Eeeee si! Citando per citare,Gilliam e Kubrick ad esempio. Sono due registi che io definisco registi a tutti gli effetti. Uomini che conoscono,conoscevano, tutti gli aspetti tecnici e narrativi di un film. Il reggggista che si trova oggi in giro non sa nemmeno che differenza ci sia tra un 35mm e un 50mm,non capisce nulla di montaggio,di audio...è quello che io definisco il "regista con la sciarpetta" che pensa solo a dare qualche indicazione agli attori zompettando qua e la e aspettando che tutti i reparti facciano il resto,per magia. Parlo ovviamente di personaggi a noi compatrioti,perchè in altri paesi la regia è cosa seria,non si scherza mica.
Tornando in topic,se si parla di Barry Lyndon,in assoluto il mio film preferito di Kubrick, non si può prescindere dalle laggende reali. Cioè dalla follia di un uomo che decide di girare un film interamente con luci naturali,distrugge una delle ultime costosissime macchine da presa
Mitchell BNC per montarci su delle lenti "spaziali" progettate da
Zeiss...
In quel documento c'è una frase assai significativa: "A former still photographer for Look magazine, Kubrick has become extremely knowledgeable with regard to lenses and, in fact, has taught himself every phase of the technical application of his filming equipment."
Ecco,quello che penso è questo: come si fa a girare quasi in iperfocale con ottiche così sensibili,perchè molti piani d'ambientazione di questo film sono girasti in interni,con location illuminate da candele in caso di scene notturne. Impossibile per me non ricordare quello zoom durante il duello che svela un paesaggio pittorico e che riporto qui di seguito, come qualcosa di magico e irripetibile nella storia del cinema...e c'era qualche pagliaccio che per nostra fortuna non scrive più sul forum, che definiva l'uso dello zoom volgare...certo lo è quando non ha significato,ma quando è contestualizzata, per me una carrellata ottica non ha prezzo...
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=vJjiUPBhuBI[/youtube]Magnifico no?
Detto ciò,senza Alcott non si sarebbe potuto ottenere nulla di tutto ciò. Kubrick lo ha pensato e registicamente e maniacalmente reso realizzabile,mentre Alcott lo ha reso possibile.
Un'altra sequenza incredibile di Barry Lyndon è il lungo corteggiamento ritmato da Schubert. Una sequenza magistrale dal punto di vista formale,di ritmo del montaggio,di messa in scena (O'Neal che con una cadenaza ritmica si avvicina alla sua "preda" accompagnato da un track dolly perfetto) e fotografico.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=6jXRqQAlVQg[/youtube]Non vado oltre,ma l'esperienza di Alcott,ribadisco,lo ha reso possibile e se solo si studiassero un po' di più queste pellicole, si capirebbe quanta arte ci voglia per fare un film,altro che fuori fuoco alla pene di segugio...