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Discussioni relative a tutte le opere cinematografiche indipendenti e non su pellicola, dvd o etere/satellite.

Moderatore: Moderatori

#1003703
http://archiviostorico.corriere.it/2012/novembre/24/Censure_feroci_Bergman_Italia_tradi_co_0_20121124_d609ede4-3601-11e2-987e-f2940cc25e6d.shtml

Che fosse un genio, già lo si sapeva, ma che il bigottismo italico fosse arrivato a tanto, storpiandone deliberatamente le opere, magari non a tutti era noto. Diciamo che si ravvisa un reato - gravissimo e ingiustificabile - che va a toccare i contenuti traviandone le forme, di fatto creando un mascheramento di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno. Bergman, già immenso, ci appare così ancora più grande.

Carissimo,

Figurati che noi negli scorsi anni abbiamo realizzato in DVD tutte (o quasi) le opere di Bergman e di Truffaut per il mercato italiano, e non hai idea di quanti scempi sono stati fatti in nome di una presunta morale cattolica.
Dialoghi cambiati, si, me li ricordo, e non parliamo di scene tagliate. A memoria, mi pare che nei DVD da noi fatti le versioni però erano sempre stare integrali (il Mereghetti dice cose inesatte), al massimo è possibile che non lo fossero nella versione italiana per mancanza dei dialoghi sui tagli (o che ci fossero le "imprecisioni" dei dialoghi in italiano) ma praticamente sempre cercavamo di mettere dei sottotitoli alle scene tagliate, ma non di tagliare la scena. Ovviamente, sullo stesso DVD la visione in originale non aveva tagli.
#1003736
Ognuno poi si faccia la propria idea.


E si..è proprio quello il modo di "lavorare"...ho un amico che a Firenze frequentò un corso per adattatore dei dialoghi cinematografici...cosa non ho potuto sentire...ma anche vedere! :lol:
#1005716
Ciao Martino!!!! :birra: :birra: :birra:
Come stai? (Uso lo spazio pubblico per gli affari privati!) :birra:
Da tanto che non ti leggo!


Eh, che ci vuoi fare, esco da un periodaccio... tra l'altro un paio di settimane fa mi sono beccato un virus, uno dei tanti che girano, che mi ha lasciato semiparalizzato a letto fino a ieri, adesso sto cercando lentamente di riprendermi. Ma mica finisce qui: durante la 'degenza', ho dovuto subirmi, impotente e senza possibilità di cambiare canale, la visione quasi integrale (a 3/4, ormai allucinato e in procinto di invocare la morte, sono riuscito a scivolare giù dal letto, non so come, e a strisciare sul pavimento come un lombrico fino a staccare manualmente la spina della tv) di un film 'con' e 'su' Julio Iglesias, che spero vivamente sia l'unico che ha fatto; ecco, credo che in quel caso la censura non serva, essendo inesistente il film essa si rivelerebbe priva di alcuna finalistica utilità. Andrebbe chiesto il carcere a vita per produttore e regista, ma ormai è tardi. :festa:
#1005718
Carissimo,

Figurati che noi negli scorsi anni abbiamo realizzato in DVD tutte (o quasi) le opere di Bergman e di Truffaut per il mercato italiano, e non hai idea di quanti scempi sono stati fatti in nome di una presunta morale cattolica.
Dialoghi cambiati, si, me li ricordo, e non parliamo di scene tagliate. A memoria, mi pare che nei DVD da noi fatti le versioni però erano sempre stare integrali (il Mereghetti dice cose inesatte), al massimo è possibile che non lo fossero nella versione italiana per mancanza dei dialoghi sui tagli (o che ci fossero le "imprecisioni" dei dialoghi in italiano) ma praticamente sempre cercavamo di mettere dei sottotitoli alle scene tagliate, ma non di tagliare la scena. Ovviamente, sullo stesso DVD la visione in originale non aveva tagli.


