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Moderatore: Moderatori

da ioclick
#959109
Con stima, estesa a chiunque abbia delle idee, soprattutto se diverse dalle mie,
Fausto





Nello stesso modo la penso pure io!
franco
#959137
Come il teatro non può esistere al di fuori del palcoscenico,


Assolutamente d'accordo con tutto ciò che hai scritto Fausto...però una puntualizzazione volevo farla a proposito di questo tuo concetto.
Il teatro "contemporaneo" ha avuto una sua evoluzione sociale che ha portato lentamente all'abbandono del palcoscenico. Per Grotowski il teatro non ha bisogno di pubblico per essere rappresentato e sin dai Misteri con i suoi luoghi deputati,la messa in scena di uno spettacolo teatrale poteva avvenire ovunque. Non scordiamoci che le compagnie di giro e il teatro di strada,come la commedia dell'arte, hanno rivoluzionato il concetto di spettacolo,portando l'azione teatrale al di fuori dei luoghi preposti per le rappresentazioni.
Tutto ciò ha avuto una profonda connotazione sociale,si lottava contro l'elitarietà del teatro borghese. Se i Medici si facevano immortalare mentre superavano in grandezza gli stessi Dei attraverso le macchine del Brunelleschi e del Buontalenti, Martinelli e la sua compagnia di giro portavano in tutta Italia e in Francia l'arte della maschera e della commedia all'improvviso,che tanto ha fatto bene alla popolazione,non ammessa in teatro, che aveva come scopo unico quello di stravolgere l'ordine sociale,ridicolizzando i potenti.
Le forme teatrali si sono poi sviluppate e si è arrivati alle performance di Malina e del Living Theatre o di Ä–jzenŠ¡tejn ancora prima,le cui messe in scena solitamente avvenivano al di fuori dello spazio teatrale convenzionale. Ma anche Ionesco o Artaud con il teatro dell'assurdo o il teatro della crudeltà hanno sempre teorizzato un teatro altro,fuori dai canoni convenzionali.
Abbiamo avuto un esempio grandioso con Carmelo Bene,che pur lavorando in teatro ha rivoluzionato il teatro contemporaneo portandolo al cinema,come avrebbero voluto fare Cocteau e lo stesso Artaud.
Ma senza andare oltre...basta ritornare alle origini del teatro,prima della polis greca,parlando del teatro primitivo,dei popoli primitivi,in cui la funzione sociale della rappresentazione raggiungeva apici di comunicatività sociali incredibili. Un'iniziazione,una caccia ben riuscita,l'auspicio di una buona raccolta e così via ad esempio,avevano come funzione quella di riportare l'ordine sociale all'interno di una struttura che poteva essere sempre sconvolta da atti personali.
Se parliamo di teatro di prosa,anch'esso pian piano ha scelto la via del teatro di strada e di luoghi non tipici per la rappresentazione.
In sostanza,il teatro nasce in strada,il fatto di volerlo rappresentare in una struttura architattonica precisa appartiene ai greci. Ma la funzione del teatro non era quella di conferire alla messa in scena un luogo unico al di fuori di cui il teatro non potesse esistere,ma quella di unire il popolo,la polis in unico spazio e attravarso la catarsi restituire armonia nella società,che per quel breve periodo di tempo non aveva classi sociali,ma uomini dello stesso valore.
Tutto è stato travisato e portato all'eccesso dalla "colonizzazione" romana,che per prima ha portato il teatro in luoghi altri,come ad esempio il Colosseo per rappresentazioni di crudeltà estrema. Non scordiamoci che il circo romano è teatro e non scordiamoci che Seneca è stato uno dei primi autori splatter della storia!
Solo una puntualizzazione,però importante,perchè proprio come sosterrà Grotowski nel suo teatro povero, una rappresentazione teatrale non necessita di spettatori o di un luogo "deputato",perchè l'azione teatrale è immediatezza,nel momento in cui il gesto è stato compiuto non c'è più memoria di esso.
Questa è poi la principale differenza tra il cinema e il teatro,l'irripetibilità del gesto (ed ecco perchè Carmelo Bene nella fase finale della sua vita era profondamente innamorato del calcio...)
#959149
Solo una puntualizzazione,però importante,perchè proprio come sosterrà Grotowski nel suo teatro povero, una rappresentazione teatrale non necessita di spettatori o di un luogo "deputato",perchè l'azione teatrale è immediatezza,nel momento in cui il gesto è stato compiuto non c'è più memoria di esso.
Grande Roberto, riconosco che la mia similitudine con il teatro e il suo palcoscenico (ovunque esso sia, si badi bene), buttata là in quel modo risulta ingenuamente inefficace e giustamente confutabile, vuoi per la mia limitata conoscenza del teatro, della sua storia e dei suoi più significativi esponenti, vuoi per la foga di esprimere un concetto che forse non è trasudato sufficientemente.
L'inganno supremo, per come la vedo io, risiede nei limiti quando esistono ma stanno talmente lontani dal nostro raggio d'azione che non riusciamo a vederli, supponendo che non esistano, o illudendoci di esserne talmente svincolati da poterne fare a meno.
Elisir di vita beata, spensierata, che paradossalmente si concretizza nella nostra tangibile schiavitù nei confronti dell'inutile e del superfluo.

