Come il teatro non può esistere al di fuori del palcoscenico,
Assolutamente d'accordo con tutto ciò che hai scritto Fausto...però una puntualizzazione volevo farla a proposito di questo tuo concetto.
Il teatro "contemporaneo" ha avuto una sua evoluzione sociale che ha portato lentamente all'abbandono del palcoscenico. Per Grotowski il teatro non ha bisogno di pubblico per essere rappresentato e sin dai Misteri con i suoi luoghi deputati,la messa in scena di uno spettacolo teatrale poteva avvenire ovunque. Non scordiamoci che le compagnie di giro e il teatro di strada,come la commedia dell'arte, hanno rivoluzionato il concetto di spettacolo,portando l'azione teatrale al di fuori dei luoghi preposti per le rappresentazioni.
Tutto ciò ha avuto una profonda connotazione sociale,si lottava contro l'elitarietà del teatro borghese. Se i Medici si facevano immortalare mentre superavano in grandezza gli stessi Dei attraverso le macchine del Brunelleschi e del Buontalenti, Martinelli e la sua compagnia di giro portavano in tutta Italia e in Francia l'arte della maschera e della commedia all'improvviso,che tanto ha fatto bene alla popolazione,non ammessa in teatro, che aveva come scopo unico quello di stravolgere l'ordine sociale,ridicolizzando i potenti.
Le forme teatrali si sono poi sviluppate e si è arrivati alle performance di Malina e del Living Theatre o di Ä–jzenŠ¡tejn ancora prima,le cui messe in scena solitamente avvenivano al di fuori dello spazio teatrale convenzionale. Ma anche Ionesco o Artaud con il teatro dell'assurdo o il teatro della crudeltà hanno sempre teorizzato un teatro altro,fuori dai canoni convenzionali.
Abbiamo avuto un esempio grandioso con Carmelo Bene,che pur lavorando in teatro ha rivoluzionato il teatro contemporaneo portandolo al cinema,come avrebbero voluto fare Cocteau e lo stesso Artaud.
Ma senza andare oltre...basta ritornare alle origini del teatro,prima della polis greca,parlando del teatro primitivo,dei popoli primitivi,in cui la funzione sociale della rappresentazione raggiungeva apici di comunicatività sociali incredibili. Un'iniziazione,una caccia ben riuscita,l'auspicio di una buona raccolta e così via ad esempio,avevano come funzione quella di riportare l'ordine sociale all'interno di una struttura che poteva essere sempre sconvolta da atti personali.
Se parliamo di teatro di prosa,anch'esso pian piano ha scelto la via del teatro di strada e di luoghi non tipici per la rappresentazione.
In sostanza,il teatro nasce in strada,il fatto di volerlo rappresentare in una struttura architattonica precisa appartiene ai greci. Ma la funzione del teatro non era quella di conferire alla messa in scena un luogo unico al di fuori di cui il teatro non potesse esistere,ma quella di unire il popolo,la polis in unico spazio e attravarso la catarsi restituire armonia nella società,che per quel breve periodo di tempo non aveva classi sociali,ma uomini dello stesso valore.
Tutto è stato travisato e portato all'eccesso dalla "colonizzazione" romana,che per prima ha portato il teatro in luoghi altri,come ad esempio il Colosseo per rappresentazioni di crudeltà estrema. Non scordiamoci che il circo romano è teatro e non scordiamoci che Seneca è stato uno dei primi autori splatter della storia!
Solo una puntualizzazione,però importante,perchè proprio come sosterrà Grotowski nel suo teatro povero, una rappresentazione teatrale non necessita di spettatori o di un luogo "deputato",perchè l'azione teatrale è immediatezza,nel momento in cui il gesto è stato compiuto non c'è più memoria di esso.
Questa è poi la principale differenza tra il cinema e il teatro,l'irripetibilità del gesto (ed ecco perchè Carmelo Bene nella fase finale della sua vita era profondamente innamorato del calcio...)