Buongiorno,
prima di tutto mi presento, sono il commercialista del Sig.Cardog che ha aperto la discussione. Mi piace intervenire, perché credo che nel mio lavoro, come in molti altri, sia utile confrontarsi.
Allora, tanto per iniziare vi dico che i dubbi che avete sono tutti legittimi, in quanto nel nostro paese le norme che regolamentano il vostro settore non sono molto chiare, anzi a volte non esistono proprio. Questo perché la figura del videomaker è una figura relativamente giovane e nessuno si è preso la briga di regolamentarla.
Il primo dubbio a cui si va incontro è la scelta del codice di attività che andrà comunicato all’Agenzia delle Entrate, il famoso codice Ateco. Per la vostra categoria ritengo che il codice più giusto sia il
59.11.00 “Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi”.
Il secondo problema, che è quello più rilevante, è la scelta della cassa in cui versare i contributi. Molti dicono, gestione separata, altri artigiani, altri ancora ex enpals.
E’ qui è bene fare un po’ di chiarezza. La cassa di contribuzione, ahimè, non si può scegliere, ci sono delle regole. Dunque per quanto riguarda il codice di attività sopra menzionato, non si può iscrivere alla gestione separata (in quanto per potersi iscrivere alla gestione separata servono dei codici attività ben precisi e sono quelli del link, che qui vi riporto:
https://servizi2.inps.it/servizi/WADips ... ATECO.aspx ). Da una mail di richiesta all’Inps di Arezzo mi hanno risposto che tale codice di attività non è iscrivibile all’inps gestione artigiani, in quanto rientra tra le attività da iscrivere obbligatoriamente alla gestione ex enpals. Dunque sembrerebbe che il nostro codice sia iscrivibile solo all’inps-ex enpals. Però mi sono venuto dei dubbi, e a quanto pare anche questi sono legittimi. Infatti, come molti di voi sapranno, la contribuzione all’ex enpals funziona in maniera differente rispetto alle altre, sarà il committente del lavoro a dover versarla per l’artista, in questo caso il videomaker. Funziona così: il committente verserà all’ex enpals il 33% del vostro compenso, trattenendo 1/3 di questo 33% dal vostro compenso e 2/3 di tasca propria. Tutto bene se il committente è una ditta che già lavora nel mondo dello spettacolo e sa cosa sia l’ex enpals. Ma se il committente fosse un privato? E se fosse invece una macelleria che vuole fare un video per schiaffarlo sul proprio sito web? Quindi mi sono preso la briga di telefonare anche all’ex enpals (che sembra ormai una creatura mitologica). La loro risposta è stata quella che temevo: 1) per le ditte che già lavorano con ex enpals non ci sono problemi; 2) per le ditte che non lavorano con ex enpals non ci sono problemi, in quanto se hanno già dei dipendenti avranno anche una matricola inps, quindi potranno serenamente versare all’ex enpals al momento in cui verseranno i contributi dei dipendenti; 3) se la ditta non avesse i dipendenti dovrà aprire una matricola inps e versare all’ex enpals; 4) quando gli ho detto che il videomaker può fatturare anche hai privati, e qui l’operatore s’è sentito male….scherzi a parte, mi ha detto che non potendo i privati versare all’ ex enpals il videomaker dovrà aprire un secondo codice di attività e versare solo in questo caso alla Gestione Separata; 5) alla mia domanda su quale codice attività fosse più opportuno aprire mi ha risposto “uno generico, che faccia al suo caso iscrivibile alla Gestione Separata”.
Da qui l’idea di aprire intanto con un codice attività non iscrivibile all’ex enpals, perché diciamoci la verità spiegare al macellaio o al bottegaio che devono versarti il 33% di contributi all’ex enpals non sarebbe poi così semplice. Poi se la fortuna ci arriderà e avremo committenti di un certo spessore apriremo il codice 59.11.00 come attività secondaria e verseremo sti benedetti contributi all’ex enpals. Il codice 74.20.19 “Altre attività di riprese fotografiche” ,lo so vi farà storcere un po’ il naso, però tra le attività previste al suo interno ha la seguente “videoregistrazione di eventi: matrimoni, meeting, eccetera….” e inoltre rientra tra i famosi codici ateco iscrivibili alla Gestione Separata, quindi si andrebbe a fatturare sia a ditte e che a privati con la gestione separata.
Per adesso questa è una soluzione in divenire, nel senso che spero che ci sia il problema di doversi iscriversi anche all’ex enpals. Spero di non avervi tediato troppo con questo post fiume. Se avete domande o suggerimenti venghino, siori venghino!