Beh, in certe condizioni ed in certi settori della fotografia l'analogico può ancora avere un senso, per tutto il resto c'è il digitale. Voglio dire, certi effetti creativi, soprattutto in fase di impressione e sviluppo, sono comunque più facilmente riproducibili in analogico. Ma si parla di condizioni particolari che ben pochi si possono permettere. Di certo non il fotografo professionista medio.
Certamente. Come dicevo prima, magari era una iperbole: se devo fare l'effetto telefono anni '50 è più facile usare un telefono anni '50 che riprodurlo con filtri digitali (sebbene non impossibile).
Ma a parte casi particolari nessuno sente la mancanza di certi effetti. Almeno, non io. Usare l'analogico per fare effetti che si usavano ai tempi dell'analogico è una sorta di autocelebazione. Quando quello era l'unico metodo si sono inventate delle cose, alcune anche pregevoli dal punto di vista artistico, che si adattavano al mezzo, e non il contrario.
Oggi pure il digitale ha suoi limiti ovviamente, ma permette una libertà infinita in confronto. Che può anche spaventare, in fondo la limitata certezza dell'analogico non permetteva e non richiedeva troppa creatività.
Per fare una metafora, è come se un musicista avesse sempre suonato con un piano con solo 7 tasti, e oggi se ne trova uno con 400. Lascia forse interdetti al principio, ma la possibilità di plasmare le immagini come si vuole, non dico senza limiti ma molti meno del passato, è impagabile.
Nel cinema forse lo si vede più che nella fotografia, ma in ogni caso lascerei ormai l'analogico per quelle cose in cui serve richiamare il passato. Un po' come usare una Balilla in un film ambientato negli anni '30 o '40, nessuno la userebbe oggi per andare al supermercato, ma certo da il sapore del suo tempo. Stessa cosa.