Ciao Willy, credo Merenghetti si riferisse proprio alla differenza tra opere proiettate a suo tempo nelle sale cinematografiche italiane e successive versioni in dvd.
#1005741
Ciao Willy, credo Merenghetti si riferisse proprio alla differenza tra opere proiettate a suo tempo nelle sale cinematografiche italiane e successive versioni in dvd.
Mi era sembrato di capire che recensisse dei DVD recenti, mentre io parlo di DVD fatti almeno 5 anni fa. Ma forse ho letto distrattamente?
#1006005
Eh, che ci vuoi fare, esco da un periodaccio... tra l'altro un paio di settimane fa mi sono beccato un virus, uno dei tanti che girano, che mi ha lasciato semiparalizzato a letto fino a ieri, adesso sto cercando lentamente di riprendermi. Ma mica finisce qui: durante la 'degenza', ho dovuto subirmi, impotente e senza possibilità di cambiare canale, la visione quasi integrale (a 3/4, ormai allucinato e in procinto di invocare la morte, sono riuscito a scivolare giù dal letto, non so come, e a strisciare sul pavimento come un lombrico fino a staccare manualmente la spina della tv) di un film 'con' e 'su' Julio Iglesias, che spero vivamente sia l'unico che ha fatto; ecco, credo che in quel caso la censura non serva, essendo inesistente il film essa si rivelerebbe priva di alcuna finalistica utilità. Andrebbe chiesto il carcere a vita per produttore e regista, ma ormai è tardi.



:birra: :birra: :birra:
Ciao Martino! Se ti può consolare,mi sono beccato un virus palustre pure io,di quelli che ti fanno avere le allucinazioni notturne senza spendere soldi dal pusher! :lol:
Scherzi a parte,mi fa piacere che ti sia rimesso! :birra:
Solo per la cronaca...ho avuto "l'onore" di assistere ad un "concerto" dal vivo di Iglesias. Credo sia stato l'unico concerto suonato a -20db!!! Non canta...parla!!! Vedevo lo sguardo del batterista che sarebbe partito volentieri con l'assolo di Moby Dick ma era frenato a costretto a suonare in pigiama sul cerchio del rullante! :lol: :lol: :lol:
#1006048
Iglesias che non canta ma parla: dunque più signore che pirata? Signore lui e signore il batterista, in pigiama, mica come quella 'scimmia pazza in mutande' di Terry Bozzio. :risata:
Uh a proposito di censura vedo che hai l'immenso Bill Hicks in firma, per fortuna qualcuno si ricorda ancora di lui! Assieme a George Carlin penso sia stato una delle rarissime e massime realtà dissacranti di spessore mai comparse sul pianeta.. altro che Grillo, senza comunque nulla voler togliere a quanto fatto finora dal comico genovese, però sono ordini di grandezza diversi.
#1006077
Uh a proposito di censura vedo che hai l'immenso Bill Hicks in firma, per fortuna qualcuno si ricorda ancora di lui! Assieme a George Carlin penso sia stato una delle rarissime e massime realtà dissacranti di spessore mai comparse sul pianeta.. altro che Grillo, senza comunque nulla voler togliere a quanto fatto finora dal comico genovese, però sono ordini di grandezza diversi.


:birra:
Davvero sconosciuti a molti (nonostante le "citazioni" di Luttazzi ;)...ma non erano accreditate...ecco perchè forse... :cran: ),adoro quel tipo di comicità irriverente,"pesante" ma allo stesso tempo intelligentissima. Quello che non funziona con la comicità dei Griffin e di South Park. Quando viene mostrato tutto,la comicità perde il suo senso "onirico" che invece Carlin e Hicks riuscivano a trasmettere sul palco. Hicks l'ho conosciuto molti anni fa,perchè il disco Aenima dei Tool era dedicato alla sua memoria e all'epoca era davvero difficile recuperare i suoi spettacoli sottotitolati.
In Italia una comicità di quel tipo sarebbe impossibile,anche Luttazzi se n'è accorto.
Quando poi ho scoperto che il famigerato Marky Mark era Mark Wahlberg,mi sono piegato in due dalle risate!
Hicks lo odiava notevolmente!

