- dom, 24 giu 2012 - 11:40
#957113
Per me, da vedere o ri-vedere senza riserve.
Per lasciarsi raggiungere da ciò che viene rappresentato, in cui già ritroviamo magistralmente orchestrate le sempre affascinanti simbiosi/antitesi fra cinema e teatro ma, soprattutto, per sorprendersi nel constatare l'improvvisa presenza nel proprio animo di ciò che NON viene mostrato.
Ed è la condizione per cui il Cinema funziona veramente, l'ingrediente segreto che permette all'opera di centrare più bersagli con lo stesso dardo.
Un qualcosa che resta strozzato in gola e che marcia parallelamente alla visione del film, man mano che le riflessioni più amare sgorgano a fiotti l'unica "consolazione" viene fornita dal temporaneo annullamento dei pregiudizi, in un percorso i cui ostacoli sono noti allo spettatore fin dal principio e che non offrirà scorciatoie a chi vorrà "sentire".
Opinioni a 360° graditissime.
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