- sab, 20 apr 2019 - 07:25
#1304994
Una buona partenza è essere consapevoli che guardare un video sul PC piuttosto che su TV e monitor dedicati non è lo stesso, e bisogna passare alla abitudine a "interpretare" ciò che di vede.
Partiamo dal principio di base che una conversione di frame rate in genere crea artefatti temporali (scattini).
Seconda cosa, importante e spesso trascurata: i PC hanno dei monitor e questi monitor hanno una frequenza che nel 99% dei casi è 60 hz.
Quando si fa un play su pc di un file qualsiasi, avviene una conversione al volo del frame rate della clip verso i 60 hz del monitor.
Per ragioni che non approfondisco, la conversione di materiale a 30 o 60 fps non crea alcun problema. Il materiale a 24 crea pochi problemi. Il materiale a 25 è quello che ne crea di più, da qui qualche imperfezione nei movimenti.
Una parziale soluzione che riduce ma non elimina il problema è usare schermi a 120 hz, ma non sono sempre disponibili.
Una soluzione e che invece risolve almeno in fase di editing è di avere una uscita video dedicata, ad esempio con le schede blackmagic. Queste schede si settano sul frame rate della timeline che di riproduce (o i settaggi del sw) e quindi se di lavora a 25fps avranno un refresh di 25 fps, con conseguente fluidità.
Altra soluzione "empirica" è settare il cervello in modo che ignori i difetti conosciuti e prevedibili senza impazzirci sopra (che è poi l'inizio del mio post) . Con un po' di esperienza ci si arriva e paradossalmente questa è la soluzione più diffusa, anche se talvolta inconsapevolmente.
William Fanelli
William Fanelli
Produzioni Video - 3D visual effects