Re: [Accademia Griffith] Opinioni?
Inviato: ven, 26 lug 2013 - 14:22
Luca = Koroshiya
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Perdonami Leroux,ma solitamente,quando li consoco,chiamo gli utenti con il loro nome e do per scontato che tutti ne siano a conoscenza!Grazie mille a CrazyDuke e a te per le precisazioni onomastiche, che ho richiesto unicamente per non confondermi...
Siamo d'accordo su tutto e provedderò a fornire qualche link su Vimeo.Ne sono felice, grazie.
in Italia le uniche due scuole valide sono: CSC e Scuola Civica a Milano, anzi da qualche anno si è aggiunta anche la Volontè, restano le uniche che possono inserire sul serio perché sono gestite da gente di cinema. Cos'hanno in comune tutte queste scuole? Fanno selezione, quella vera.
Sono d'accordo con quanto detto da Andrea (Woody! ) sulla selezione,perchè è importante che ci sia e che meritocraticamente,chi dimostra di avere una marcia in più, venga premiato. E nei casi citati il vantaggio è quello di respirare "l'aria del cinema".Dunque, il discorso si fa un pò complesso.
Vorrei solo precisare una cosa: verissimo che non si possa pretendere uno stile personale o una regia di polso da un ragazzo che sta iniziando il suo percorso lavorativo-creativo,però a mio avviso nella formazione e specificatamente in un corso di regia,bisognerebbe dare molto più spazio alla messa in scena e alle dinamiche tra i personaggi. Un dialogo a due con una buona fotografia e due o più punti macchina decenti a mio avviso ,dopo un po' di pratica, chunque è in grado di realizzarlo. il problema invece è dare un senso a questi piani,senza eseguire "il compitino",che per una scuola di cinema va benissimo sia chiaro. Ho sempre sotenuto che un saggio di fine anno debba essere pulito e rispettare un po' tutte le regole formali del cinema,ma bisognerebbe anche dare importanza all'aspetto regisitico. Ci sono milioni di punti macchina da scegliere,ma solo uno è quello giusto a seconda dell'azione rappresentata.Guarda, sono d'accordo proprio su tutto ciò che scrivi. Soltanto mi piacerebbe che questo stesso principio base non fosse "dedicato" soltanto al regista, ma un pò a tutti i reparti. Qualsiasi scelta - di scrittura, di ripresa, di fotografia, di suono, di regia e direzione degli attori - dovrebbe avere un senso più profondo dell'osservazione passiva di una regola. La quale comunque, prima di tutto, va padroneggiata. Ma in questo vedo chiaramente che sei d'accordo anche tu...
Sarà perch le Lezioni di regia di Ėjzenštejn sono state la mia formazione,ma questo è quello che mi piacerebbe vedere qui da noi ed è quello che vedo nei lavori prodotti all'estero.
Quando penso al regista penso all'allenatore di calcio (sport che non seguo...)... come l'allenatore non tocca il pallone... il regista non (è detto che) tocca la mdp... entrambi, però, devono far lavorare tutta la squadra/troupe in maniera armonica... in direzione di un obiettivo comune... di un risultato soddisfacente (vittoria!!!)...Giusto!
scommetto che anche tu hai passato più di una notte insonne su Rai Tre per 'Fuori Orario'...
E si...lottando contro la sonnolenza prodotta dai bellissimi monologhi di Ghezzi!Mi sa che apparteniamo allo stesso club...
Che poi... per una buona inquadratura, l'ottica giusta e la luce ben piazzata... c'è il DOP...