Immagine
#1006116
In Italia una comicità di quel tipo sarebbe impossibile,anche Luttazzi se n'è accorto.
Quando poi ho scoperto che il famigerato Marky Mark era Mark Wahlberg,mi sono piegato in due dalle risate!
Hicks lo odiava notevolmente!

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Sì, Luttazzi e prima di lui Bracardi, tutta gente che non riuscivi a contenere in alcun modo e che per questo motivo incappò in un prematuro 'benservito': erano irrefrenabili, scorretti, ingestibili eppure surreali come solo una creatura artaudiana potrebbe essere, fino alle estreme conseguenze.

Ahahaha, sì sì, era proprio Wahlberg e non ti nascondo che anche a me è sempre stato sulle palle! :festa:
da Matt.
#1007440
Non è la sede visto che poi si cambia troppo discors, ma (da fan di hicks) vorrei dire che South Park ha una comicità estremamente intelligente e raffinata.
#1007447
Ciao Matt,faccio anche io il breve OT per chiarirmi!
Sono d'accordo con te sull'intelligenza dei Griffin,ma quello che non mi piace è il voler essere troppo espliciti e didascalici. I Simpson ad esempio hanno un altro tipo di comicità,più metaforica a mio avviso e che mi è più congeniale,seppur irriverente e politically "s"correct. Quello che invece mi piace dei comici americani come Hicks o Carlin è che tutto si basi su metafore,sul "vuoto" della scena e sul one man show. Il mimare un'azione o evocarne un'immagine mentale attraverso le parole ha una forza per me differente dal mostrarla. Ad esempio mi faceva morire dal ridere il modo in cui Hicks utilizzava la voce e il microfono per i suoi racconti o per gli effetti audio di supporto allo spettacolo.
E' ovviamente una questione personale e non è possibile riportare la stessa filosofia alla tv,ma trovo i Simpson più vicini alla mia visione e ai miei gusti. :birra:
da Matt.
#1007816
nono non i Griffin per carità! South Park! non hanno niente a che vedere!
I griffin sono demenziali e hanno delle gag esagerate che possono far ridere ma sono fondamentalmente un cartone stupido.
South Park dietro la patina di "volgarità" (che poi era più una cosa sbandierata i primi anni) è veramente intelligente, soprattutto nel modo di costruire la struttura della trama per farti arrivare passo passo al concetto che ti vogliono mandare, spesso la loro opinione su qualche tema o personaggio del momento. E li spesso pensi "come [CUT] gli è venuto in mente??", per questo poi mi imbestialisco a vedere i nostri comici basarsi su battute e meccanismi vecchi di cinquant'anni ed essere acclamati (magari perchè fanno "satira" usando come soggetti dei loro testi i personaggi politici del momento), io sono abituato ad essere stupito. E mi ci hanno abituato anche i Simpson certo...il problema è che sono ormai dieci anni che fanno episodi pessimi e tra poco supereranno quantitativamente quelli belli ed è un vero peccato
#1007891
Il mimare un'azione o evocarne un'immagine mentale attraverso le parole ha una forza per me differente dal mostrarla. Ad esempio mi faceva morire dal ridere il modo in cui Hicks utilizzava la voce e il microfono per i suoi racconti o per gli effetti audio di supporto allo spettacolo.


In effetti Hicks, ha lasciato un vuoto incolmabile, la forza espressiva e trasfigurante nell'uso del microfono (un po' come la chitarra di Hendrix, che riproduceva anche il suono delle bombe) non ha avuto epigoni, in tal senso era unico, imprendibile e sopra chiunque altro, di Hicks non ne nasceranno sicuramente più.

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