :scusa: :scusa: :scusa: :scusa: :scusa:
da blualex
#652609
Se penso al cinema prodotto durante gli anni del fascismo, penso soprattutto non tanto a quei film che sponsorizzavano apertamente la politica fascista, ma penso soprattutto a quei film che davano un'immagine dell'Italia lontana dai problemi. Un'Italia nella quale "tutto va bene". Questo era il messaggio principale di quel periodo. Non un messaggio "fascista", ma un messaggio "funzionale al fascismo".
Per quanto riguarda oggi, questo ruolo strumentale ad una politica lontana dai reali problemi della gente, è stato incarnato a meraviglia dalla televisione e da i vari "cinepanettoni" che ultimamente sono stati qualificati anche come d'essai. La parola d'ordine è sempre quella "va tutto bene!" e guai... guai a pesare con la propria testa!

Sono del parere che la provocazione di Gasparri (ahahah... scusate ma quest'uomo mi induce ilarità) serve soltanto a sottolineare e a far passare subdolamente il concetto che non esiste un cinema che decanti le lodi all'attuale governo... perché in fin dei conti il cinema, così come i magistrati e così come la corte costituzionale e i "cogl...ni" (come li definì Berlusconi) che non hanno votato il PDL sono tutti organi della diabolica sinistra.

Altro che destra o sinistra... meno male che esiste ancora il cinema che ha il solo scopo di farci sognare. :film:
da obi21
#652880
Mha!!!!
Un tempo su un post del genere si sarebbe scatenata la bagarre….
Vedo con piacere che ora tutte le argomentazioni vengono esposte con pacatezza. Di questo sono felice. Credo che parte del merito sia anche dovuto al fatto che molti di quelli con pensieri non allineati ad una stessa linea hanno smesso di scrivere.

Io non voglio rompere questo clima che apprezzo e quindi riporto la risposta sulla domanda †œ cinematografica† .
Quando si scrive si trasmette un messaggio?
Mi spaventa chi dice che scrive in funzione solo dello scrivere. In ogni opera ( sceneggiatura, fotografia, dipinti, sculture, film, libri, canzoni etc..) quale altro intento si può avere se non quello di trasmettere un messaggio?
L'unica forma di scrittura che non trasmette messaggi che mi viene in mente è la lista della spesa… e a pensarci bene un messaggio lo trasmette anche quella.

Che poi in un forum di sceneggiature cinematografiche si parli di sceneggiature di dx o di sx lo trovo assurdo e qui sono d'accordo con voi ( magari aveva un senso diverso dicendolo in un incontro politico come quello riportato nell'articolo su cui posso essere d'accordo o meno) ma dire che non si scrive per trasmettere un messaggio e come dire che si scrivono cose che nessuno comprenderà. Spero che questo non sia vero!!!

IMHO
da blualex
#652931
Sono d'accordo con obi21, trovo quasi impossibile l'ipotesi di scrivere una sceneggiatura senza un messaggio da raccontare, il che non vuol dire necessariamente avere la pretesa di raccontare chissà quale complessa "verità intellettuale", ma anche solo e semplicemente una considerazione più o meno banale che riesca a muovere tutti i fili del film. Insomma, il famoso "tema" da raccontare :)

vabbé... mi rendo conto che non sono stato proprio chiarissimo, però ci tenevo a sottolineare che sono d'accordo con obi21 :birra:
da hy79
#713555
Si scrive per raccontare una storia. Una buona storia prima di tutto.
Che non è scrivere per scrivere (su questo sono d'accordo, non vuol dire nulla).
Ma scrivere per raccontare. Diverso.
Non voglio minimizzare, ma essere realista. Poi (e mi riferisco ai due interventi
immediatamente precedenti) non so voi cosa intendiate per messaggio.
Una lezione? Una morale?
da Eliogabalus
#724102
A mio avviso, non si può sempre etichettare negativamente o con sufficienza chi scrive inserendo un messaggio.


No infatti, anzi il messaggio ci deve sempre essere, ma qui è necessario chiarire; l'artista vero ha il compito di denunciare o di rifugiarsi nel sogno, se poi riuscirà a unire entrambe le cose avrà assolto al massimo dei compiti. Ecco che l'unico messaggio valido che può dare l'artista (scrittore, musicista, pittore, regista) alla fine suona sempre e solo come "siate voi stessi e basta" e mai come "sono l'emissario per conto di qualcuno, quindi la pala di uno dei mulini che vorrebbero tirar acqua dalla loro parte", e non importa che storia userà per veicolare il proprio pensiero. L'artista vero non fallisce mai il suo obiettivo, la sua suona sempre come una denuncia verso tutto e tutti, altrimenti è meglio diffidarne e stargli alla larga, nel mondo reale c'è già troppa gente che ci informa ogni istante su cosa dovremmo pensare, come dovremmo vivere e cosa vorrebbe facessimo, non tanto per NOI quanto per LORO. Se l'artista si presterà a questo processo, avrà fallito nell'intento artistico e anche come individuo, pur avendo riempito i famosi "sacchi d'oro"..

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