Visto al cinema dopo essere rimasto stregato dalla bella locandina della Portman che mi ha piacevolmente "perseguitato" per tutti i giorni che ho trascorso a Parigi, a inizio Febbraio.
Concordo con l'alto livello della recitazione (Barbara Hershey secondo me è inarrivabile) e le atmosfere ambigue e orrorifiche sono decisamente godibili...
Ma mi è mancato qualcosa, non posso negarlo, mentre qualcos'altro mi ha tecnicamente infastidito.
Il personaggio di Vincent Cassel meritava qualche prezioso approfondimento così come quello di Winona Ryder che attraversa il film come una meteora (anche se c'è da dire che lascia veramente il segno ed anche il suo "non esserci" si fa sentire).
Molto dell'impegno fisico della protagonista Natalie Portman è stato ovviamente alleggerito dalle controfigure e dall'effettistica digitale (non è che si diventa delle étoiles giusto per girare un film), così come alcuni brillanti passaggi in cui si richiama l'attenzione sulla "metamorfosi".
Io dico che "Il Cigno Nero", se avesse mostrato un più sobrio uso della macchina da presa, sarebbe riuscito molto meglio.
Invece niente, anche qui abbiamo valanghe interminabili di shot macchina a mano, scossoni, instabilità, riprese a 40cm dagli attori, siamo ai livelli in cui ci si aspetta di vedere prima o poi un operatore inquadrato nello stacco su un totale del palcoscenico...
Peggio di una diretta tv!
Quando i cervelloni del cinema contemporaneo si renderanno conto che, oltre certi limiti, l'uso della macchina "scossa" non permette più di "entrare dentro la narrazione" ma letteralmente costringe ad "uscire dalla sala cinematografica", forse avremo dei prodotti decenti anche sotto questo profilo.
Ma se continuano così, per me possono anche sfilare dalle loro tasche l'iPhone e girare i loro colossi con quello, senza scomodare Arri, Panavision o RED.
Il pubblico paga e va rispettato, maledizione!