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Moderatore: Moderatori

#1002799
http://archiviostorico.corriere.it/2012 ... 5e6d.shtml

Che fosse un genio, già lo si sapeva, ma che il bigottismo italico fosse arrivato a tanto, storpiandone deliberatamente le opere, magari non a tutti era noto. Diciamo che si ravvisa un reato - gravissimo e ingiustificabile - che va a toccare i contenuti traviandone le forme, di fatto creando un mascheramento di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno. Bergman, già immenso, ci appare così ancora più grande.
da Matt.
#1002838
anche la versione italiana di Casablanca elimina tutti i riferimenti all'Italia e al fascismo, tagliando intere scene e cambiando il ruolo di un personaggio. Non so se è ancora così la versione che viene diffusa oggi tramite DVD ma se sì tantissimi italiani hanno visto praticamente un altro film.
#1002845
Sì, in questi casi vai sempre a vedere un altro film, un po' quando leggi un libro tradotto in modo non fedele, alla fine leggi non l'autore bensì il traduttore e chissà quante volte è accaduto anche in letteratura.
#1002871
Ciao Martino!!!! :birra: :birra: :birra:
Come stai? (Uso lo spazio pubblico per gli affari privati!) :birra:
Da tanto che non ti leggo!
Io faccio un parallelismo che farebbe cadere i capelli al povero Bergman per l'accostamento... ho un regista culto,tale Stephen Chow. Ebbene quello che è accaduto ai suoi film (Shaolin Soccer e Kung Fusion) è qualcosa di ancor più tremendo! In quei film gli adattatori italiani si sono presi la briga di scrivere un'altra sceneggiatura e utilizzare doppiatori inascoltabili dal mondo del calcio o hanno deciso di far doppiare da un unico doppiatore più personaggi. Per fortuna esistono le versioni originali che restituiscono la giusta gloria ai registi brutalmente deturpati dai nostri adattatori/censori/artisti/creativi...
Beh, Chow non è Bergman, ma l'Italia è sempre l'Italia...
#1002882
Scempio assoluto, personalmente mi pongo sempre il problema quando sento dialoghi adattati nella nostra lingua e vengo distratto o allarmato da forzature logiche o terminologiche.
L'esigenza di ottenere un compromesso fra fedeltà alla sceneggiatura originale e fruibilità del dialogo tradotto fornisce sempre l'appiglio tecnico per operare in maniera "selettiva", all'insaputa dello spettatore.

Mi viene in mente "Rope" (Nodo alla gola) di Hitchcock, in cui i dialoghi tradotti in italiano tesero ad eliminare il concetto di premeditazione nel delitto attorno a cui ruota il film.
Scopo?
Da capire.
Era troppo "rivoluzionario" il fatto di disquisire, nell'ambito di un contesto colto e rispettabile, riguardo la perversione dell'animo umano?
Qualcuno si sentiva infastidito dal fatto che un certo tipo di delitti presupponesse la lucida consapevolezza della loro attuazione?
Viene da pensare parecchio.
Soprattutto al fatto che il delitto d'onore ha fatto parte del nostro ordinamento fino a tutti gli anni '70.
:(
#1002886
Ciao raga, mi inserisco per un caso piuttosto clamoroso degli anni '50. Si tratta di un debole filmetto di avventura western ma con attori del calibro di Robert Taylor, Eleanor Parker e Victor McLaglen. Dunque, il titolo originale era "Many River to Cross" tradotto in italiano con un raccapricciante "Un Napoletano nel Far West". Nella trama, il nome della protagonista, "Mary Stuart Cherne", è stato cambiato dagli ineffabili traduttori di casa nostra in un pazzesco "Placida Cacace", inventandosi che fosse figlia di un immigrato napoletanto. E il doppiaggio è andato di conseguenza con i parenti di questa "Cacace" che parlano con l'accento di Napoli. Insomma, al di là del valore piuttosto basso del film, si tratta un arbitrio a dir poco stupefacente che va naturalmente a inficiare la struttura dell'opera originale. Mi chiedo con quale diritto potevano agire, come dice Roberto, i nostri adattatori/censori/artisti/creativi fino a questo punto.

Ciao, ciao....
Ultima modifica di Clau_dio il ven, 30 nov 2012 - 10:07, modificato 1 volta in totale.
da Matt.
#1003223
speriamo che la brutta usanza di doppiare, che genera tutte queste situazioni estreme ma anche altre più moderate ma non per questo non degne di nota, finisca o si ridimensioni presto.
per fortuna sta crescendo il numero di quanti preferiscono i prodotti in lingua, grazie al boom delle serie tv.
#1003254
Ciao Martino, purtroppo no riesco ad apire il link: forse la censura è più potente di quanto si pensasse.
Io da anni vido i film solo in lingua originale, anche quelli orientali tanto mi sono abituato a leggere i sottotitoli. I problemi nascono con film tipo SpikeLee dove a volte sembra che parlano con la mitragliatrice ma al limite mi rivedo il film qualche altra volta (se non voglio stoppare e mandare indietro). Ora se faccio la prova a vedere un film doppiato non reggo più di 1' perchè ormai è troppo evidente lo sfalsamento tra audio e labiale (cosa alla quale ci si abitua vedendo sempre film tradotti). E poi è un buon esercizio per le lingue.
Cnsiglio vivamene VO!!
#1003289
[quote="Visualdrome"] anche quelli orientali tanto mi sono abituato a leggere i sottotitoli[/q