Voglio vederli i miei limiti, possibilmente senza sbatterci dolorosamente il cranio, voglio che mi siano rivelati, desidero che si smetta di diffonder menzogne sul tutto-possibile, sulle frontiere abbattute, sul tutto-intorno-a-te.
Anche le gabbie possono essere "tutte-intorno-a-noi" e mi vengono le vertigini solo a pensare che non ne vedo le grate solo perché sono molto lontane.
Non ti sembri un'ostentazione di supponenza fuori luogo, ma se il gesto viene compiuto senza nessuno che lo possa testimoniare, se ne perde la possibilità di averne memoria, come giustamente dici, ma se ne perde anche il suo compimento in toto.
Ogni artista può dunque prendersi la libertà di millantare gesti (o opere) inesistenti, mai effettivamente intrapresi o rappresentati?
Dovrò fidarmi dell'ipotetico artista d'avanguardia che mi mostra un cubo di cemento armato completamente sigillato garantendomi che all'interno di esso c'è la sua opera?
Inaccessibile a chiunque, pure a se stesso?

Il problema per il teatro, per le arti in genere, sussiste quando viene meno l'ipotesi di creare una seppur minima forma di "relazione".
Un messaggio che non ha destinatari perde il suo status di messaggio.
Perché sarebbe senza limiti e questo sarebbe il suo limite più grande.
Credo che Grotowski queste cose le comprendesse bene.
#959158
Il problema per il teatro, per le arti in genere, sussiste quando viene meno l'ipotesi di creare "relazione".


E questo è l'aspetto più importante! :birra:
E' importante uscire dalla sala cinematografica,da un museo da un teatro o da una "piazza" e poter coinvolgere le persone che si hanno accanto per uno scambio di pareri o solo per esternare le proprie emozioni. Per questo è importante come ben dicevi proiettare il restauro di C'era una volta in America in sala e dare modo alle persone di "rivivere" un'esperienza altrimenti impossibile da vivere.
Assume un po' una funzione "rituale",spostarsi fisicamente per assistere ad una proiezione di tale spessore.
Quando hanno riproiettato al cinema i film di Kubrick,io ero felice come una Pasqua!
Li ho rivisti tutti come se fosse la prima volta! Era per me un'esperienza assolutamente mistica vedere in sala dei film che avevo potuto guardare solo in tv e l'operazione mi ha soddisfatto al 100%!
#959175
Assume un po' una funzione "rituale",spostarsi fisicamente per assistere ad una proiezione di tale spessore.
Esatto!
Quando hanno riproiettato al cinema i film di Kubrick,io ero felice come una Pasqua!
A chi lo dici! :slurp:
Sogno un multisala da 10 platee dove ogni settimana vengano proiettati altrettanti film fra quelli che più mi hanno colpito in tv o in dvd. ;)

- "Tesoro, che ci andiamo a vedere stasera?"
- "Beh, possiamo scegliere tra un Leone, un Fritz Lang, un Cimino, un Tarkoskij, un Kubrick, un Bergman, un Visconti e un Antonioni. Un pò fuori porta ci sono anche rassegne su Wenders, Ray, Kàzan. Domani serata Chaplin, Ford, Griffith, Hitchcock e Buster Keaton.
Spielberg slitta alla prossima settimana.
Mi piacerebbe tanto un Rohmer o un James Ivory, speriamo arrivino presto..."
- "Te l'ho mai detto che ti amo?"

