- dom, 18 lug 2010 - 11:47
#715938
devo dire che ho visto la prima parte del film con molto entusiasmo avendo frainteso l'intensione di Scorsese:
l'avevo scambiato (e all'inizio è facile scambiarlo) per un film "impegnato" sulle tematiche del controllo mentale da parte delle "elite" (personalità multiple, chip, psicofarmaci, ipnosi..., pensate forse che tutti questi omicidi-suicidi che si susseguono a ritmo quotidiano anche nella nostra piccola Italia o le stragi nei college americani siano frutto di "semplici" raptus di follia? Io, e tanti altri, non lo penso e credo invece che siano "indotti", "gestiti" dall'esterno in personalità controllate).
Accidenti! - mi sono detto - interessante questa presa di posizione di Scorsese: questa "denuncia" da parte di uno dei registi più famosi al mondo aprirà la coscienza di molte persone.
Poi invece il film si è rivelato per quello che è: un dramma-thriller psicologico come ce ne sono tanti e la delusione è sopraggiunta di conseguenza
We are just ewes.
Slaughterhouse is a right bonus.
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"Some are Born to sweet delight,
Some are Born to endless night."
Morrison feat Blake