Ehm, scusate l'OT ma su IRIS mi sono appena rivisto credo per la 40esima volta "Le Onde del Destino" ed è appena iniziato "Europa".
Della serie: c'era una volta una precisa idea del cinema.
Posto che non ha il minimo senso litigare per un film, certo è che ti girano un po' quando ti rendi conto di come in Italia non si provi nemmeno ad osare di guardare più in là del proprio... ombelico!
Parliamone pure fra 10 anni, fra 50 o domani stesso.
A me non irrita il fatto che "La Grande Bellezza" descriva puntualmente meschinità, cialtronaggine ed effimero (ci sarebbe da capire se e quando saremo capaci di raccontare anche qualcos'altro!
), mi lascia solo molto perplesso il fatto che un bel po' di persone sembra credere che uno striminzitissimo Oscar
perlomeno dovrebbe risollevarci un po' il morale, dal punto di vista patriottico, per dire.
Forse quello di Sorrentino, non il mio, che continuo a vedere ne "La Grande Bellezza" tutto tranne un film meritevole di particolari riconoscimenti, fermo restando che per il nostro cinemicchio, soffocato da vicende di nevrotici in perenne crisi dall'adolescenza alla vecchiaia oltre che da altre patetiche scoregge cerebrali, non cambierà mai nulla perché abbiamo una filiera arretrata come un grappolo di emorroidi, basta bazzicare i set di qualche produzione nostrana per capirlo.
Basta entrare nella grottesca roulotte di un produttore in una qualsiasi location, parlarci per 2 minuti (se sarete fortunati da intercettarlo fra una pratica orale e l'altra) per intuire come continueranno a marciare le cose qui in Italy.
...Ora penso alla scena in cui un lucidissimo e disincantato Jep le canta chiare a Stefania, che subisce praticamente in silenzio la requisitoria di colui che ha "il potere di far fallire le feste romane", e ci riesce benissimo.
Scena che mi ha molto divertito, come mi ha divertito che troppe mentalità new-radical-chic se la sono presa a male per quel lucido anatema, mentre il busillis non è nell'ovvia coda di paglia degli italiani, quanto nel loro essere contemporaneamente artefici e vittime del declino che Sorrentino ha voluto descrivere a modo suo.
Ce lo meritiamo, insomma, abbiamo fatto qualcosa per far sì di vedere un film diverso, fatto magari meglio?
Qualcosa per meritarci noi, il nostro Oscar?