- ven, 31 gen 2014 - 09:42
#1111784
Caro Clabart,
sono d'accordo con te.
Quando dici :"Per quest'ultimo aspetto sarebbe l'ideale portare il mezzo autocostruito o no (cioè acquistato già pronto al volo) presso un aeroclub o all'Enav o chi ti pare, ma comunque certificato dall'ente stesso, per l'omologazione che sarebbe una sigla adesiva da apporre sul veivolo al fine del riconoscimento dalle autorità di polizia in caso di disgrazia (un po' come la targa delle automobili) per risalire al proprietario attraverso un database istituito dal controllore." sfondi una porta aperta.
Ma quando si fa un regolamento, e bada bene, un regolamento non è un decreto legge che poi avrà dei regolamenti attuativi, il regolamento è già "attuativo" di suo, bisogna prevedere anche queste cose.
Al momento, il regolamento prevede che ci sia un numero, ma dove e come metterlo non sta scritto da nessuna parte, come non sta scritto chi e in base a quali parametri va messo.
E quando dici: "Così come anche la costruzione di questi modelli che debbono rispettare certi parametri. Punto." ne sfondi un'altra di porta aperta. Ma questi parametri dovrebbero essere scritti nero su bianco in modo chiaro nel regolamento stesso (o in qualche documento ufficiale a cui il regolamento fa riferimento), e non segreti custoditi da qualche loggia massonica, altrimenti, di fatto, mi impedisci di esercitare il mio diritto di autocostruire. Perchè se devo andare a caso, con il solo buon senso, probabilmente incorrerò nella non omologazione del mio modello perchè ci sarà sempre la cosa dimenticata, tralasciata, la solita cosa all'italiana, insomma.
Sul discorso lobby non ho naturalmente prove, ma quando leggo gli interventi dei costruttori, o quando ci parlo è evidente la stizza nei confronti dell'autocostruzione perchè evidentemente porta via una fetta di business.
Copi e incollo una parte di un intervento su facebook di un costruttore, di quelli che, tra le righe del politically correct dicono esattamente questo:
....Questi mezzi necessitano di una conoscenza approfondita.
In molti si auto-assemblano prodotti in casa senza conoscere neanche i principi dell'elettronica.... (nota mia: e chi decide se io conosco i principi dell'elettronica? Questa frase la dice lunga, basta pensarci...)
Immaginatevi l'improvvisato che si crea l'esacottero con una Naza lite o peggio KK, radiocomandato magari da una Turnigy 9x, senza neanche saper come si impugna un saldatore ..
Beh, questi non creano Droni, questi fanno bombe ad orologeria....
Quindi, ben venga una regolamentazione ....
Qualche mese fa mi trovavo a parlare con un altro costruttore, ce mi disse: "stiamo partecipando alla scrittura del regolamento con ENAC.... i droni sono pericolosissimi .... proporremo che possano volare solo vincolati (con una fune - nota mia)... i droni OMOLOGATI costeranno anche 15.000 euro ..."
Cose legittime da parte loro, ma a me pare che si stia arrivando all'esagerazione. Perfino guidare una bicicletta, in questi termini, è pericoloso se lo si fa con incoscienza, eppure le biciclette, che girano nel traffico cittadino NON sono omologate, e il guidatore non necessita di patente che peraltro a logica ci vorrebbe visto che bisogna conoscere almeno le elementari regole della circolazione (stop, semafori, precedenze, segnaletica ecc ecc).
Al momento, nonostante gli strali e le denunce di enorme pericolosità di questi mezzi (la bomba a orologeria di cui sopra...) non sono a conoscenza di un solo incidente che abbia provocato danni a persone causato da un drone che sta facendo riprese. Se qualcuno ne conosce mi faccia sapere, ma evidentemente questa "pericolosità" ammesso che ci sia, e c'è, è tenuta evidentemente sotto controllo dal fatto che chi li usa adopera almeno un po' di coscienza.
So di molti più incidenti provocati dalle biciclette se è per questo...
Proporrò una regolamentazione delle biciclette, che devono essere costruite secondo certi criteri e con un numero di matricola. Ed ogni volta che qualcuno fa una modifica (che so, sostituisce i pedali...) deve riomologare. E, naturalmente, patentino, da prendere presso gli istituti accreditati (e io ne aprirò uno subito, anzi prima...)
Questo si che sarebbe "all'italiana"!
William Fanelli
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