Qui non sono molto d'accordo, personalmente o guardo il film o leggo i sottotitoli. A mio avviso leggendo si perde più della metà del valore delle immagini, cosa che per me, da cultore dell'immagine, mi risulta intollerabile.
Poi ci sta che l'audio originale sia sicuramente meglio del doppiaggio (ma anche qui potrebbero esistere delle eccezioni, mi riferisco alle voci farlocche di alcuni attori anche di fama che malamente si adattano al pathos di certe scene).
#1003335
Ciao Clau_dio, forse sono stato un po categorico; effettivamente per i film orientali le cui lingue non capisco (tranne qualche parola di Cinese o Coreano) se c'è la versione Ita vedo quella; il problema è che spesso per i film che mi interessano e mi hanno interessato non c'era o non c'è la versione Ita. Il dubbio nasce nei film Eng-Fra-Esp che capisco (con un piccolo aiuto :birra: ); come dici tu se parlano veloci o in slang e devo leggere guardo poco il film; in quel caso comunque, come dicevo, me lo rivedo un'altra volta. Penso che tutti noi cinefili i film che ci piacciono (in toto o in parte) li vediamo decine di volte.

hanno deciso di far doppiare da un unico doppiatore più personaggi.
in Mongolia i film sono doppiati abbassando il volume nelle scene dei dialoghi e rialzandolo subito dopo. Non solo: normalmente i doppiatori per ogni film sono solo 2 che fanno tutte le voci (a me venivano in mente questi 2, seduti su un divano, davanti alla tele e con 2 cartoni di birre a fare tutti i personaggi :festa: )
da Matt.
#1003337
per i film in inglese il sottotitolo funziona da "rotella", gli dai un'occhiata veloce ma per lo più ascolti i dialoghi, quando ti abitui puoi anche "levare le rotelle".
Per quanto riguarda i film orientali naturalmente devi affidarti solo ai sottotitoli ma sentir parlare un coreano in italiano è così estraniante che il gioco vale la candela. Poi anche lì, quando ti abitui i sottotitoli li leggi in un colpo d'occhio. Ogni traduzione purtroppo è un compromesso, il doppiaggio secondo me è un compromesso molto più grande che crea situazioni imbarazzanti come quella di Inglourious Basterds.
#1003340
in Mongolia i film sono doppiati abbassando il volume nelle scene dei dialoghi e rialzandolo subito dopo. Non solo: normalmente i doppiatori per ogni film sono solo 2 che fanno tutte le voci (a me venivano in mente questi 2, seduti su un divano, davanti alla tele e con 2 cartoni di birre a fare tutti i personaggi )


:lol:
S,credo sia un'usanza anche in paesi europei, dell'Est.

Io sono sia per la lingua originale che per il doppiaggio se fatto come si deve. Sono anche affezionato ai "vecchi" doppiaggi e quando guardo un film "rimasterizzato" in digitale con il doppiaggio eseguito ex novo, solitamente spengo la tv (C'era una volta in America,Il Padrino,Incontri ravvicinati ecc...)! Adoro i film italiani doppiati.
Quello che faccio solitamente è guardare i film doppiati e poi riguardarli in lingua originale. Film orientali rigorosamente in lingua originale. Solitamente il ritmo è più lento e mi piace molto ascoltare una lingua che non comprendo assolutamente come il giapponese ,il cinese o il coreano! Li guardo molte volte comunque.
Concordo con te Claudio,però molti di quei film non saranno mai doppiati...ma c'è anche da considerare che quando doppiano un film orientale non distribuito (ma anche no...) nelle sale l'ambiente va a farsi benedire e restano solo queste voci anonime (forse un doppiatore che passava li per caso :lol: ) immerse nel nulla con qualche suono qua e la...e il fastidio aumenta esponenzialmente! :birra:
L'importante è che gli adattamenti restino fedeli allo script originale. Altra considerazione va fatta per quei film "indoppiabili". I film già citati di Spike Lee utilizzano molte volte lo slang del ghetto,bellissimo da ascoltare in lingua originale e impossibile da replicare in ritmo e sintassi. Un film mi ha fatto particolarmente sorridere: 8Mile con Eminem. L'ho visto per cultura personale e i dialoghi inlingua originale terminavano o iniziavano con un "'bro", "hey bro!", "man","hey man","you know" e gli adattatori italiani hanno sfornato un capolavoro! Dategli un orecchio...
Fortunatamente le parti musicali non sono state doppiate... ;)
#1003343
I film già citati di Spike Lee utilizzano molte volte lo slang del ghetto,bellissimo da ascoltare in lingua originale
o come Raging bull "you fuck my wife, you fuck my wife" non da ghetto ma da italo-americano.

gli adattatori italiani hanno sfornato un capolavoro!
tipo "E che te lo dico a fare" traduzione di "Forget about it"
#1003565
C'è poco da stupirsi. La cosa assurda è che il codice di censura cinematografica così come lo stilò il fascismo rimase in vigore fino al '72. Pensate poi che i più bacchettoni spesso erano proprio i comunisti. Noto l'episodio in cui imposero al "compagno" Elio Petri di rimontare il finale del suo "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" per concorrere all'Oscar.

In pochi ricordano (anzi, in pochi sanno) che il personaggio in assoluto più tartassato dalla censura fu Totò!

Comunque adesso la censura (per fortuna) non è più assolutamente quella di una volta. E gli adattamenti assurdi dipendono da incompetenti, considerando che la stragrande maggioranza dei nostri adattatori sono matusalemme.

Però non è un fenomeno solo italiano.

In Cina il film Fargo dei fratelli Cohen venne reintitolato Misterioso delitto nella panna nevosa (le due ultime parole si pronunciano in cantonese per l'appunto fah go). E Full Monty? che venne distribuito col titolo Sei maiali nudi?

Esempi del genere se ne potrebbero purtroppo fare tanti, Stati Uniti compresi.

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