@ Gamba:
SMILE.jpg
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da ioclick
#959177
War Horse
.. e senza andare al cinema Ieri sera ed in questo momento
Se una Cosa Esiste???...Esiste!!! Se conta qualcosa per le persone...
Giusto per chiarire....
"Questo è Questo!!"
(il cacciatore)
franco
Ultima modifica di ioclick il dom, 01 lug 2012 - 15:58, modificato 1 volta in totale.
#959185
Se una Cosa Eiste???...Esiste!!! Se conta qualcosa per le persone...
Esiste, esiste, Franco.
Perché negarci anche il più pallido riflesso in formato tascabile delle cose che più amiamo?
Basta essere coscienti di ciò che andiamo a perdere nella fruizione.

Perché mai dovrebbero negarci i film restaurati proiettati di nuovo nelle sale?
"That is the question".
Sarebbe un vero e proprio attentato agli stessi film, alla cinematografia, ai loro autori e ai tantissimi estimatori.

Ma non mi stupirebbe più di tanto, sai...
da ioclick
#959189
Se una Cosa Eiste???...Esiste!!! Se conta qualcosa per le persone...
Esiste, esiste, Franco.
Perché negarci anche il più pallido riflesso in formato tascabile delle cose che più amiamo?
Basta essere coscienti di ciò che andiamo a perdere nella fruizione.

Perché mai dovrebbero negarci i film restaurati proiettati di nuovo nelle sale?
"That is the question".
Sarebbe un vero e proprio attentato agli stessi film, alla cinematografia, ai loro autori e ai tantissimi estimatori.

Ma non mi stupirebbe più di tanto, sai...


Con ... Un Sorriso amaro (non riso amaro) mi viene da pensare che come nelle moltiplicazioni, ...invertendo l'ordine dei fattori.....
il risutato non cambia!"
Anche qui, la vita Impera!!
Il buon vecchio insegna:
ESSERE o NON Essere? ... Questo è il Problema!!
e scusa le Maiuscole ed i punti di "enfasi"
franco :(
Ultima modifica di ioclick il lun, 02 lug 2012 - 13:09, modificato 1 volta in totale.
da ioclick
#959429
Vediamo cosa succede se faccio una domanda (ma proprio perché da Ignorante Vorrei conoscere il Vostro parere) un poco "provocatoria"

Riassumendo, in base a quanto discusso:
"Anche per esempio se esiste una solida realtà di cinema indipendente, questo per riuscire a comunicare alla gente il messaggio voluto, deve seguire per forza
"I Canoni/Canali tradizionali/Istituzionali o del potere costituito solo dal "diritto di nascita" (che di sicuro non è una virtù, ma solo una casualità)?"
Oppure esiste anche un modo differente senza arrivare sempre a fare le guerre o ha "picchettare" la sala "5" di un cinema Multisala di periferia??
franco ;)
#959572
"Anche per esempio se esiste una solida realtà di cinema indipendente, questo per riuscire a comunicare alla gente il messaggio voluto, deve seguire per forza
"I Canoni/Canali tradizionali/Istituzionali o del potere costituito solo dal "diritto di nascita" (che di sicuro non è una virtù, ma solo una casualità)?"
Ma glieli vorrai far strappare quattro biglietti contati, a questo povero "cinema indipendente"?

Il "messaggio voluto" si può comunicare:
da un lato, se si sa come costruirlo, per poi comunicarlo;
dall'altro, se si accettano e si osservano le regole di quello che definisci "potere costituito".
I film che non vanno in sala non incassano, non c'è da andare troppo lontano.

Se poi parliamo di direct-to-dvd, fiction tv o web series, non stiamo parlando di "cinema".

Mi basta anche un video più o meno sgangherato su YouTube + relativo tam-tam per comunicare il messaggio che voglio, magari anche in maniera estremamente mirata.
Ma ovviamente, non stiamo parlando di "cinema" (indipendente o mainstream che sia).

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