Scusate ma già che ci sono esprimo quello che ho imparato taaaanti anni fa quando frequentavo Lettere-Storia e Critica del Cinema
Consiglio a tutti di leggere il Manuale del Film di Rondolino, un testo davvero semplice che però racchiude in se tutti gli aspetti del mondo del cinema,suono compreso.
Cito dal manuale dopo aver fatto un'estratto:
IL PIANO SEQUENZA : E' un piano che da solo svolge le funzioni di una sequenza o di una scena.E' nella sostanza una somma di inquadrature su cui si articola una sequenza. Vi è ovviamente un rifiuto del montaggio ( ci può comunque essere un montaggio interno ).
LONG TAKE : Sono inquadrature che,pur non esaurendo per forza un episodio narrativo, esibiscono una volontà del rifiuto del montaggio.
Ciò che è importante in una sequenza per esser definita piano sequenza è il rifiuto del montaggio. Il film Kippur contiene interi piani sequenza realizzati con inquadrature fisse. L'incipit di Arancia Meccanica è un piano sequenza,e lo è ancor di più! E vi dico perchè:
Il critico/teorico del cinema Bazin idealizza nei suoi trattati l'ipotesi dell'assenza del montaggio in una sequenza. Fino ad allora ( 1958-1960 ) il montaggio o meglio il decoupage aveva come prerogativa quella di dirigere lo sguardo dello spettatore nella direzione voluta dal regista ( Hitchcock su tutti ), oppure discendeva dalle teorie sul montaggio delle attrazioni,connotativo e analogico teorizzato da Ä–jzenŠ¡tejn ( vi ricorda qualcosa....Ragionier Ugo Fantozzi!!!
). Il periodo è quello della Nouvelle Vague ,in cui giovani cineasti francesi come Renoir,Truffaut e Godard analizzano il cinema classico sperimantando un nuovo linguaggio. Godard con i suoi jump-cut diventerà il più estremo di tutti.
Nella sua teoria Bazin sostiene che il montaggio classico rivela tutta l'artificiosità del cinema, visto e considerato che si tratta di selezionare con la macchina da presa alcuni elementi della scenografia e tralasciarne altri. Il decoupage nasce proprio con l'intento di scomporre un ambiente in inquadrature per poi ricomporlo attraverso il montaggio. Di solito si partiva da un'inquadratura d'ambiente ( totale della scena ) per poi andare a scomporre l'ambiente in inquadrature. Questa selettività da parte dell'autore provoca per Bazin l'assenza di realismo. Ipotizza dunque la teoria del montaggio proibito, cioè la scelta registica di filmare in tempo reale un'azione, in cui lo spettatore ed il protagonista condividono l'impossibilità di conoscere gli eventi futuri. L'esempio classico utilizzato da Bazin riguardava un'episodio di caccia. Bazin sostiene che se il cacciatore e la preda vengono inquadrati con un montaggio alternato, l'esito della caccia nell'immaginazione dello spettatore può avere solo due esiti: 1 - la preda muore ; 2- la preda sfugge al cacciatore.
Riprendendo la stessa azione con un piano sequenza che ha come punto di riferimento il cacciatore, la preda non sarebbe vista dallo spettatore rendendo l'evento mostrato simile alla realtà, quindi l'esito o gli esiti potrebbero essere infiniti.
Il punto debole di questa teoria sta proprio nel fatto che un piano sequenza necessita di una costruzione filmica e registica ancor più programmata rispetto alle scelte del montaggio classico. Comunque lo sguardo dell'autore si imporrebbe nella scelta di ciò che dovrà essere "in campo" e ciò che non lo sarà.
Per questi motivi il piano sequenza iniziale di Arancia Meccanica in un certo senso rispecchia le teorie di Bazin. Con la carrellata iniziale Kubrick sciocca lo spettatore partendo da un primo piano in cui il protagonista della storia non è certo di aspetto comune e rivela l'ambiente ancor più astratto allo spettatore lentamente, conferendo alla sequenza,un'unica inquadratura, il compito di racchiudere in se molti aspetti della storia,servendosi anche della voce fuori campo del protagonista. Il latte +, la gang,gli abiti,il locale kitch,il linguaggio non comune. In questi primi secondi del film Kubrick riesce a connotare la storia straniando lo spettatore con un'unica inquadratura.
Nel suo libro Lezioni di regia, Ä–jzenŠ¡tejn fa svolgere ai suoi alunni un esercizio in cui un omicidio doveva essere ripreso in un'unica inquadratura e l'angolo scelto per la macchina da presa doveva essere studiato in modo tale da non rivelare allo spettatore l'assassino, fino al momento dell'omicidio.
Chiudo dicendo che il famoso piano sequenza di Quarto Potere in cui la profondità di campo è tale da permetterci di avere a fuoco sia quello che accade all'interno della stanza che quello che accade al di fuori è ,si potrebbe dire, il piano sequenza perfetto secondo Bazin. Non solo vi è assenza di montaggio, ma avendo a fuoco le due azioni, lo spettatore farà un suo montaggio personale, osservando il bambino al di fuori della finestra o la madre e il padre del ragazzo all'interno, scegliendo arbitrariamente su cosa poggiare lo sguardo.