La mia opinione personale è che il cinema 3D sia stato uno di quei classici espedienti di rinnovamento tecnologico che ogni tanto l'industria hi-tech spinge, per dare una smossa al mercato, oltre il suo autentico valore.
Il pubblico decreta poi la riuscita dell'operazione acquistando o meno il prodotto ma, come spesso accade, una buona campagna di marketing è in grado di influenzare il gusto del consumatore al di là del proprio naturale discernimento delle cose.
Basti pensare che i televisori 3d sono stati immessi sul mercato quando la quantità di titoli visionabili (e lo è tutt'ora) era estremamente bassa. Tuttavia si è spinto per far credere che fosse questo l'indirizzo verso la futura visione cinematografica, e la tridimensionalità, da funzione accessoria, è passata in primo piano.
A quanto pare è bastato il tempo a far ricredere lo spettatore, passato lo stordimento iniziale, sulle reali potenziolità del cinema 3D.
C'è un altro aspetto che mi interessa della cosa.
Fino a due anni fa, nella quasi totalità delle sale cinematografiche italiane (e praticamente lo stesso all'estero) la fruizione del cinema era su supporto pellicola 35mm. Vetusti ma ottimali proiettori analogici macinavano quotidianamente chilometri di pellicola.
Il passaggio al cinema digitale era alle porte, ma serviva creare una grossa spinta perchè questo avvenisse in tempi rapidi e in maniera definitiva.
Colta la palla al balzo è stato creato l'evento Avatar. Un finto capolavoro. Un colossal costruito a tavolino. Un film che aveva bisogno di qualcosa in più delle generiche peculiarità del buon cinema per fare incassi straordinari.
Dunque il 3D e di conseguenza la corsa all'approvvigionamento di proittori digitali che ne potessero supportare la vendita.
Quale esercente cinematografico avrebbe rinunciato ai cospicui incassi di un film del genere?
Da Avatar ad oggi il passo è compiuto. Quasi tutte le multisale stanno completando il passaggio al cinema digitale con macchine come quella di questo articolo
http://mubi.com/notebook/posts/venerati ... iscontents e la distribuzione sta passando all'uso di comunissimi hard disk di grossa capienza. E per i piccoli esercenti il passo alla chiusura è breve.
Si prevede che entro il 2014 non verrà più stampata pellicola (edit: per la distribuzione intendo)
Dunque il 3D è stata pura operazione di marketing
E lo testimoniano film osceni come quello di Greggio (citato nell'articolo di Repubblica) e i suoi lauti incassi (il botteghino scrive solo quanti sono i paganti e non quanti hanno abbandonato le sale prima della fine del film) o operazioni del tutto superflue come quella del film di Brizzi, una commedia normalissima cui la tridimensionalità nulla aggiunge.
Senza contare presunti film 3D come l'ultimo Ghost Rider, cui fosse l'unico piattume quello della prooiezione ce ne dispiacerebbe meno, dato il prezzo del biglietto.