il fatto stesso che non ci sia una definizione così precisa è indicativo della reale utilità di dover distinguere le due categorie.
Qualora arrivassimo a definirle con esattezza, le persone che indossano queste definizioni potrebbero essere talvolta videomaker e talaltra filmmaker.
Più o meno la stessa utilità che avremmo nel capire se si scrive filmmaker o filmaker o film-maker o moviemaker.
Dovendo stare a questo gioco estivo, mi dovrei rifare all'etimologia delle parole e distinguere quindi i video dai film. E' un confine che conosciamo meglio e sappiamo che differisce soprattutto per la quantità di risorse messe in campo. Risorse economiche, dalle quali poi derivano le risorse professionali.
Non è certo più il supporto fisico-materiale delle immagini a fare la differenza, in quanto oramai anche il Cinema si avvale di cineprese elettroniche, oppure di nessun supporto per le riprese (vedi immagini create in CG).
E' come se dicessimo che Picasso non sarebbe più un pittore se realizzasse le sue opere con il carboncino piuttosto che con il pennello. O al contrario che un imbianchino che usi ancora la pennellessa si qualificasse per quel motivo come pittore.
E' la scelta strategica di coinvolgere una figura factotum o più figure professionali nella produzione dell'opera che può essere significativa nel distinguere.
Ma bastano due figure a rendere una produzione un film o ce ne vogliono 3,4,8, o 12? Ecco che torniamo al punto di partenza: è una definizione che lascia il tempo che trova, perchè definisce ben poco.