- mer, 25 set 2013 - 10:23
#1083308
Buongiorno a tutti!
L'ho visto ieri sera. Il film-doc ha vinto la 70esima Mostra del Cinema di Venezia.
Lascio a voi dibattere se sia più film o più documentario. O forse se non abbia senso dibattere su questa cosa (io la penso così).
Non è un capolavoro di fotografia; ha qualche spunto molto interessante, ma nel complesso non trovo la fotografia il suo punto di forza principale.
L'audio a mio avviso è stato gestito in modo significativo e lo trovo uno dei punti di forza; è come se ci fosse una "sceneggiatura audio" precisa.
Il top del film è secondo me la sceneggiatura, e coloro che la portano avanti, cioè gli attori. Attori che non sono tali; sono persone comuni che intepretano sè stesse. La cosa più stupefacente è come costoro siano riusciti a mantenere una naturalezza integra; non c'è una virgola che manca nè un tentennamento, il che fa pensare alla preparazione di un attore abituato alla presenza della cinepresa/videocamera. Allo stesso tempo però hanno un modo di esprimersi che è palesemente quello della gente comune, di noi quando stiamo per strada o a casa; naturalissimo. Ed è quello che mi ha fatto ridere molto in certe scene, ma anche rattristare in altre, consapevole però che non era finzione, o forse che la finzione era ridotta all'osso.
Su questo punto lascio la parola a Rosi che sintetizza al meglio il concetto: 'l'attore che recita senza saper di recitare', come diceva Eschilo".
"Fortunato l’uom che prende ogni cosa pel buon verso. E tra i casi e le vicende, da ragion guidar si fa"