Marcios, non ti ho insegnato proprio niente!
Aspetta ad aprire la partita iva. Fatti due conti, presenti passati e futuri, prova a valutare i lavori presi come se (a posteriori) li avessi dovuti contabilizzare in una partita iva. Ti sarebbe convenuto? Ti avrebbero dato il 20% in più? Cerca di capire chi sono e chi saranno i tuoi clienti futuri: vorranno la partita iva o no?
Pensa alla crisi. Rompi le scatole ad un amico commercialista e verifica le varie possibilità fiscali, tipo quella del tetto massimo dei 30.000 euro l'anno. Magari adocchia un bando di finanzimento a fondo perso o quasi, di quelli regionali, o comunitari. Pensa all'estero. Pensa alle spese. E dopo tutti 'sti pensieri, decidi. Ma se fai 5000 euro all'anno, lascia ASSOLUTAMENTE PERDERE. Il mio fatturato sale di anno in anno, anche se di pochissimo, ma il mio tenore di vita rimane sempre lo stesso, complici tasse, inflazione, studi di settore (che spero aboliranno presto), e costo della vita galoppante.
Perciò stai molto, molto attento. Aprire la partita iva è come essere sposati. Ci sono delle responsabilità in ballo che non hai idea.
E' un ottimo biglietto da visita con le aziende, ma se tu lavori per i privati, bhe, la partita iva te la dai in testa da solo.
Occhio!
e, per la cronaca, la minima percentuale di tasse che devi pagare (se non rientri nella categoria dei "poveri", cosa che non ti auguro perchè a quel punto non dover pagare le tasse è l'ultimo dei tuoi problemi) è del 23%. Ti assicuro che non sono noccioline.