- lun, 24 nov 2008 - 12:47
#536517
lo so che è stata già lasciata tempo fa questa discussione, ma non posso non dire una opinione sul detto.
Gomorra, mi dispiace per chi non l'ha cmpreso, non è un film entarteinement. Non è una merce di mercato, non è un film sulla mafia, di quelli che si dice "o che si fa stasera? andiamo al cine, c'è un film di mafia di un tipo, che dicono che fa spettacolo." non è un film.
tutto questo Garrone non lo voleva (e non doveva fare)
è un'opera cineantropologica, cinestetica, cinefilosofica, di ricerca realistica...
doveva arrivare nudo e crudo. perchè la gente non rimanga con la mente nello schermo, e poi dopo dice "ma sto film mi ha fatto [cut]," come dire che l'intrattenimento non ha dato soddisfazione. il pubblico doveva poi uscire dalla sala con un filo d'angosciae pensare che questa è la realtà, una delle realtà del mondo.
credo che bisogna imparare che una volta arrivati sul gradino del massimo livello tecnico, artistico, fotografico, se ne possa scendere in ogni momento ( e forse questa è la vera cifra della maturazione ed evoluzione artistica) se la storia da raccontare ne ha bisogno.
è proprio questa la chiave. il concetto, se qualcuno ha presente, è quello espresso in molta saggistica figurativa dell' "arte del brutto in quanto bellezza e verità"... no so se avete presente.
quindi se Garrone ti avesse ( ad un 'tu' generico, parlo) fatto un film confortandoti con tutte le sfrarzosità tecniche di cui si può godere, tu avresti visto un altra cosa, una invenzione, non una verità.
anche se verità del brutto. tutta la 'sporcizia' tecnica del film e conforme , funzionale, e diretta come è la vita di quella gente, di quei luoghi.
qualcuno ha detto intelligentemente che il pubblico italiano ha bisogno di più cultura cinematografica. io aggiungo anche di più coscienza artistica e sociale.
forse aiuterebbe molti guardarlo con un occhio documentaristico.
scusate se mi permetto, ma io ci sono nato e cresciuto nei dintorni di quelle zone.
forse neorealismo, forse neoreattivismo.
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detto uesto penso che se si vuole poi parlare di spettacolo Metal G. Philant.
sia davvero un lavoro grandioso indipendente e forte. e uqesto è quel genere di lavoro che coniuga spettacolo, fantasia e impresa.
e mi permetto di dire che solo la miopia delle produzioni italiane non approfitta di questi fenomeni, perchè in america un distributore lo avrebbe già preso, pagato i diritti al creatore del videogioco, pubblicizzato e distribuito nelle sale. così come è avvenuto per "blair w. project" e "borat", da produzioni indipendenti a veri e propri eventi di mercato.
se qualcuno sa dirmi come mettermi in contatto col team di Metal g. Phil. mi contatti. ho mandato una mail ma non mi hanno risposto.
"L'immaginazione è più importante della conoscenza"
Albert Einstein
![Immagine](http://www.videomakers.net/staff/yarin_voodoo/UB_XHA1.jpg)